Interrogations - anno II - n. 4 - settembre 1975

ROBERTO AMBROSOLI paese. La cooperazione di consumo e di lavoro, soprattuto, si dimostrô utile per far fronte ai problemi della penuria di generi alimentari e di prima necessità e a quelli della disoccupazione. La situazione attuale DAL 1951 al 1972 il numero delle cooperative iscrite nei registri prefettizi è passato da 14.331 a 48.573, con un incremento complessivo quindi del 251,21 %, pari ad un tasso annuale medio dell'll,96 %. Già questo dato è sufficiente a dare un'idea della portata del fenomeno. Se poi si tiene conto anche delle società non iscritte, il numero delle cooperative presenti in !talla nel 1972 sale a 64.219 (17). Tutti i settori tradizionali sono rappresentati in tale cifra, e accanto ad essi molte forme nuove, corne le associazioni per l'esercizio di attività professionali (di architetti, Ingegneri, registi, operatori cinematografici, per la gestione di servizi sociali, asili, istituti assistenziali), per il turismo, eccetera. l settori più numerosi sono, comunque, quelli tipici di ognl paese ad economia avanzata: il consuma, con 5.267 società, pari all'8,2 % del totale, la produzione e lavoro, con 6.428 società (10 %), il settore agricolo, con 11.524 organismi (17,9 %) e quello edilizio che conta ben 35.737 cooperative, pari al 55,6 % del totale. Gli altri settori (trasporto, pesca, ecc.) hanno ciascuno un'incidenza assai più limitata sul complesso del fenomeno mutualistico italiano. Considerando l'iscrizione nei registri prefettizi corne un sintomo indiretto di evoluzione tecnoburocratica (in genere si iscrivono, per usufruire dei vantaggi fiscali conseguenti, le associazioni a più marcato carattere imprenditoriale) si puô notare che nei settori che abbiamo classificato come·ptù numerosi, la percentuale delle non iscrizioni è relativamente bassa, e comunque ampiamente al di sotto della media nazionali (che. è del 24,36 %) , mentre nei settori poco rappresentati tale percentuale viene superata in misura rilevante. Unica eccezione, il settore produzione e lavoro, che è tra i più diffusi ma ha una percentuale di non iscrizioni del 36,61 %. Il che è spiegabile pensando che in esso sono classificate molte piccole società di (17) Mlnistero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Direzione Generaie della Cooperazione, Statlstiche delle Cooporauo».e, 1974. La fonte è la medesima per tutti i dati riportatl ln questo paragra!o. 66

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==