Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

L. LANZA L'UNITA' PRODUTTIVA E I SUOI OBIETTIVI L'unità produttiva, l'azienda autogestita, va considerata come la riproposizione a livello microeconomico degli obiettivi più generali della società. In questa ottica quindi l'azienda è un « soggetto di decisioni » (10) - concernenti la produzione e la distribuzione di beni e servizi - dirette al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati. Così delineato il problema, le « motivazioni dell'azienda » non sono più riconducibili agli obiettivi classicamente analizzati quali la « massimizzazione del profitto ». Occorre peraltro notare che l'analisi degli obiettivi dell'impresa si è modificata negli ultimi anni, soprattutto di fronte al fenomeno della « grande impresa oligopolistica ». In questo caso l'analisi classica, dimostrandosi insufficiente e, al limite, neppure descrittiva, è stata ampliata introducendovi la categoria «potere»: la grande impresa si muove e si espande per garantire e •per espandere il potere della sua dirigenza, i managers. L'inclusione del potere apparirebbe quindi come elemento nuovo e come salto qualitativo, strettamente legato alla struttura atipica dell'oligopolio. Credo invece che l'analisi economica del profitto d'impresa debba includere l'elemento «potere» anche in regime capitalistico-imprenditoriale. Essendo questo regime egemonizzato dall'economico, il conseguimento del profitto è il mezzo per l'acquisizione del potere, e pertanto il profitto diviene elemento costitutivo dell'esercizio del potere. Da questa angolazione lo sviluppo dall'impresa all'oligopolio risulta essere un processo senza salti qualitativi anche se l'aspetto dimensionale, comportando una modificazione strutturale ,determina una nuova configurazione dell'esercizio del potere. Visto in un'altra ottica il profitto in regime capitalistico è strumento di misurazione della capacità dirigenziale dei membri della classe dominante e insieme dell'efficienza dell'impresa. L'esistenza o l'accrescimento del profitto è correlato alla conservazione o all'accrèscimento del potere dell'imprenditorecapitalista. Parallelamente, la sua riduzione o la sua trasformazione in perdita comportano una diminuzione relativa di potere e financo l'esclusione dalla classe dominante dell'impren- (10) cfr. R. G. Lipsey, Introduzione all'economia, Etas, Milano 1968, pag. 303. 112

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