Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

ECONOMIA Struttura e processo decisionale La struttura dell'impresa - capitalistica o tecnoburocratica - è verticalizzata e gerarchica perché si conforma alla struttura gerarchica della società e quest'ultima è condizionata dalla struttura dell'impresa. Un'influenza reciproca e costante che vede nel rapporto di produzione gerarchico una manifestazione a livello economico del rapporto dominati-dominanti a livello sociale (15). La struttura orizzontale dell'impresa autogestita, caratterizzata quindi da un rapporto egualitario, segue modalità, nel processo decisionale, di tipo completamente diverso. Alla verticalità si contrappone una organizzazione formata dalle relazioni dirette e incrociate delle parti dell'azienda. Momento decisionale« base» diviene l'assemblea di reparto. Le varie assemblee di reparto si collegano direttamente tra loro, tramite delegati, nominati a rotazione e che sono subito e facilmente controllabili stante l'ambito da cui promanano e il tipo di incarichi che sono chiamati ad espletare. In questa ottica l'assemblea generale d'azienda risulta essere un momento di confronto e di decisioni allargate, preceduta e seguita da continui scambi diretti di informazioni, richieste, elaborazioni comuni tra reparto e reparto. L'individuo è messo così in condizione di partecipare all'assemblea generale, non come spettatore passivo, ma come membro attivo di un processo decisionale. E' ovvio che in questa sede è impossibile esaminare le differenti articolazioni che ciascuna azienda si potrà e vorrà dare. Queste diverse strutture variano con il variare delle esigenze e delle particolarità di ogni produzione. Qui è solo il caso di accennare a quelle che ritengo le ipotesi di carattere generale. Così risulta evidente che anche per quelle « funzioni di coordina- (15) cfr. S. A. Marglin, Origini e funzioni della gerarchia nella produzione capitalistica, in AA.VV., Socialismo e divisione del lavoro, Quaderni Mondoperaio, Roma 1978, pag. 175: « La divisione capitalistica del lavoro, tipicizzata dal famoso esempio smithiano della manifattura di spilli, ha rappresentato il risultato di una ricerca che non mirava ad un'organizzazione del lavoro tecnologicamente superiore, ma ad un'organizzazione che garantisse all'imprenditore un ruolo essenziale nel processo produttivo, in quanto elemento unificante degli sforzi separati dei lavoratori alle sue dipendenze per ottenere un prodotto vendibile sul mercato ». Già Kropotkin esprimeva un concetto analogo in La conquista del pane, op. cit., pagg. 119-120,e in Campi, Fabbriche e Officine, Edizioni Antistato, Milano 1975, pagg. 31-49. 115

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