Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

TEORIA DEI BISOGNI invero allude all'uomo che fa nascere un'impresa sfruttando una novità, l'altra all'uomo che gestisce un'entità produttiva, per lo più già esistente, organizzandola in modo efficace. Nel primo caso egli è pioniere, scopritore di bisogni, nel secondo essenzialmente manager. Il più noto teorico della prima interpretazione è Joseph Schumpeter, il quale considera imprenditore colui che attua una nuova combinazione di fattori produttivi rientrante in una delle seguenti categorie: 1) introduzione di un nuovo bene o di una qualità particolare di un bene già conosciuto; 2) di un nuovo metodo produttivo; 3) identificazione e apertura di un nuovo mercato; 4).sfruttamento di materie prime sconosciute o non sfruttate; 5) creazione di un nuovo ti- · po di organizzazione industriale, commerciale, o finanziaria (4). Il nome più comunemente associato alla seconda interpretazione è quello di Fritz Redlich, per il quale la connotazione fondamentale dell'imprenditorialità non consiste nell'introdurre innovazioni, ma nel « prendere decisionf in termini di una organizzazione formale, comunemente chiamata- impresa capitalistica (5) ». Definizione che« implica - rileva Angelo Pagani - una precisa equivalenza tra imprenditorialità e leadership o meglio presuppone che l'imprenditorialità sia considerata come la particolarizzazione nel campo economico di una attività generale di leadership» (6). La definizione schumpeteriana si adatta al creatore di aziende che mirano a soddisfare richieste non ancora esplicitate e diffuse; essa non tien~ invece gran conto dei fattori organizzativi, né della complessità delle forze operanti nella grande impresa moderna (deficenza quest'ultima che Arthur H. Cole cerca di colmare, estendendo l'attività imprenditoriale a tutto il « gruppo dirigente» dell'impresa (7)) quella (4) J. Schumpeter, Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung, · 1912, trad. it., Utet, Torino 1932, p. 74. (5) F. Redlich, Entrepreneurial Typology, in « Weltwirtschaftliches Aarchiv. », vol. 82, n. 2, 1959, p. 151. (6) Angelo Pagani, L,a formazione dell'imprenditorialità, Comunità Milano, 1964, p. 65. (7) Per il Cole, Ì'attività imprenditoriale è « un'attività consapevole, comprendente un'integrata sequenza di decisioni, svolta da un individuo o da un gruppo di individui associati, allo scopo di iniziare, mantenere, ingrandire una struttura economica orientata al profit.to, ed avente per scopo la produzione o la distribuziòne di beni e servizi. L'aggregato degli individui che, insieme ed in cooperazione, prendono le decisioni, potrebbe chiamarsi squadra imprenditoriale » (Business Entreprise in its Social Setting, Harvard University Press/Cambridge.!1959, p. 7).'.'.. 137

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