G.A.F. l'ivoll non vincolate dall'influenza elettorale, poco intluenzabili da1 govemo e quasi nulla da! parlamento. Il potere dell'esecutivo si raf• forza continuamente. Ognuna di queste i!ltituzioni riproduce in sè la piramide gerarchica dello stato: dal vertice di queste gerarchie (oltre che dalla dirigenza delle grandi holdings pubbliche e private cd in varia misura dalle dirigenze partitiche e sindacali) vengono opera.te quelle scelte che il parlamento «rappresenta» sui palcoscenico politico istituzionale. Questa evoluzione del potere politico è d'altronde legata alla crescente complessità e molteplicità delle !unzioni svolte dallo stato tardocapitalistico, alla sua tendenziale totalitarietà, conseguente all'esigenza di controllare, canalizzandole in nuove istituzioni, le forze centrifughe continua.mente generate dallo stesso accrescersl delle dimension!, macchinosità, invadenza statali, in un circolo vizioso che sviluppa le competenze, il numero ed il potere dei tecnoburocrati. [ ... ] 14. N EL complesso intreccio di elementi post-industriali e pre-indu• stria.li, proto-capitalistici e tardo-capitalistici che costituisce la trama economica e sociale dell'Italia, un paese che si pub classificare sio. corne il primo dell'Europa povera (Spagna, Portogallo, Qrecia), sia corne !'ultimo dell'Europa ricca, in questo intreccio di classi, ceti, strati sociali propri di divers! modi di produzione o di forme inter• medie, si cilstinguono chiaramente le due classi !ondamentali, la borghesia e la tecnoburocro.zia. La prima è costituita da circa 200.000imprenditori-capitalisti di grandi e medie imprese e delle loro !amiglie. La seconda, numericamente forte quasi quanto la prima, è costituita per oltre metà abbon• dante da dirigent! statali c parastatali, dai vertici della burocrazia politico-sindicale e da managers delle imprese a partecipazione statale, per il resto da managers di grandi e medie imprese priva.te. La !orza assoluta e relativa della tecnoburocrazia è una conseguenza del «modello italiano» di sviluppo, cioè dei regime fascista e dem<r cristiano che per mezzo secolo hanno sviluppato gli apparo.ti statali e l'intervento economico pubblico in misura accelerata rispetto agli altri paesi capitalisti. Nello stesso senso ha operato la forte presenza nell'economia italiana di multinazionali a capitale straniero. Paradossalmente l'Italia ha una struttura di classe, al vertice della piramide, più avanzata in senso tecnoburocratico di altri paesi occidentali a più avanzato sviluppo economico. Il ceto medio rlproduce la divisione tra burghesia e tecnoburocrazia nella divisione tra una ptccola-borghesta (piccoli imprenditori• capitalisti dell'industria, dell'agricoltura e dei servizi e gran parte dei professlonlsti, esclusa una minoranza che per funzioni e livelli di reddito sono integrabili nella classe dominante), con 4_ milioni cp-ca di a.ttivi, ed una ptccola-tecnoburocrazta (tecnicl, lmpiega.ti di --con114
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