G. P. PRANDSTRALLER tativo da un lato di regolamentare i conflitti interni con sofisticati mezzi elettronici, dall'altro di limitare l'isolamento dell'impresa rispetto alla società mediante un processo continuo di trasmissione d'informazioni. La concezione sistemica non risolve il rapporto tra i bisogni della collettività e le imprese che li dovrebbero soddisfare. Il suo obiettivo è sempre la produzione; non l'armonica correlazione tra bisogni e produzione. La idea base della teoria sistemica è che un sistema equivale ad un organismo, cosicché le singole parti del sistema, come quelle dell'organismo, devono collaborare al benessere del tutto (3). Ma l'analogia avrebbe senso solo se il sistema comprendesse nello stesso tempo società e impresa: cosa che nell'approccio sistemico non avviene. Nel capitalismo, come pure nel collettivismo burocratico, l'impresa è un centro di potere che detta le sue leggi alla società, anziché servirne le esigenze. L'alternativa a questo concetto autoritario dell'impresa sta nel configurare un tessuto di imprese capace di soddisfare i bisogni espressi democraticamente dalla popolazione. Si tratta, in altri termini, di armonizzare i centri di produzione con le fonti culturali ed autentiche dei bisogni, eliminando il carattere prevaricante del sottosistema produttivo. Siffatta prospettiva evoca inevitabilmente la figura dell'imprenditore, come soggetto che ha la funzione di effettuare le scelte economiche e produttive dell'impresa e quindi di determinare in concreto la relazione bisogni-produzione. Si può anzitutto cogliere un nesso tra la figura imprenditoriale e la natura dei bisogni. Determinati bisogni rimandano infatti ad un certo tipo d'imprenditorialità. Una distinzione importante si pone tra bisogni emergenti o personalizzati, e bisogni molto diffusi o massificati. I primi vengono di norma valorizzati da imprenditori coraggiosi disposti a correre rischi, i secondi da imprenditori di tipo manageriale che, in fatto di economicità delle scelte produttive, cercano di andare sul sicuro. Come è noto, l'imprenditore è stato definito come colui che crea un'impresa introducendo fattori innovativi; ma anche come l'organizzatore della produzione, l'uomo che prende decisioni, il decision-maker. In queste due definizioni paradigmatiche e fondamentali sembra potersi cogliere un'alternativa: l'una (3) Si veda particolarmente: Robert Boguslaw, The New Utopians. A Study of System Design and Social Change, Prentice-Hall, Englewood Cliffs N.J. 1965; Walter Buckley, Sociology and Modern Systems Theory, Prentice-Hall, Englewood Cliffs N.J. 1967. 136
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