G. P. PRANDSTRALLER tata tra i lavoratori nelle esperienze di autogestione finora compiute (22). Le funzioni qui considerate hanno comunque degli obiettivi particolari da raggiungere. Nell'impresa autogestita essi sono molto più estesi di quelli che formano il tradizionale oggetto delle lotte dei lavoratori nell'economia capitalistica: investono cioè le finalità generali dell'impresa considerate dall'angolo visuale dell'interesse dei lavoratori. Georges Lasserre vi include la sicurezza dell'impiego, un reddito abbastanza elevato e continuo, una buona pensione per la vecchiaia, condizioni materiali e morali di lavoro veramente umane (23). La complessità delle funzioni che fanno capo alla media impresa impone di contemperare le esigenze delle singole componenti mediante processi di consultazione e di contrattazione che devono essere sottesi alle deliberazioni degli organi istituzionali. Come abbiamo visto, per opposti motivi questa esigenza è meno sentita sia nella piccola sia nella grande impresa: nella piccola perché le ripartizioni funzionali sono minime, nella grande perché la funzione imprenditoriale è impropria e le altre di riflesso sono in buona parte irrigidite. La media impresa invece presenta tutte le condizioni perché le finalità siano determinate attraverso una contrattazione estesa ai problemi che interessano ogni singola componente e le componenti nel loro insieme. Come può essere ottenuto questo scopo? Se non si potesse dare una risposta a tale domanda, bisognerebbe concludere che una vera autogestione non è realizzabile al di fuori della piccola impresa. Ciò però significherebbe una grave riduzione del campo economico al quale l'autogestione può essere estesa: questo rimarrebbe limitato ad enti di ridottissima potenzialità. Di qui la necessità di trovare una soluzione organizzativa che permetta ad aggregati più consistenti di attuare la partecipazione dei lavoratori, benché questi siano dislocati in strati non omogenei di ruoli. Un aggregato di questo tipo si può definire « organizzazione complessa», perché esso consiste di: 1) « modelli stabili di interazione; 2) fra coalizioni di gruppi aventi un'identità collettiva ... 3) che perseguono interessi e realizzano determinati compiti... 4) coordinati da struttµre di autorità e di (22) Si veda quanto sostiene, a questo proposito, Georges Lasserre, in Le probleme économique de l'autogestion, cit. (23) Op. cit. . 150
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