Interrogations - anno V - n. 16 - ottobre 1978

NICO BERT! - FRANCESCO CODELLO la struttura della libertà economica (il mercato) non vi puo essere la sovrastruttura della libertà politica. Il rapporto fra lo sviluppo produttivo di un certo modo di produzione, di consumo e di scambio, e lo sviluppo della libertà, riprende in pieno le tesi della scienza politica liberale che afferma l'inscindibile nesso fra regime proprietario e libertà civili. Mentre nella prospettiva proudhoniana non si puo dare libertà se non partendo dall'abolizione di ogni autorità, nella prospettiva socialista si mantiene questa (lo Stato) quale tutrice e regolatrice delle libertà economiche. Di qui la proposta di un socialismo di mercato o di un mercato socialista (10). In tutti i casi, di Proudhon ormai non è rimasta che la suggestione, dal momento che ancora una volta la libertà è vista corne un risultato, un effetto, un derivato, insomma una sovrastruttura, e non corne un principio rivoluzionario autonomo, capace di operare in qualsiasi contesto storico secondo una logica proprio. In effetti non avendo chiarito la logica dell'autorità non è possibile chiarire quella della libertà. Cosl. si chiude questo primo cerchio sulla mancata scienza della politica nelle sinistre. La falsa contrapposizione Lenin-Proudhon Ma il significato della critica socialista alla statalizzazione dei mezzi di produzione e di scambio, alla pianificazione globale che implica un regime politico totalitario, deve essere completato, a questo punto, da quello della critica al modello politico specifico del comunismo: il leninismo. E' questo il secondo nodo attorno al quale tutta la sinistra si trova a discutere da molti mesi, a nostro avviso, pero, senza molto costrutto. In realtà, corne abbiamo detto all'inizio, risulta difficile iniziare un dibattito serio sul significato del leninismo, sulla sua storia passata e sulla sua persistenza in ampi settori del movimen- (10) Secondo Giorgio Ruffolo la prima ipotesi, quella del socialismo di mercato, ipotesi avanzata in forma problematica da Pellicani (L. PELLICANI, Socialismo ed economia di mercato, in Mondoperaio, giugno 1977) è « una contraddizione in termini ». Ad essa va preferita l'altra, cioè quella del mercato socialista » nell'ambito di una economia pianificata, nella quale coesistano, e possano essere regolate, relazioni di mercato, amministrative e cooperative ». G. RUFFOLO, Socialismo di mercato e mercato socialista, in Mondoperaio, ottobre 1977. In tutti i casi, sia nella versione più « liberale » di Pellicani, sia in quella più « socialista » di Ruffolo il ruolo centrale dello Stato non viene messo in discussione, né viene posta in prospettiva la sua estinzione. 16

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