Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

G. P. PRANDSTRALLER attua un'attività informale che assicura l'osmosi tra rapporti di lavoro e rapporti umani. A livello di piccola impresa, il sistema autogestionale assume un significato etico che trascende la semplice tensione partecipativa. Qui infatti l'associazione dei produttori radicata nel territorio rende la cultura coerente con la produzione, eliminando una separazione che è stata in ogni tempo fonte di gravi scompensi. L'associazione dei produttori nella piccola impresa si presenta come fenomeno nello stesso tempo economico e culturale perché le forze che si aggregano per creare un'impresa devono trarre stimoli dalla consapevolezza di autentiche necessità sociali. Non entra pertanto in gioco solo un impegno di economicità e di efficienza, ma anche la consapevolezza che i bisogni sociali sono una fonte continua di occasioni per l'impresa. L'etica della piccola impresa autogestita non può corrispondere né a quella imprenditoriale capitalistica né all'etica sociale delle strutture produttive burocratiche: non può ispirarsi né all'ambigua eroicità della prima, né alla devozione gregaria della seconda. Il suo reale obiettivo è di attuare una produzione aderente alla vita. Il collegamento tra piccola impresa e i bisogni reali della popolazione fa sì che l'impresa si situi tout-court nel tessuto esistenziale con la massima naturalezza, eliminando ogni finalità trascendente. Può configurarsi così un reticolo di imprese, continuamente scomponibile e ricomponibile: cellule autonome che formano un insieme sempre variabile, il quale risente, nella sua configurazione concreta, degli orientamenti e delle acquisizioni culturali elaborati dalla base, ed è quindi immune dalla staticità autoritaria dei grandi enti. Il reticolo delle piccole imprese può essere configurato, - insieme con i movimenti, le associazioni locali ecc. - come la parte più dinamica dell'universo sociale: un complesso segmentato, in cui si realizza il passaggio di numerose persone da vecchie a nuove formazioni sotto la spinta di idee e progetti via via elaborati. In questi termini, la piccola impresa rappresenta una sorta di rifiuto dell'assolutezza e della definitività nel campo della produzione. Essa riflette una regola di aderenza e di cambiamento. Contiene gli elementi fondamentali di un'antistruttura, ed è nello stesso tempo una sfida alla personalità imprenditoriale autoritaria: questa doppia antinomia ha un senso preciso, perché è nella struttura rigida che la personalitàà autoritaria, ipernarcisistica, trova il suo habitat naturale. Essa si colloca di conseguenza in uno spazio ideologico avànzato, dove i miti della 142

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