G. P. PRANDSTRALLER di Redlich rispecchia la necessità di mantenere e sviluppare un insieme aziendale complesso ove devono essere prese numerose decisioni, non limitabili all'introduzione di innovazioni. Così, mentre la prima definizione accentua poco gli aspetti di potere della funzione imprenditoriale, la seconda mette in particolare risalto proprio questi ultimi. Nell'accezione schumpeteriana, pur riflettente la capacità dell'imprenditore di valorizzare quanto di nuovo si presenta, l'imprenditore non è tutt'uno con l'inventore: egli opera anzi in una prospettiva di lucro che lo collocherà, a successo conseguito, nella classe borghese (8). Ciononostante l'altra interpretazione isola maggiormente l'imprenditore dal background culturale, dato che il suo esclusivo punto di riferimento è l'azienda, entità estrinseca al contesto sociale. Nell'accezione, storicamente precedente, di applicatore di innovazioni, l'imprenditore è comunque una figura in qualche modo sensibile al processo culturale, benché mossa soprattutto da intenti utilitaristici. Schumpeter ha forse idealizzato questa figura. Ma non si può negare all'imprenditore innovatore una certa coerenza con una società capace di manifestare vivacemente i propri bisogni. Perciò, prescindendo per un istante dalla concreta fisionomia storica del ceto imprenditoriale, si può dire che se questo tipo ideale di imprenditore fosse sintonizzato con dei bisogni reali, avrebbe le attitudini necessarie per realizzare un'autentica corrispondenza tra richieste e produzione. L'ipotesi autogestionale non diminuisce la rilevanza della funzione imprenditoriale come mezzo per adeguare la produzio_ ne al flusso dei bisogni. In una società ispirata al principio di partecipazione e di effettiva democrazia, l'esigenza di un attento rilevamento dei bisogni e di una rapida trasformazione di questi in fattori dip roduzione è anzi primaria. Occorre allora riflettere sui rapporti tra autogestione e imprenditorialità, sul ruolo che va riservato alla funzione imprenditoriale in una società siffatta. Può un sistema autogestito eliminare l'antinomia tra imprenditore-innovatore e imprenditore-manager qual è stata configurata nella società capitalistica? E' possibile una reductio ad unum, consistente di fatto nella creazione di un tipo ideale nuovo di imprenditore, oppure è necessario ipotizzare anche (8) JJ. Schumpeter, op. cit., p. 81. 138
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