Interrogations - anno III - n. 8 - settembre 1976

SCUOLA DI STATO laurea gli studi, si va ingrossando sempre più. La riforma dell'esame di Maturità (1969) dà il colpo definitivo a questa tendenza: la liberalizzazione totale degli accessi universitari permette ormai di considerare la scuola italiana corne une scuola unica, dalle elementari all'tmiversità, destinata ad accogUere tutti i giovanl che deslderano entrarvl. Una scuola di massa, appunto. E' evidente che una tale situazione, oggi, è encora lontana dall'essere reallzzata completamente. Mancano le strutture adeguate perchè ciô che è negli auspici della classe dirigente, diventi realtà: aule, insegnanti, altre riforme «dl ritinitura», eccetera. Ciô non toglie che si possa ormai affermare con sicurezza che la vecchia impostazione gentiliana è superata e la scuola italiana ha definitivamente abbandonato l'antica. vocazione di selezionatrice della futura classe dirigente. Caratteri generali delle strutture scolastiche ftaliane L AFFERMAZIONE dell'unicità della scuola di stato italiana puô suscitare qualche perplessità. E' vero infatti che in essa sono ancora riscontrabili elementi assai eterogenei, alcuni dei quali possono apparlre contradditorl con la tendenza generale che abbiamo sottolineato. In realtà, lo stato attuale della nostra scuola non è il frutto dl una riforma unlca, generale, o comunque dl un corpo di provvedimenti coordinat!. Accanto ad alcuni interventi legislativi principali (corne le già ricordate riforme della scuola media inferiore e dell'esame di maturità) hanno avuto peso anche molti provvedimenti minori, iniziative isolate di singoli ministri, ordinanze e circolari amministratlve, tra cul non sempre è agevole orientarsi per riconoscere il filo conduttore. Questo spiega il carattere «caotico» delle nostre strutture scolastiche, il permanere, accanto ad elementi a contenuto socializzante assai sviluppato, di residui che risalgono ancora alla antica impostazione gentiliana. Nonostante ciô, l'evoluzione è in atto e, se vista in una prospettiva sufficientemente ampia, appare indirizzata verso una scuola che tende a prolungare il più possibile il periodo in cui i giovani restano sottoposti alla sua opera «formativa». Qualche dato sulla popolazione scolastica darà un'idea più esatta dell'ampiezza del fenomeno. Infatti, mentre il numero 17

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