INTELLETTUALE ORGANICO tu ale coerente de! metodo dialettico-storico marxista, nella formulazione di un concetto di cui - pur essendo stato in gran parte smentito dalla pratica storica - si fa largo abuso nella pubblicistica comunista autoritaria e nella critica storica socialdemocratica: ii binomio "piu industrialismo" uguale "piu coscienza di classe", "maggior sviluppo delle tecniche produttive" uguale "maggiore coscienza rivoluzionaria", equazione dialettica, quest' ultima, che spinge l'A. a formulare la tesi - alquanto settaria e "snobbistica" per essere stata fatta propria da un uomo come Gramsci - secondo la quale l'operaio "marxista" della C.G.L. e piu rivoluzionario dell 'operaio "anarchico" dell 'U.S.I., poiche ii primo proviene dalle industrie piu "rivoluzionarie" e di "avanguardia" nel settore produttivo (!). Ma ii far discendere l'autocoscienza proletaria, la disciplina socialista (se essa non deve essere intesa come obbedienza cieca, meccanica, ai voleri di un capo o di una burocrazia di partito) dalla organizzazione alienante e massificata de! lavoro di fabbrica, ii credere nella funzione "pedagogica" della divisione autoritaria de! lavoro industriale in regime capitalistico, e uno dei piu gravi abbagli in cui sono incorsi molti e autorevoli esponenti de! socialismo autoritario (contra i quali, e vero, si sono levate le voci di "marxisti" piu avveduti, come la Luxemburg): cio significa "taylorizzare" la coscienza socialista, significa ricadere in una logica piccoloborghese, concepire ii socialismo secondo l'ottica di un direttore d'azienda. Ma ritornando all'intellettuale organico: e ad esso, in ultima analisi, cui e affidato il compito di dare una direzione consapevole alla classe operaia, "educando" l 'elemento spontaneo che emerge nelle latte proletarie. E' l'unione dello "spontaneo" con la "direzione consapevole", cioe la "disciplina" che costituisce il fondamento del Partito della classe operaia, ma non solo di essa: anche nei movimenti piu "spontanei" dei ceti subalterni - a detta dell'A. - si possono individuare elementi di direzione politica che, a motivo della mancanza di fonti storiche documentate presso i ceti subalterni, cadono nell'anonimato, dando a noi l 'immagine falsa di un moto storico perfettamente "spontaneo". L'elemento dirigente e quindi, secondo Gramsci, una necessita storico-naturale e tecnico-pratica della lotta di classe e la garanzia della coscienza e dsll'autonomia di classe e insita nell' "orga45
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