Interrogations - anno III - n. 8 - settembre 1976

SCUOLA DI ST ATO attribuita all'acquisizione delle nozioni atte ~ deggere scrivere e far di conto> viene ampiamente superata dalla necessità della formazlone ldeologlca dello scolaro, cul deve essere inculcato quell'attegglamento di deferenza verso 1 potenti, funzionale all'assetto sociale dell'epoca. Si intuisce qui, per la prima volta, la possibilità di provocare, attraverso la scuola, un transfert interpersonale, per il quale la sudditanza richiesta all'allievo nei confronti del docente sarà proiettata verso stato e padroni. « ( ... ) Non gioverà quindi insegnargli, suppongasi, che non dovrà mancare all'appello in caserma, se non lo si avvezza per intanto a non mancare alla scuola, nè parlargli del rispetto del Re, se innanzitutto non saluta il maestro ( ... ) » (12). La struttura dell'istituto scolastico nell'Italia post-unitaria ha il suo fondamento della legge Casati, che risale al 1859 (stato sabaudo) ma che verrà successivamente estesa su tutto il territorlo della penlsola. Generalmente, la scuola Casatl è considerata una scuola d'eltte, rigidamente correlata al mondo del lavoro, tesa alla formazione del quadri dirigent! della società e alla perpetuazione della gerarchla sociale. Ciô è certamente vero, nel senso che una tale vocazione era programmaticamente dichiarata. Ciononostante, tali principi restarono, il più delle volte, sulla carta, e la scuola Casati incontrô più d"una difficoltà ad assolvere il proprio compito di mediazione tra la domanda e l'offerta dl lavoro intellettuale. Principale testimonianza di ciô è la disoccupazione intellettuale che fin d'allora caratterizzô le strutture scolastiche del nostro paese, corne se non riuscissero a produrre quei quadri dirigent! che la società richiedeva loro. A tale proposito, uno studioso del tempo faceva notare che «( ... ) i dlsoccupati sono in tanto numero che, avendo il Minlstero della Istruzione aperto poco tempo addietro il concorso a diciotto posti di ispettore da 1.500 lire, e richiesto per un terzo di essi anche gli studi universitari, i concorrenti giunsero a 840 ( ... )» (13). Al contrario, assai meglio tali strutture funzionarono corne promotrici di quella socializzazione che era altrettanto necessaria per l'equilibrio del sistema. Un sistema, si badi, giovane e alle prese con problemi di grande portata, non ultimo quello di recuperare rapidamente un minimo di consenso e credibilità (12) Ibidem. (13) Aristide Gabell!, L'lstruzlone ln Italla, Zanichell1, Boloirna 1903 (pag, 235). 1l

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