Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

J. ELIZALDE possibile qualsiasi forma di autogestione senza il possesso del potere politico ... il possesso dell'apparato statale » (9). In pratica, tutto questo avvicinamento ideologico al concetto di autogestione« alla jugoslava», si traduce nel propugnare in Parlamento formule di rappresentanza dei lavoratori nell'azienda leggermente più avanzate di quelle esistenti nella CEE e ovviamente nell'Europa dell'Est, con il fine concreto di recuperare ad una « gestione efficiente e responsabile » del produttivismo industriale quell'80% della classe lavoratrice spagnola che ha finora rifiutato sia l'adesione sindacale che la formula dei comitati di azienda eletti in modo permanente che emarginatole assemblee decisionali di base ( 10). Dunque, nella misura in cui queste posizioni non mettono in discussione, ma presuppongono, la perpetuazione del dirigismo politico da parte di élites statali, il loro concetto di «autogestione» è evidentemente molto differente da quello che abbiamo proposto in precedenza: si tratterebbe, per le posizioni del socialismo politico, di decentrare il controllo sui rapporti produttivi verso i collettivi di fabbrica o d'azienda, ma all'interno del produttivismo industriale e mercantilista e del controllo generale dell'economia e della società da parte degli apparati di stato. Una simile concezione potrebbe essere piuttosto definita come «decongestione» dell'apparato politico proprio per ottenere un migliore funzionamento dello stesso. 4. Anarcosindacalismo e autogestione. La crisi ed i successivi rinvii di quello che deve essere il 5° Congresso della CNT (Confederazione Nazionale del Lavoro, di orientamento anarcosindacalista, il cui ultimo Congresso si tenne a Saragozza, nel maggio del 1936 (11); sembra sperabile che finalmente si adempiano le reiterate richieste dei militanti (9) lbid., p. 198. (10) Sui dati polemici delle elezioni sindacali, si veda « Bicicleta », n. 7, giugno-luglio 1978, Quel che nessuno ha detto sulle elezioni sindacali, pp. 7-15, che dimostra come più del 70% dei lavoratori non votarono in quelle elezioni e che i sindacati con pretese di rappresentatività egemonica, CCOO e UGT, non ebbero un esito elettorale effettivo superiore al 20% tra tutt'e due, ossia inferiore allo stesso numero dichiarato di aderenti. (11) Sulla storia della CNT, i testi conosciuti del Peirats e di Gomez Casas ci esimono da ulteriori riferimenti bibliografici, anche se è oppor160

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