Interrogations - anno V - n. 13 - gennaio 1978

SALVO RABUAZZO affermazione di ta! genere, indubbiamente ai limiti della "eterodossia", contiene in nuce una critica radicale all'organizzazione gerarchica de! lavoro e della scienza, propria delle correnti Iibertarie e de! pensiero anarchico. L'anarchismo, infatti, estende la lotta di classe, non solo sulla questione del controllo giuridicoformale dei mezzi di produzione (aspetto storico-contingente de! dominio di classe de! capitalismo in fase tecnica) ma allarga i limiti dello scontro sociale al problema della gestione reale delle decisioni e delle conoscenze, contra la progressiva concentrazione de! potere reale nelle mani di pochi e ii decrescere parallelo, dei limiti de! controllabile, de! comprensibile - aspetti che caratterizzano ii capitalismo nella sua fase tecnologica e burocraticotecnica. * * * Si sta dilatando sempre piu ii diaframma che si interpone tra sviluppo delle conoscenze scientifiche, sempre piu sofisticate e complicate e la capacita da parte dell'uomo media di tenervi dietro; ii processo di specializzazione e di settorializzazione del sapere, considerato da Gramsci, espressione del grado di civilta raggiunto da una nazione moderna, diventa, paradossalmente, espressione di una "ricaduta nella barbarie" nella misura in cui si e abbassato il livello culturale media, relativo alla piu gran parte della popolazione, con la conseguente incapacita de! cittadino media di pater determinare la propria vita, perche sempre piu subordinato all'autorita coattiua de! "competente" specialista. Ecco cosa scrive Bakunin: "Per giudicare sui progressi delle masse operaie dal punto di vista della loro emancipazione politica e sociale, non si deve confrontare assolutamente ii loro livello intellettuale in questo secolo con ii loro livello intellettuale nei secoli passati. Bisagna invece considerare se, a partire da un 'epoca data e dopo aver constatata la differenza allora esistente fra di esse e le classi privilegiate, le masse operaie hanno progredito nella stessa misura di quelle. Perche se i progressi rispettivi sono stati uguali, la distanza intellettuale che le separa oggi dal ceto privilegiato sara la stessa: se ii proletario progredisce di piu e piu presto dei privilegiati questa distanza sara necessariamente divenuta piu piccola; ma se al contrario, ii progresso dell'operaio e piu lento e quindi minore di quello dell'uomo delle classi domi54

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