Interrogations - anno III - n. 7 - giugno 1976

-----·---·--·----·--------------- G.A.F . . è stor!a di classi dominanti succedutesi tn diverse forme di pote re, con diverse forme di sfruttamento. L'altra lotta di classe che attraversa tutta la storia, è quella espressa dalle classi inf~riori, dagli schiavi, dai plebei, dai servi della gleba dai salariat! nello s forzo millenario di emanciparsi o anche solo 'di attenuare il peso dello sfruttamento. Entrambe le forme di conflitto interessano l'anarchismo. L'una perchè da essa soprattutto, dalle asplrazioni emancipatrici esp resse dagli sfruttati, l'anarchismo ha derivato direttamente od indirettamente i suoi valori e fonda la possibilità del suo progetto rt voluzionario. L'altra perchè del suo studio si traggono elementi conoscitivi sui meccanismi dtnamtct della disuguaglianza, cioè sui meccanismi con cui si perpetua trasformandosi la società di classe. 5. A PARTE alcune società semplicissime, nella stratiflcazione sociale si possono in genere identificare numerose categorie. Tale complessità viene ideologizzata da quella sociologia che vuole confondere e diluire la realtà dilacerante della lotta di classe in una molteplicità di conflitti minori, non contraddittori con la perp etuazione del sistema. Questi schemi sociologici sono il ritlesso in sede ideologica della tendenza attuale del sistema a disinnescare l' antagonismo di classe, moltiplicando le separazioni in una gradua zione continua dello sfruttamento e del privilegio. Ma anche in una struttura graduata è possibile identlficare l a lotta di classe in cib che ha di essenziale per l'a.nalisi ed il progetto rivoluzionario. Basta riconoscere al vertlce od alla base della pl.r&- mide sociale quelle classi antagonistiche in cui si ricompongono (nel conflitto e nel modello interpretativo) le categorie che hanno equivalenti funzioni nella divisione sociale del lavoro. Cosl, ad esempio, si pub semplificare il modello interpretativo sino allo schema «bipolare», che esalta, privilegiandola da un contesto sociale più comp lesso, la contrapposizione antagonistica inconcHiabile di due «poli» di classe tondamentali (o ritenuti tali). Questo schema bipolare, che part e da una realtà indiscutibile, anche se parziale, e che si offre corne strumento utile soprattutto al fine di identmcare l'tnterlocutore del movimento rivoluzionario, cioè la classe (o l'insieme di classi) dominata e sfruttata, deve perb essere utilizzato con chiara consapevolezz a dei suoi limiti teorici e pratici. I suoi limiti sono dati innanzitutto dalla sua appllcabilità sol o a sistemi sociali relativamente «statici» (quale ad esempio, il capitalismo del secolo scorso e torse il «socialismo di Stato» di tipo russo). Sistemi cioè nei quali non solo il contlitto bipolare individuato è il conflitto dominante, perchè si riferisce al modo di produzione d ominante, ma in cui, anche e soprattutto, il ceto medio sia solo un «diatramma» inerte tra le due classi .antagonistiche e non sia, in tu tto o ln parte, agente di trasformazione socio-economica, cioè classe esso stesso, in lotta per il potere. Nelle fasi storiche di transizlone, corne quella che stiamo traver - -110

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==