Interrogations - anno II - n. 5 - dicembre 1975

INTE'RPRETAZIONE DEL FASCISMO era aneora in grado di opporre a tentativi troppo esplicltl di espropriazlone. La «pianificazione autarchica, e il pemo attorno al quale ruotano le altre istituzioni del fascismo in una posizlone complementare. Come gla sl e detto, l'autarchia era condlzlone necessarla al regime per poter attuare rigidamente la programmazione economica. I tecnoburocratl fascist! perO non vedevano il loro modello in una prospettlva unicamente nazlonale. La necessita di «fare da se» per svlncolare la produzlone dall'influenza del fattori connessi con el commercio internazionale postula inevitabilmente l'esigenza di un allargamento dei conflnl nazionali. Lo «spazio vitale:1>teorizzato da Hitler ci appare allora in tutta la sua dimensione economica. Non si tratta solo di un desiderio irrazionale di potenza, ma anche di un progetto che prevede l'applicazione di un sistema pianificato su «grandi spazi economici». Una divisione internazionale del lavoro collegata con l'espansione del regime autarchico. Gia nel secondo piano quadriennale del 1936 la Germania nazista prevede una ripartizione dei compiti economici tra i territori occupati. A ognuno di questi territori viene assegnato un ruolo produttivo specifico cosl ripartito: alla Norvegia il compito di produrre cellulosa e tessuti sintetici, alla Romania ll petrolio, alla Scandinavia minerali ed energia elettrica, ecc. (43). Accanto alla ripartizione dei compiti produttivi il secondo piano quadriennale prevede un trasferimento della mano d'opera a livello europeo deciso quando le produzioni (oggettivamente o per scelta politica) avessero necessitato una forte presenza di forza lavoro. I nove milioni e mezzo di lavoratori obbligati della Germania sono U a testimoniare che alle enunciazioni seguirono le realizzazioni e il trasporto coatto di masse e stato studiato e predisposto gia da prima della seconda guerra mondiale. Pianificazione autarchica a livello europeo: questo e il programma degli economisti tedeschi e in questa prospettiva viene coniato il termine «nuova Europa:,,, fondata su una «nuova divisione lnternazionale del lavoro» (44). Indicata con maggior precisione dal Ministro dell'Economia del Terzo Reich, Funk, che alla Fiera di Vienna del settembre 1940 dichlara: « ... e una stoltezza economica che ogni paese per piccolo che sia, si sforzi di produrre tutto da se e che faccia prosperare ad (43) Cfr. R. Mariani, L'ordine nuovo e la pianificazlone del &Tande spazlo, in «II Mul!no», n. 238, anno 1975, pag. 270. (44) Cfr. F. S. Orlando, L'economia belllca e I problem! della nuova F:uropa. M!lano, 1941; pag. 227. 79

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