L. LANZA mezzi e fini) si sottrae ad una logica produttivistica, ma armonizza la produzione (elemento necessario - o mezzo - per la soddisfazione dei bisogni) con il« lavoro piacevole» (elemento qualificante che introduce nel mezzo il fine). L'individuo e il lavoro associato . L'individuo è il momento privilegiato dell'azienda autogestita. E' a lui che vanno ricondotti i problemi organizzativi. Se l'azienda autogestita deve avere una natura nuova, alla sua logica sono completamente estranee tutte le « teorie dell'impresa » fin qui conosciute, sia capitalistiche che tecnoburocratiche. La « teoria dell'azienda autogestita » parte dall'individuo e arriva all'individuo, cosicché questi, associandosi ad altri, non entra in una dimensione che produce una sua limitazione, ma l'associazione realizza. un allargamento, un ampliamento delle sue possibilità. Lo scambio di conoscenze diviene un processo di continuo arricchimento individuale e nel contempo collettivo. L'atteggiamento psicologico viene modificato dal clima che si instaura grazie anche al diverso rapporto di produzione, determinando altresì una configurazione diversa del ciclo produttivo. Le modalità e i ritmi di produzione scaturiscono dal combinarsi delle volontà liberamente espresse e l'associazione assume la dimensione dell'accordo mutuo e solidale. Da questa visione scaturisce la natura essenzialmente contrattuale dell'azienda autogestita: un contratto tra uguali. Questa natura contrattuale e questo tipo di contratto sono tutt'altro che irrilevanti perché essendo l'azienda uno degli elementi costitutivi della struttura sociale e se « i contratti di ogni società sono modellati sul contratto di fatto stabilito tra lavoratori e dirigenti sociali» (14) risulta evidente che il contratto aziendale, eliminando la figura del dirigente e realizzandosi in forma orizzontale, proietta questa orizzontalità su tutta la società. La proiezione da azienda a società è tutt'altro che automatica (visione economicistica) ma è anche vero che l'orizzontalità aziendale crea degli « anticorpi » che si oppongono ad un'articolazione gerarchica della società. (14) cfr. B. Rizzi, Del Feudalesimo, voi. IV de La rovina antica e l'ettl feudale, Editrice Razionalista, Bussolengo 1975, peg. 114. 114
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