LA QUESTIONE PROUDHON rare tutti i più penosi e squallidi accorgimenti comunisti per sfuggire ad una chiara e definitiva verifica storica, che implica inevitabilmente un altrettanto chiaro e definitivo giudizio politico. Due sono, grosso modo, le spiegazioni di parte marxista sull'esito totalitario del leninismo, sui posteriore stalinismo e in complesso sulla natura sociale e politica dei paesi del « socialismo reale ». La prima, che si potrebbe in un certo senso definire tradizionale, e che è maggiormente accettata <lai P.C.!., tende ad applicare i canoni interpretativi dello storicismo giustificazionista secondo i quali tutto ciè>che è avvenuto non è da imputare alla dottrina, ma alle difficoltà obiettive che essa ha trovato una volta posta in pratica. Ciè>significa che l'intero processo storico è visto corne una mediazione i cui costi complessivi sono considerati un prezzo inevitabile, anche se moralmente riprovevole. In tutti i casi poiché si è affermato il socialismo, pur fra tante contraddizioni, ritardi e storture, esso va difeso e quindi giustificato nella sua storia. Portato alle sue più logiche conclusioni questo storicismo giustificazionista non pone nessuna soluzione di continuità nella ricostruzione a ritroso che va da Breznev a Marx, in quanto le « degenerazioni » e gli « errori » vengono riconosciuti ma ricondotti all'interno di un processo di cui si afferma e si rivendica la complessità e l'irriducibilità rispetto ad analisi considerate semplicistiche e schematiche. La seconda spiegazione è invece più teologica e raffinata. In essa si riconoscono tutti quei marxisti che sostanzialmente negano la natura socialista dei paesi comunisti. Essi perciè> tendono a scindere in modo netto le responsabilità teoriche di Marx dalla posteriore storia del marxismo. Per tutti, leninisti o meno, la dottrina marxista non ha nulla ache vedere con il socialismo realizzato. Anzi, da gesuiti mancati, spingono la loro teologia fi.no alle soglie di un disegno molto ambizioso: vogliono spiegare cioè l'intera storia del marxismo partendo da Marx e perciè> utilizzare le categorie marxiane della critica dell'econornia politica per dar ragione di tutto: il leninisrno, lo stalinismo, il socialismo realizzato (13). In questa se- (13) Come è noto moiti sono stati in questi ultimi anni gli sforzi teorici di alcuni marxisti tesi a spiegare con le analisi del maestro la realtà dei paesi del « socialismo reale ». Solo di recente comunque questi sforzi, prima slegati e isolati, hanno assunto una direzione politica e unitaria precisa. Ci riferiamo, ad esempio, al convegno promosso l'anno scorso a Venezia da! Manifesta sulla dissidenza e la repressione nei paesi socialisti dell'Est. Il convegno aveva lo scopo di anticipare 19
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