Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

TEORIA DEI BISOGNI potere» (24). La pluralità dei gruppi rende possibile la divisione del lavoro: l'organizzazione è complessa proprio perché contiene differenti livelli funzionali, tutti necessari perché l'insieme sia operante. Ciò che rende difficile l'adattamento d'un modello di organizzazione complessa a un progetto autogestionale è, in pratica, la necessità di coordinare i vari gruppi - il che nei casi esistenti avviene, salvo poche eccezioni, ad opera di strutture autoritarie. Nella maggior parte delle organizzazioni complesse di tipo capitalistico, l'unità dell'organizzazione è infatti garantita da un vertice che evita la dispersione, lo scollamento dei vari settori, il conflitto tra questi. Ma una struttura simile è esattamente quella che un'entità autogestita non si può concedere. La soluzione dunque dev'essere un'altra. Non è inutile ricordare che un'esigenza analoga si è presentata nell'ambito organizzativo capitalistico quando si è trattato di mettere d'accordo le componenti professionali con quelle manageriali e burocratiche. Data la diversità degli orientamenti e degli interessi, non è stato possibile risolverlo sottoponendo tout-court le varie categorie di ruoli a un unico centro di potere. Quando ciò è avvenuto - come nella maggior parte delle organizzazioni utilitaristiche - la componente professionale è stata sottoposta alle altre. Ma in alcuni casi si è cercato di conservare l'autonomia dei vari segmenti: questo sforzo ha determinato la ricerca di un'alternativa al puro e semplice principio di subordinazione. « Il dilemma che sorge dalla necessità di unire autorità professionale ed autorità amministrativa - scrive Amitai Etzioni - è risolto nelle organizzazioni professionali, mediante una divisione dei compiti e delle responsabilità: i professionisti controllano tutte le attività dirette alla realizzazione dei fini istituzionali, mentre gli amministratori controllano le attività che costituiscono mezzi rispetto alla realizzazione del fine, e la posizione del dirigente supremo è ricoperta da un intermediario che ha maggiore autorità e abilità amministrativa della media dei professionisti, e maggiore autorità professi0nale e competenza della media degli amministratori per la sua prepara- (24) Mi valgo della definizione di Ronald G. Corwin, Education and the Sociology of Complex Organizations, in On Education. Sociologica[ Perspectives, a cura di D. A. Hansen e J. E. Gerstl, John Wiley and Sons, New York London Sydney 1967, pp. 156-223.Il passo citato è a pag. 161. 151

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