Interrogations - anno II - n. 2 - marzo 1975

CONTRO LA STORIA Pensiero e azione, abbiamo detto. Innanzi tutto vediamo di interpretare questo rapporto all'interno della dimensioi:ie specifica dell'anarchismo. Problema quindi di verifica puntuale fra dottrina e azione -l'una che si spiega con l'altra e viceversa ; problema che secondo noi introduce il discorso della ricostruzione di una costante omogenea all'interno délle manifestazioni pluralistiche dell'anarchismo. Esse segnano e confermano proprio i limiti di sovrapposizione « autoritari.a» fra movimento specifico e classi sfruttate, nel senso che il primo non impone alle seconde uno schema precostituito - com'è per esempio nel caso del marxismo - ma ne esprime appunto le molteplici tendenze per quel tanto che esse sono storicamente rivoluzionarie. Ma poichè queste tendenze per essere tali devono emergere in modo spontaneo e libero, vale a dire operativamente in modo autonomo, si dà una coincidenza tra esse e l'anarchismo : coincidenza pratica e teorica perchè quest'ultimo è, come si sa, anche pluralità e autonomia. Dissentiamo pertanto de Jean Maitron il quale definisca questo pluralismo - che comprende l'antimilitarismo, l'educazionismo, gli esperimepti di libere comunità - ecc., « una dispersione delle tendenze » (21) imputandolo anche alla mancanza « di coesione dottrinale dell'anarchismo » (22). Rimane invece il problema di vedere fino a che' punto alcune di queste correnti, specialmente quelle la quale ha scritto nel numero scorso di questa rivista a p. 121 : e.Gli strumenti di analisi, Il metodo sociologico e economico che appartengono alle problem11,tiche attuali, è presso Marx che noi lo troviamo, è con lui o contro di lui che noi possiamo esercitare la nostra critica, lasciando da parte le sue proposizioni tattiche e i suoi comportamenti autoritari. Presso Bakunln, presso gli anarchici, si trovano altre cose : Il diavolo m corpo, e un'abbondanza di Idee sovversive». Certo, per capire la tecnoburocrazia oggi, Invece di andare a leggere le pagine quasi profetiche di Bakunln su Stato e anarchia (Milano, Feltrinelll, 1968, pp. 190-195) si deve evidentement, secondo la Enckell, andare a leggere quelle di · Marx qui ironizzavano su queste anticipazioni (Cfr. l. Marx, Commenti critici· a cc Stato e anarchia », in K. Marx-F. Engels, Critica dell'anarchlsmq, Torlnp, Einaudi, 1972, pp. 351-367). ( 0 ) Nello· schema marxiano l'integrazione del lavoro fra manuale' e l.ntellettuale in ogni individuo è si presente nei fini (si vedano gli spunti · s•ii Manoscrlt.ti economico-filosofici del 1844, sul Manifesto del partito comunista e soprll,'ttuto sull' Ideologia tedesca), ma non nei mezzi e quindi . non costit'Jisce un· elemento fondamentale del proceso rivoluzionarlo. Nella contraddizione teoi·ica fra mezzi e fini è presente potenzialmente tutta la « degenerazione storica » del marxismo. (21) J. Maitron, Hlstolre du mouvement anarchiste en France ( 1880-1914), Paris, Société universltalre d'éditlons et de librairie, 1951, 319. (22) Ibidem. 105,

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