NICO BERTI - FRANCESCO CODELLO la questione dell'autorità politica. La ragione va ricercata nella difficoltà di trovare una via nuova, che facesse salve, perè>, le aspettative delle masse educate per decenni ad una mitologia semplificante, riassunta nella formula magica della « dittatura del proletariato ». Vero è che questo rilievo andrebbe fatto soprattutto per i comunisti, ma non ci sentiamo di escludere completamente neppure i socialisti; primo, perché anch'essi, fino a vent'anni fa, si riconoscevano in tale formula, seconda, perché l'adesione completa al metodo della democrazia parlamentare, anche da parte dell'ala più riformista, è sempre stata vista corne fase tattica, nella riserva di arrivare al superamento dell'orizzonte liberale. Insomma, la sinistra nel suo complesso è stata gravata per decenni da un pregiudizio ideologico di fonda, di netta derivazione marxista: la convinzione della non-autonomia del « politico » in quanta obbediente solo alle leggi della sovrastruttura. La sinistra italiana (ma il discorso potrebbe essere esteso a tutta la sinistra mondiale) non è stata in grado, cioè, di sviluppare una scienza della politica (1 ). E' in questo contesta che la discussione intorno alla figura e all'opera di Proudhon acquista un significato preciso. Proudhon infatti rappresenta il rovescio della medaglia circa le mancate tesi della sinistra di ispirazione marxista. Il suo pensiero infatti è teso a dimostrare che non esiste una scienza della politica che non si dia corne mera scienza del potere; che una scienza della politica corne scienza del e per il potere non potrà superare mai l'orizzonte del potere per il potere; che, infine, non è vero che non esista l'autonomia del « politico » dal momento che tale autonomia trova il suo terreno là <love fruttifica il potere. Detto in altro modo: le leggi della politica e del potere sono di uguale natura, sono autonome e non rispondono a volontà ideologiche. Ovunque vengano messe in moto ed applicate, si evidenziano corne leggi rispondenti ad una logica interna tutta propria, refrattaria ai contesti socio-economici anche se di essi assimilano la contestualità storica. Dunque una verità banale corne quella formulata da Proudhon e fatta propria da tutto l'anarchismo (la sostanza del potere, qualunque sia il suo esercizio e il suo scopo, non cambia e non cambierà mai) è venuta a gettare lo scompiglio nella (1) Su questo problema si vedano le recenti osservazioni di Norberto Bobbio sui noto saggio Quale socialismo?, Torino 1977. 10
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