ROBERTO AMBROSOLI di soci) nel Giappone (17 milioni di soci) in Gran Bretagna (12 milioni di soci), ma anche in India (60 milioni) in Turchia (3 milioni) in Indonesia (9 milioni), in Nigeria (170 mila) in Kenia (500 mila) in Tanzania (830 mila), eccetera (6). L'argomento del presente studio riguarda elettivamente i paesi tardo-capitalisti ad economia industrialmente avanzata, nei quali la cooperazione è diventata ormai un elemento integrante del sistema e presenta una connotaz!one tecnoburocratica più marcata. Ma, non si puô tralasciare di ricordare quanto essa sia importante anche in paesi dove ha assunto un signiticato non necessariamente coïncidente con quello su esposto o, comunque, non abbastanza noto da essere ritenuto tale a priori. E' li caso dell'est «socialista», dove le cooperative sono diffusissime, specialmente nel settore agricolo, ma, inserite nel quadro della programmazione statale coattiva, o di Israele dove si sposano alle esigenze della colon!zzaz!one, anche militare (7). Qui, li riconoscimento dell' eserc!zio della mutualità è problematlco, tanto da far dubitare della reale natura cooperativistlca di tall strutture. In tutto il mondo, comunque, la cooperazione ha dimostrato notevole elastic!tà nell'adattarsi ai divers! tipi dl economia e alle loro eslgenze. Ne! paesi prevalentemente agricoli è sviluppata soprattuto la cooperazione di approvvigionamento e di credito, utile strumento per far fronte alle difficoltà connesse con la mancanza di adeguati mezz! tecnic! (concimi, antiparassitari, macchine, ecc.) e finanziari, tlpiche dei paesi arretrati. Dove !nvece lo sviluppo industriale è avanzato, troviamo diffuse le assoclazion! di consumo, corne correttivo di una distribuzione delle merci basata principalmente sulla vendita al dettaglio polverizzata. Il commercio integrato (cioè l'unione delle cooperative di consumo con grandi centri di acquisto) copre ormai in Germania il 36,7 % dell'intero giro di affari al minuto, e il 42,2 % in Svezia. Percentuali simili, o di poco inferiori, si riscontrano negli altri paesi dell'Europa nordoccidentale (dati del 1972) (8). Anche le cooperative ed111zie, formate cioè da imprenditori edili, sono numerose: assolvono assai bene al compito di superare la concorrenza, trasforman- (6) BIT, 1970. (7) Cfr. Henrik F. Infield, loc. cit., per i klbuz israellani, e Amedèo Bertolo, Caratteri e vlcende del kolkhoz (Polltica Airrarla, marzc 1972) per la cooperazione in URSS. (8) Distribuzione Moderna, settembre 1972. 58
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