Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

A. MEISTER presenza, anche qui, di uno strumento destinato prima di tutto al coinvolgimento della nazione e solo in seguito all'attuazione dell'esperienza di self-management. Come le fabbriche nell'autogestione industriale, le scuole e gli istituti di istruzione in genere, non possono essere completamente autonomi e non si può parlare che di « gradi d'autonomia» (da notare che quanto viene stabilito in materia di insegnamento può risultare vincolante al pari di quanto viene stabilito nella produzione industriale - ed è simile anche il controllo esercitato sulle unità prodotte, in termini di tecnica e di conformismo sociale). Nel sistema educativo si realizzano dunque alcune delle condizoni dell'autogestione, soprattutto una dimensione ideologica tradotta in un piano. Quanto al processo di self-management nelle scuole, si tratta di un aspetto completamente inesistente (mentre è soltanto secondario nell'autogestione industriale). Le esperienze innovatrici di alcuni educatori non possono che limitarsi ad una assunzione in carico, da parte della classe, dei modi di realizzare gli obbiettivi dell'insegnamento (da cui deriva l'importanza data alle tecniche pedagogiche). Le differenze di status, di età, di formazione, ecc., tra gli alunni e l'insegnante, impediscono, d'altro canto, una vera esperienza di self-management. Quale che sia il livello considerato (e forse ciò vale anche per il livello universitario) un self-management che riguardi non solo le tecniche e i modi dell'insegnamento, ma gli obbiettivi di esso, sembra impossibile perché (lo si voglia o no) la scuola resta un'istituzione al servizio di fini sociali determinati. · E la formazione? Qui, a differenza dell'istruzione, ci troviamo in presenza di innumerevoli esperienze di self-management, non integrate in un piano organico. Possiamo spingerci oltre, e osservare che, contrariamente all'autogestione, che dipende dall' élite al potere ed è lo strumento per la realizzazione del suo progetto sociale, le attività di formazione sembrano molto spesso proprio dirette contro tale potere. In Francia, a volte, esse sembrano essere anche una specie di rifugio delle concezioni socialiste e, più generalmente, di opposizione. Trattando di esperienze di self-management, conviene controllare se, nonostante le differenze strutturali, esiste una qualche rassomiglianza con il self-management autogestionario ( e anche cooperativo). Queste rassomiglianze non mi sembrano numerose: a parte il fatto che i gruppi di formazione hanno un carattere effimero (il più delle volte si riducono a degli stages o sessioni di breve durata), non ci sono strumenti di 104

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