Le centrali nel varl settorl della cooperazlone ( 20) L'ESAME ravvicinati dei principali settori cooperativi permette di acquisire ulteriori elementi al nostro studio. A) CONSUMO.-E' il settore che presenta il più alto grado di «organizzazione», con quasi il 70 % delle cooperative appartenenti ad esso riunite sotto le due principali centrali nazionali. La percentuale è più alta di quanto possa sembrare a prima vista. Infatti, nelle regioni in cul tale settore è poco sviluppato il grado di organizzazione è ln genere scarso,, mentre dove la cooperazione di consumo è diffusa (Lombardia, Piemonte, Trentino, Emilia Romagna) la percentuale di socletà affiliate alla Lega o alla CCI sfiora spesso il 100 %. Per avere un'idea del volume d'affari trattato da queste società, basti pensare che nel 1965 le vendite eseguite in tutta Italia da quelle aderenti alla Lega sono ammontate a più di 122 m!liardi di lire, con un numero di clienti stimato in 1.631.000. Nel 1973, poi, la sola COOP-ITALIA, gigantesca cooperativa di 2° grado sempre aderente alla Lega, ha fatturato vendite dlrette per quasi 120 miliardi di lire e commissionarie per più di 16 (21). I bilanci di queste imprese mettono in evidenza problemi di gestione praticamente simili a quelli delle grandi società per azioni. Un'indagine del 1972 (22), condotta su 11 grandi cooperative di consumo, ha rilevato, ad esempio, immobilizzazioni tecniche mediamente pari al 50 % di tutti gli impieghi, il che attesta la grande rilevanza che hanno assunto le strutture commerciali, fondiarie, eccetera. B) PRODUZIONE E LAVORO.-Abbiamo già fatto notare corne in questo settore sopravvivono ancora molte cooperative operaie di piccole dimensioni (selciatori, facchini, muratori, ecc.) aventi corne scopo solo quello di «autogestire~ una certa attività manuale. Esse sono diffuse soprattutto nelle zone a scarso svlluppo industriale, e funzionano corne parziale correttivo dei disagi derivanti dalla sotto-occupazione o dall'esercizio di lavori socialmente assai subordlnati. Questo spiega came le centrali nazionali non riescano ad organizzare sotto (20) Per la tonte dei dati riportati in questo paragrafo, v. nota 17, salvo dove dlversamente speclflcato. (21) Mondo Economlco, mairgio 1975. (22) Ilario Blanco, loc. cit. 69
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