ROBERTO AMBROSOLI gran lunga superiore alla loro consistenza qua ntitativa pura e semplice, confrontata con quella dell'intero movimento co- operatlvo italiano. Esse infatti, oltre ad essere dortb soprat- tutto nei settori più sviluppati, corne già si è dett o, organizzano sotto di sè praticamente tutte le forme integrate dl 2° grado esisenti nel paese, e rappresentano quindi (anche se con dlversl livelli dl potere) l'espressione plù avanzata e con sapevole della tecnoburocrazia cooperatlva. L'esame della strut tura organiz- zativa della CCI e della Lega contribuirà a conf ermare questa tesi. Tale struttura è significativamente simile i n entrambe le centrali e si articola sia verticalmente {per s ettori di attl- vità) che orizzontalmente (per territorio). Ne l primo caso le cooperative di 1° grado di clascun settore v engono rlunlte in Associazioni (Lega) o Federazioni (CCI) provi nziali o regio- nali, subordinate direttamente all'lstituzione nazionale. Nel secondo caso, la struttura è più complessa, in qu anto le coope- ratlve di 1 ° grado si raggruppano, su base provtnct·ale, ln Federazlonl (Lega) o Unloni (CCI), che sono le glà cita te cooperative di 2° grado. Queste hanno il compito dl coordlnare le attlvltà svolte dalle imprese aderenti, integrando !ra loro i vari settorl e gestendo dlrettamente quel servizl collettivi (magazzlnl, ecc.) funzionali a tale integrazione. A loro volta si rlun iscono in altre cooperatlve di 2° grado su base regionale, varlamente denomlnate a seconda della loro raglone sociale, ed hanno qulndl anche compiti di rappresentanza delle cooperativ e di 1° grado ln seno a tali organisml. Quest'ultimi fanno capo direttamente alla Lega o alla CCI. In altri terminl ogni singola cooperatlva di 1 ° grado (e qulndl i soci di essa) si trova collegata alla cent rale nazlonale tramite due canali. Uno, su base territoriale, di natura per cost dire «economlca>, attraverso il quale i compl tl della coope- ratlva vengono fissati e resi coerentl con le ne cessità dell'in- tera organizzazione. L'altro, su base settorlale, dl natura più propriamente «gerarchica>, con cul si stab111sc ono 1 rapporti di dipendenza necessari a garantire istituzionalmente l'esple- tamento dl quei complti. Resta evldente, dunque, corne le cen- trali non siano semplici «associazioni di rappres entanza>, ma ver! e proprl centri di potere decislonale in cui si stabilisce la politica generale dell'intera organizzazione. A tale proposito, si ricordi che mentre nelle cooperative di 1° gra do i soci sono delle persone fisiche, in quelle di 2° e di 3° grado sono persone giuridiche, cioè entità astratte, che si concretizza no solo attra- verso il gruppo dirlgente, il quale si trova cost liberc da ogni dipendenza, anche formale, da qualunque forma dl proprletà. 68
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