NICO BEBTI certa mlsura e pe,r tutto 11.~empo che ml pare necessarlo, le indlcazion'l!ed anclle la dlrezione, e perchè questa autorltà non ml è imposta da alcuno, nè dagU uom1n1,nè da Dio ( ... ) . Rlconosciamo l'autorità assoluta della sclenza, ma respingiamo 1'1ntallib111itàe l'universalltà dei .rappresentanti della scienza> (32). C16 che regola questo r1t1uto è invece dato non solo dall'attinenza metodologlca alla• negazione di ogni potere, ma anche, nella !attispecle, dall'individuazione del suo posslblle càrattere mlstiticante. Proprio in vlrt\'1 della sua anonimità e universalità, la scienza esprime un potere puro che si presenta indiscutibile ed 'insindacabile. Indiscutibile ed lnsindacabile per 11suo carattere «obiettivo,, poi perchè da tale carattere ne qiscende e si pre!lgura un'immagine cdemocratica, che è difflcllmente contestabile. Da qu.ti la posstbtlttd di un uso ed abuso del potere della sctenza che per la sua estenstbtltttl non trova riscontro in nessun altro potere stortco precedente: i suot ambttt sono i masstmt gradt della conoscenza umana. A ridosso di questo possibile potere che puô precisarsi operativamente nella pratica della pian1ticazione in· tutti 1 camp! -punto programmatico della 1deolog1&tecno-burocratica- l'anarchismo ha sviluppato di contro, corne sua alternativa, la teorta del plural'lsmo a tutti i Uvelli, soclali e culturali, corne espressione spontanea e Ubera delle autentiche manitestazioni della v1ta collettiva e indivlduale. A questo punto la contrapposlzione è !ra due diverse concezloni ideologiche che antlcipano gll svlluppo storici dominant! di questo secolo. Da una parte la tendenza del potere ad una sempre magglore centralizzazione, tendenza che s!ocierà, corne abbiamo già accennato, nel passaggio dal domin1o cap1tallst1co al dominio tecno-burocratico, dall'altra l'aztone sovversiva delle masse oppresse tesa a contrastare tale tendenza, azione che s!ocierà nella ricchezza multl!orme delle lotte social!, nella proposta continua d1:autogestlone e dl autoeducaztone. Al centro di tale scontro un ulteriore e pl\'1pro!ondo spartlacque ldeologico divlde le motivazioni teorlche dei rispett1v1 camp!. Ancora una volta da una parte s1, aggiungono a quelle già indlcate, vale a dire al mlto dell'e!flcientismo tecnlco attraverso la pian1ticaz1one, la pretesa neutralttd dell'uso operatlvo della scienza, la cdemocraticltà> di tale eserc'lzlo, ecc., quelle relative alla teorizzazione della disuguagllanza naturale e della conseguente caristocrazia dell'intelllgenza,,. mentre dall'altra vlene (32) Ibidem. 71
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