Negli anni trenta, davanti all'enigma della natura sociale dell'URSS, il marxismo si trovava, neJle sue varie correnti, trutt'altro che concorde: e nalluralmente fuori questione il marxismo sovietico, che andava esaltando, con ii fragore dei piani ,quinquennali, ii socialismo realizzato e compiuto, garantito dalla costituzione e difeso dall'Armata Rossa. Si allude qui al marxismo dell'opposizione comunista ed al marxismo della socialdemocrazia, che negaivano entrambi un contenuto socialista al regime sovictico. I socia1democratici ritenevano con Karutsky l'URSS una sorta di dittatura -di partito SIU un paese dhe cercava di uscire dall'arretratezza agraria e con Otto Bauer ritenevano l'URSS una societa quasi socialista, anche se viziata da una stnuttura politica antidemocratica. Nel campo antiriformista dell'opposizione comunista le posizioni erano egualmcnte differenziate: i comunisti dei consigli tedeschi ed olandesi ritenevano l'URrSISuno Stato capitalistico di tipo burocratico, dove la controrivoluzione staliniana aveva rapidamcntc sipazzato le traccc dei contenuti minoritariamente operai - c prcvalentemcnte contadini - della rivoluzione del 1917: i bolscevico-lcninist,i, meglio conosduti come trockisti, ritenevano invecc l'URSS uno Stato operaio degenerato, una formazione sociale post-capitalistica e pre-socialistica, dove una burocrazia feroce - casta e non classe - aveva espropriato il potere del proletariato usurpandone la dittatura. I comunisti della frazione italiana all'estero - quelli che sarebbero poi diventati piu. noti come bordighisti - negli anni trenta non nogavano ancora la natura proletaria dello Stato sovietico, ma ritencvano che la sua politica fosse gia entrata nell'orbita degli Stati capitalistici e di conseguenza rifiutavano, a differenza dei trockisti, ogni forma di sostegno alla politica sovietka. Nell'ambi to di queste valutazioni, Bruno Rizzi, un militante comunista italiano ritiratosi dalla politica attiva, fece alcune riflessioni di penetrante acume ohe servirono, se non a dare delle certezze, a mettere in luce le difficolta ohe incontrava iI marxismo - sia pure quello che non aveva oeduto alla degenerazione stalianiana - di fronte alla questione del1a natura sociale e dello Stato sovietici. Bruno Rizzi, a differenza di Trockij, che conrtinua1va aUa vigiNa della guerra a sperare imminente e possi<bilc la rivolruzione proletaria mondiale, prendeva atto implicitamcnte ohe con la stahilizzazione siucceduta all a gra nde crisi e con il consolidamento dei vari regimi autoritari si era aperta una lunga fase controrivoluzionaria: si poteva dunque continuare a considerare, come faceva Trockij, la burocrazia una casta e cioe una semplice escrescenza mo26
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