presentl all'incontro di Ginevra tra redattori e collaborator! di Jnterrogations. Ed oltre a qucsto, le osservazionl, le critiche ed i suggerimenti d'un buon numero di lettori. Trlrnestrale, con circa 120 pagine di testo in media, cioe 500 11agine circa in un anno, la rivista non puo evidentemente avere ti.sposto a tutte le esigenze del movimento libertario quanto a studi ed anallsi del presente atte ad intervenire efficacemente nelle evoluzlonl e nelle translormazioni soclali, Tuttavla cio che e stato pubblicato non e trascurabilc e risponde, van:ialmente e modestamente, al ruolo che la rivista s'e assegnato. Per quanto riguarda l'informazione, ad cscmpio, i testi sulla Germania Federalc, sulla guerriglia argentlna, sulla situazione pollticosociale italiana sono solidi, documentati, originali. La ricerca sui tcmi che cl sono cari, come quello dello stato e delle nuove classl comlnanti e stata «innescata». Un buon apporto teorico e stato fornito dal tentativo di deterrninare ii rapporto tra movlmenti anarchic! e storia, come prodotto naturale cd insieme come volonta. Ma, nel campo della politica internazionale c per quanto riguarda un «lnventarlo» delle forme di resistenza alla mobilitazione ed alla manipolazione da parte del mobilitati e dei manipolati, resta molto da fare. Di fatto, sembra piu facile ott.enere dei lavori sul passato, piu o mcno lontano, che delle analisi dei fenorneni sociali presenti o degli e~empl d'azione. Ecco un indice della poverta attuale dell'anarchismo come elemento attivo e determinante dei movimenti soeiall. Un test deei.slvo sara quello della collaborazlone alla nostra «avventura» di ricercatori e di osservatori, nel senso di intellettuali o di militanti che non sl richlamano esplicitamente all'anarchlsmo ma ehe eondividono le nostre inquietudini e la nostra volonta di lucldlta. La carenza di pubblicazioni libertarie che affrontino in modo c,orretto I problemi del nostro tempo provoca naturalmente, presso ii Jettore avido di conoscenze, dellc rlchleste che spaziano su un'estrema varieta di temi. Inoltre, vlene frequentemente augurato, sia l'eliminazione del quadrilinguismo (attraverso plurime edizioni nazionali parallele), sia il suo arricchimento (tramite l'aggiunta, ad esemplo, di testi tedesebi). Bene, semplicemente non possumus. Dobbiamo limltarcl ai temi rentraJI stabiliti in partenza, augurandoci cbe altre iniziative -e ve nc sono gia a buon punto-- coprano iJ terreno scoperto. Per quanto riguarda la «demoltiplicazlone» linguistica, i nostra mezzi ce la impediscono. Uno degli seopi della rivista, eonsiderata come veicolo di lavori utili, era la ditfusione di testi tradotti o la loro riprodozione multipla per raggiungere un pubblico piu ampio. Qualcosa in questo senso s'e gia mosso. Gia a Bruxelles, a Bordeaux, a Strasburgo, a Milano, presto a Buenos Aires, a Tokio e a New York alcuni studi sono stati o saranno ripresi e ritrasmessl. Ecco una «estensione» cbe merita un'attenzlone particolare perehe apre la prospettiva ausplcata: usclre dal nostro ghetto. Inflne, sul piano della presentazione, introdurremo progressi- ,·amente dei miglloramenti grafici. Cosi, lo sforzo continua. Perche blsogna che, al termine di questa prima fase di rodaggio prevista per la durata di due a,nni, il camblo gestione, gia assicurato, possa beneficiare delle esperienze inizlall. 7
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