Interrogations - anno III - n. 8 - settembre 1976

AMBROSOLI/PASCARELLA cui ha bisogno il nostro sistema sociale, è ormai puramente formale. Solo una minima percentuale dei diplomati trova un impiego che ha vera attinenza con le attività per le quali è stata addestrata a scuola, e, d'altro canto, è nota e tuttora attuale, in Italia, la polemica sull'incompetenza professionale dei licenziati dalla scuola media superiore (21). Gli Ordini dei Geometri, ad esempio, hanno accettato con gran.de riluttanza di iscrivere gli allievi maturati dopo la riforma del 1969: nonostante la legge insista sul «valore abilitante» del titolo, sono necessari due anni di tirocinio presso uno studio professionale per ottenere l'iscrizione all'albo e svolgere regolarmente la professione. Ciô significa che, per coloro che non hanno la possibilità di seguire un tale <<corsodl specializzazione,>, il titolo di geometra ha un valore puramente fittizlo, di nessuna rilevanza sociale. Le differenze formali tra i vari diplomi vanno cosl sbiadendo, nei fatti, flno a perdere completamente di importanza ai fini dell'attività lavorativa. Tra l'altro, ciô contribuisce non poco a favorire una sorta di scadimento dei contenuti professionali dell'istruzione, di cui si dirà più oltre. Se la scuola continua a fingere di credere al valore legale di questi titoli di studio, comunque, non è senza motivo. Il prolungamento obbligatorio dell'età scolare non è ancora passato dall'ausplcio alla realizzazione ufficiale; non è ancora legge dello stato. In attesa che ciô avvenga, quindi, è necessario che la scuola superiore mantenga una certa capacità di appello sui giovani, qualcosa che li spinga, per ora, a proseguire volontariamente gli studi. Questo è appunto il valore legale dei titoli (22), l'illusione cioè che la scuola garantisca in qualche modo la promozione sociale. E' facile prevedere che questo finirà quando l'attuale ordinamento, sorpassato e sclorotico, verrà sostituito da una struttura più adeguata a funzionare corne agenzia di socializzazione. La riforma della scuola media superiore tarda ad essere varata non solo per la proverbiale lentezza di movimento della macchina statale italiana: essa ha il suo presupposto logico nel (21) L'iscrizione in mass'.!-all'università da parte dei diplomati, è ormai considerata un sintomo della difficoltà a trovare un !mp!ego. A tale propos!to, giova ricordare che nel 1972-73 ben il 91,1 % de! g!ovani che si erano diplomati nell'anno scolastico precedente si è !scr!tto ad una facoltà un!- versitaria (M. Gattullo, loc. clt., vol. III). (22) A quest'opera di m!stificazione contr!bu!sce anche l'oppos!z!one di sinistra in particolare il Partito Comun!sta. Veda.si, a questo propos!to, il disegno 'di legge elaborato dal PCI ne! 1972, sul nuovo ordinamento della scuola seconda.ria super!ore, in cul, mentre da un lato v!ene tolto ogni spec!fico carattere di professional!tà a! cors!, dall'altro si rlbadlsce (art. 24) I'utllità del titolo ai fini dell'inserlmento ne! mondo del lavoro. 20

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