CRITIOA BAKUNINIANA DEL MARXISMO dottrina sqiuisitamente e irrimediabilmente mitica (5), ma indispensabile poichè senza di essa tutto l'edificio teorico marxista crolla e crolla soprattutto la speranza metastatica di creare la società senza classi e senza Stato tramite la. soppressione della proprietà priovata. Il ragionamento che sta alle spalle di questa singolare concezione del potere mutruata direttamente da Rousseau, Morelly e Baibeuf, è il seguente: il dominio dell'uomo sull'uomo non ha radici psicologiche, bensl. economicfüe e sociali. Esso è strettamente legato alla situazione di penuria in cui gli uomini vengono a trovarsi di fronte alla natura e all'istituzione della proprietà privata. Rimosso il primo ostacolo che si frappone fra la società classista e la società senza classi grazie alla rivoluzione industriale - di qui l'esaltazione mistica di Marx per lo sviluppo delle forze produttive nelle quali ivedeva la conditio sine qua non per emancipare l'uomo dalla sc"hia,vitù e liberarlo dal male - non resta c'he eliminare la ,proprietà privata, vale a dire collettivizzare tutti i mezzi di produzione. Posto in questi termini, il problema dell'edificazione del socialismo è di una semplicità esaltante: basta sopprimere gli espropriatori e l'umanità, prima o poi, sia pure attraverso lotte assai intense e drammatiche, ritroverà la sua perduta unità ori,ginaria. A Marx e ai marxisti l'idea che la dittatura di transizione potesse trasformarsi in una nuova forma di dominio classista sembrava un'autentica assurdità. Non era forse la proprietà privata la fonte unica del potere? E allora corne sareibbe stata possibile l'esistenza dello Stato e delle classi in una società priiva della fonte del male radicale? Come è noto, questo è stato il ragionamento fatto da Trotsky di fronte a quella che egli, con espressione riivelatrice, chiamava « usurpazione burocratica » del potere ai danni della classe operaia; e .questo continua ad essere il ragionamento più o meno esplicito dei marxisti, per i quali anche -quando le società cornu- (5) La dottrina marxiana della proprietà privata corne fonte del male radicale risulta completamente arbitraria se la si mette a confronta con le « scoperte » della psicanalisi, le quali confermano la giustezza del mito giudaico-cristiano del peccato originale. Da questo punto di vista, marxismo e psicanalisi sono agli antipodi, anche se negli ultimi anni è proliferata una letteratura tendente a conciliarli. Accettare i teoremi principali dell'antropologia freudiana signmca rinunciare alla speranza metastatica che anima il marxismo e riconoscere che il male radicale è inestirpabile. (Cfr. A. Besançon: Storia e psicanalisi, Guida, Napoli 1976). 41
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