Autogestioneedeconomia Note per un dibattito LUCIANO LANZA (*) Pretendere di prefigurare la struttura economica post-rivoluzionaria e i rapporti che la costituiscono può sembrare aprima vista un'operazione di pura fantasia, fors'anche superflua, considerato che già esistono esempi letterari pregevoli ( 1). L'operazione appare meno fantastica se non si pretende di dare soluzioni preconfezionate, ma si vuole contribuire ad un approfondimento della ricerca analitica che, proponendo l'esame dei rapporti economici, vada ad individuare quale natura questi debbano avere per correlarsi coerentemente con gli obiettivi dell'anarchia cioè di quella « società in cui si realizzano al massimo grado la libertà e l'uguaglianza ... cioè... l'alternativa globale al modello sociale gerarchico» (2). Quindi la ricerca degli obiettivi economici è in realtà una ricerca di mezzi funzionali al progetto più generale. Esiste, al contrario, nel movimento anarchico attuale la tendenza (anche se non generalizzata) a sottovalutare o a rifiutare questo tipo di ricerche. La motivazione risiede, grosso modo, nella convinzione che l'evento rivoluzionario libererà tante e tali energie e disponibilità nuove che si modificherà sostanzialmente il nostro modo di essere e quindi le nostre relazioni sia sociali sia economiche. Pertanto tutti i « modelli » risulteranno completamente obsoleti e la loro messa a punto, oggi, è da considerarsi come passatempo più o meno intellettualistico. (*) Redattore di «A», rivista anarchica, e di « Interrogations ». (1) I più recenti ~sempi sono: U.K. Le Guin, I reietti dell'altro pianeta, Editrice Nord, Milano 1976; E. Callenbach, Ecotopia, Mazzotta, Milano 1979; B. F. Skinner, Walden Due, Nuova Italia, Firenze 1975; che continuano degnamente quel filone iniziatosi con G. De Foigny, La terra australe, Guida, Napoli 1978; W. Morris, Notizie da nessun luogo, Guida, Napoli 1978; ecc. (2) cfr. G.A.F., Un programma anarchico, Edizioni del C.D.A., Torino 1977, pag. 6. 107
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==