Interrogations - anno II - n. 4 - settembre 1975

ROBERTO AMBROSOLI zione i second!. Una cooperativa di facchini, invece, vende in comune il lavoro dei socl, lnvece di ricorrere alla vendita indivlduale cioè al lavoro salarlato. Spesso, precedentemente alla vendlta, eslste la produzione ln comune delle merci, corne nel caso delle cantine soclali. che trasformano in .vino l'uva conferlta da! parteclpant!, o le cooperat!ve ed!l1zie che costruiscono ed!fici. Lo scopo ultimo, comunque, è sempre la commercializzazlone del frutto della produzlone, e la sua esecuzione associata non è altro che un mezzo per rendere razlonale la commercializzazione associata. La ragione dl queste attività svolte in comune rlslede nella convinz!one che, in tal modo, esse possano risultare più convenlent! per i parteclpantl. Quelle di esse considerabili corne « acquistb possono usufrulre dl un mlnor prezzo perchè fatte su vasta scala, mentre, quelle che rlentrano nel campo delle « vendlte» possono godere dl una maggior forza contrattuale e una magglor capacltà dl !nfluenzare il mercato, e qulndl, in ultima analisi, di una maggior remunerazione. Ritornando sugll esempi fatt! poc'anzi, si puô dire che i consumatori o gll agricoltori che si associano per comperare generl di consumo o mezzi di produzione, possono, appunto perchè associat!, rifornirsi tram!te i gross!st! e i produttori stess!, evitando gll aggravl di prezzo connessi con la catena di intermedlari. I viticultori che producono e vendono il proprio v!no in comune, invece, potranno affrontare megllo la concorrenza dei grandi enopoli realizzando un maggior guadagno di quello che otterrebbero vendendo, singolarmente e ln plccole partite, il prodotto. Il facchino puô godere di maggior forza contrattuale, unito con altri, perche puô appaltare direttamente 1 lavori (ad esempio, il carico e lo scarico di tutta una stazlone ferrovlar!a) ed evitare cosl di perdere una parte della propria retrlbuzlone sotto forma di promo dell'eventuale socletà appaltatrice. E cosl vià. Il vantagglo della prat!ca mutualistica, quindi, consiste nelle condizioni di magg!or favore in cui gli associati vengono a svolgere la propria attività; non nella modificaz!one della natura dl essa. Quel che più conta, il s!gnificato sociale dellè s1ngole attività, la posizione che hanno nella gerarchla delle funzioni proprla delle soc!età divise ln classl, non viene minlmamente alterata. In altri term!n!, la divisione gerarchica del lavoro sociale, cloè l'origine prima dello sfruttamento, non risulta compromessa dalla pratica della mutualità, vanificando nei fatt! le speranze emancipatrici dei cooperativlstl. -Anche dove la cooperaz!one ellm!na la dtvis!one «verticale» del lavoro all'interno dêll' assoc!azione, lo sfruttamento continua ad eser56

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