Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

A. MEISTER geria) essa è una istituzione di self-management in economia socialista. Per poter definire cos'è l'autogestione si deve partire da tali esperienze nazionali. 2. Se la socializzazione dei mezzi di produzione è caratteristica di ogni forma di socialismo, il piano che prevede i modi di utilizzazione e di controllo di tali mezzi ne è un corollario necessario. Nei paesi in cui è stata tentata, l'autogestione non è che un self-management in economia socialista pianificata. E' un modo di decentrare il controllo della società (essendo i mezzi di produzione proprietà sociale, della nazione) verso gli utenti stessi di tali mezzi. E' dunque un self-management attuato nell'ambito di strutture, e condizioni di funzionamento, specifiche. 3. Dal momento che i lavoratori delle imprese non sono proprietari dei mezzi di produzione, e che le decisoni più importanti, a livello nazionale, sono prese dal piano economico, il self-management che viene realizzato nelle imprese autogestite non è mai autonomo. Al pari dell'impresa, l'autogestione non è mai autonoma, per la.natura stessa delle strutture dell'economia socialista. 4. Bisognerà quindi parlare di gradi diversi di autonomia nelle unità autogestite. In effetti, l'osservazione mostra che il piano centrale può essere più o meno vincolante, nell'indicare come utilizzare i mezzi di produzione, e quali compiti devono essere assegnati alle unità autogestite. Più sono precisi e dettagliati gli obbiettivi, più limifate saranno le decisioni che le imprese dovranno prendere: in tale senso, il loro self-management tenderà a ridursi. Al contrario, quando il piano lascia ampio margine di iniziativa alle imprese, queste hanno numerose decisioni da prendere e il loro self-management è allora ricco di decisioni e di partecipazione. Si comprende dunque, come le imprese autogestite tendano costantemente a reclamare maggiore autonomia. 5. Ma c'è un'altra ragione all'origine del desiderio delle unità autogestite di beneficiare di maggiore autonomia: diretti dai lavoratori, gli organi di autogestione tendono a riflettere i bisogni e le aspirazioni dei lavoratori stessi. La loro soddisfazione si traduce sempre in termini di consumo (salari, riposo, dotazioni collettive, ecc.). Al contrario, le esigenze del piano sono esigenze produttive e privilegiano sempre gli investimenti a scàpito del consumo. In tali condizioni, il processo di autogestione, la sua maggiore o minore autonomia, è il risultato di una dialettica tra consumo e investimenti. 100

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