Interrogations - anno II - n. 2 - marzo 1975

NICO BERTi della lotta e per la qualità di aicuni ioro momenti : Ucraina é Kronsdadt per la prima; Catalogna e Barcellona per la seconda. Per comprendere meglio 11 significato di queste due espressioni riteniamo sia necessario fare un confronto tra esse. Vediamo innanzi tutto come si caratterizza la Rivoluzione russa. Bisogna subito rilevare che essa non è solo lo sbocco di un lavoro rivoluzionario preparatorio, ma anche il prodotto di alcune contingenze storiche - come per esempio la guerrache sono più la conseguenza delle contraddizioni del sistema capitalistico mondiale, che il risultato diretto di un movimento sovversivo teso a portarle ad un punto di rottura. Pertanto la Rivoluzione russa, nel suo scoppio quasi improvviso, anticipa ln parte il movimento rivoluzionarlo, presentando immediata conseguenza, vale a dire una dimensione spontanea imprevedibile e ideologicamente non orientata (37)). Infatti a differenza della Rivoluzione spagnola, risultato di una lunga tradizione, preparazione ed educazione anarchica ed anarcosindacalista fra le masse operaie e contadine, quelle russe non è che in minima parte risultato di questo lavoro. Non essendoci questo referente specifico organizzativo radicato fra le classi• inferiori, lo svolgimento rivoluzionario avviene si in modo libertario e autonomo, ma non in modo orientativamente libertario e autonomo. Ne consegue che le masse, dopo 11 colpo di Stato bolscevico del '17, precipitano fatti economici e politici nella storia. Riconosciamo altresl il carattere necessario e inevitabile di tutti gli accadimenti che si susseguono, ma non ci inchiniamo con indifferenza davanti ad essi e, soprattutto ci guardiamo bene dal lodarli e ammirarli quando, per la loro natura, si revelano in flagrante contraddizione con la meta suprema della storia, con l'Ideale profondamente umano ... ». Cfr. M. Bakunin, Fragment formant une suite de l'Empire knouto-germanique, ora In M. Bakunln, <Euvres, tome IV, pp. 456-457. Abbiamo citato questi due brani di Bakunin perché cl sembra che rappresentino bene la concezione anarchica della storia : materialisti nel riconoscerla, rivoluzionari e anarchici nel volerla indirizzare secondo i fini umani. (37) E' questa una constatazione comune a moltissimi storici. Scrive per esempio CalT : « La rivoluzione del febbraio 1917, che rovesciò la dinastia del Romanov, fu l'esplosione spontane1. del malcontento di una moltitudine esasperata dalle privazioni della guerra e dalla patente disparità nella distribuzione del pesi sociali. (...) I partiti rivoluzionari non ebbero alcuna parte diretta nello svolgimento della rivoluzione. Non l'aspettavano, e sulle prime essa li Imbarazzò un po'». Cfr. E. H. Carr, La rivoluzione bolscevica, Torino, Einaudi, 1964, p. 72 passim ; e Volin scrive sempre sullo scoppio della rivoluzione « Ancora una volta, l'azione delle masse fu un'azione spontanea. (...) Questa azione non fu nè organizzata nè guidata da alcun partito». Cfr. Volln, La rivoluzione sconosciuta ..., p. 77 (ma anche p. 63). 114

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==