Interrogations - anno III - n. 7 - giugno 1976

PROGRAMMA ANARCHICO sando, lo schema a due classi diviene inutile in quanto non consente di vedere e comprendere le nuove forme di sfruttamento e di potere che nascono all'intemo delle veèchie strutture, o addirittura ·m1stifi• catorio, in qua.nto maschera la. realtà del con!litto di classe tra. i due gruppi sociali concorrenti al dominio. Per la rappresentazione essenziale di questi periodi «dina.miel» è viceversa indispensabile distinguere in termini di con!litto anta: gonistico tre classi contrapposte le une aile altri contemporaneamente: la classe domina.ta, una classe dominante ed una classe in ascesa. E' cosl possibile identificare senza confondere, le due forme di lotta di classe coesistenti. Due forme dal significato storico opposto, anche se si presentano spesso intrecciate. 6. L A fase storica di transizione che stiamo vivendo, è il passaggio da! sistema capitalistico ad un nuovo sistema di sfruttamento. Con questa chiave interpretativa deve essere letto il complesso quadro socio-economico e politico internazionale, le cui convulsioni sono la risultante non solo di divers! interessi imperialistici, ma anche di contrapposti sisteml sociali tardo-capitalistici, post-capitalistici e sistemi intermedi, con diverse varianti per ogni categoria. Seconde il modello a tre classi è possibile individuare i due principal! attori sociali della trasformazione (vecchi e nuovi padroni), sia a livello internazionale, sia a livello delle singole strutture nazionali, laddove il capitalisme non sia già. stato seppellito, cioè nei paesi industriali avanzati a socialismo di stato ed in parte del Terzo Mondo. Ed è possibile individuare la classe dominata e sfruttata che, corne sempre nelle fasi storiche di transizione, accentua la sua lotta di classe, sia perchè il mutamento rende meno operanti gli strumenti psicologici ed ideologici di sottomlssione, sia perchè la classe in ascesa si s!orza di mobilitare l'energia ribelle degli s!ruttati corne vettore delle sue ambizioni. La classe, o meglio l'insieme di classi s!ruttate, è costituito da coloro che svolgono nella divisione sociale del lavoro le attività manualt tn senso lato. Ne fanno parte, in maggiore o minore mlsura, o. seconda. della particolare struttura economica nazionale, i proletari (lavoratori salariat! dell'agricoltura, industrie. e servizi, compresi gli impiegati dalle mansioni puramente esecutive), quegli strati in!eriori di lavoratori autonoml, la cui «autonomla» è praticamente ridotta ad «autogestione» del proprio sfruttamento, ed infine il sotto-proletariato urbano e rurale (disoccupati, sott0-0ccupati, emarginati, ecc.>. Queste categorie e classi sono oggettivamente sfruttate, indipendentemente dal meccanismo con cui si concretizza il rapport! di sfruttamento (che non è necessariamente il rapporte tipico o dominante) ed indipendentemente dalla percezione soggettiva dello sfruttamento stesso. I «vecchi padroni» sono la borghesta capitaltsttca il cui privilegio si fonda sulla proprietà priva.ta dei mezzi di produzione e che sfrut111

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