NICO BERTI reperti alla luce di una lettura attenta e rigorosa dell'ideologia e della teoria anarchica. (20) (20) Ad esempio prendiamo Il generale giudizio della storiografia marxista tendente a negare ogni validità scientifica al pensiero di Bakunln. Su cosa si basa tale giudizio ? Si basa In gran parte sul discorso che Bakunln tenne al Congresso della Lega della Pace e della Libertà a Bema nel septembre 1868. In questo discorso egli avrebbe più volte affermato di volere « l'uguaglianza delle classi». Bene, vediamo cosa ha detto e ha fatto stampare veramente Bakunln (prima nel Kolokol e poi nelle Memorie de la Fédératlon Jurasslenne). « Voglio la soppressione delle classi tanto nei rapporti economici e sociali che politici <..). Bisogna che tutti gli uomini siano nel medesimo tempo intell1gentl e laboriosi e che tutti possano ugualmente vivere del loro cervello come delle loro braccia. Allora, o signori, ma soltanto allora l'eguaglianza e la libertà politiche diverranno una verità. Ecco dunque ciò che noi Intendiamo con queste parole « l'eguaglianza delle classi ». Meglio avrebbe valso dire la soppressione delle classi, l'unificazione della società per mezzo dell'abolizione dell'Ineguaglianza economica e sociale. Ma noi abbiamo anche domandato J'eguagllamento degli Individui, ed è questo soprattutto che cl attira addosso tutte le folgori...» (Cfr. M. Bakunln, Discorsi al Congresso di Bema della Pace e della Libertà, ora In M. Bakunin, La Comune e lo Stato, Milano Libreria editrice « Tempi Nuovi•», 1921, p. 67-68 passim). Analizziamo un momento queste proposizioni. Innanzi tutto Bakunln afferma di volere IP. « soppressione delle classi», termine che equivale sostanzialmente a quello di abolizione. Ma poi subito dopo spiega che l'espressione « eguaglianza delle classi>>, pur sapendo che non è rigorosamente corretta (tanto che lui stesso dice « meglio avrebbe valso dire la soppressione»), è dovuta quasi ad une omologia verbale per quell'altra proposizione che vuole l'eguaglianza degli Individui. Ora bisogna domandarsi : perchè Bakunln fa questa aggiunta ? Perchè non si accontenta dell'espressione « soppressione delle classi» ma vuole anche quella dell'eguaglianza degli individui ? Ci sembra che la risposta sia chiara : la puntualizzazione bakuniana emerge dalla necessità teorica di precisare che, al di là della abolizione (o soppressione) delle classi, ovvero, marxistlcamente, dell'eguaglianza di tutti di fronte alla proprietà, vi è il problema, dopo questa prima eguaglianza, di creare quella di fronte al lavoro, la quale si ottiene con Il mettere tutti nelle stesse condizioni materiali in modo che « possano vivere del loro cervello e delle loro braccia ». Se la soppressione delle classi appartiene alla fase di distruzione del capitalismo, l'eguaglianza degli individui ap~rtlene a quella della costruzione del socialismo, Il quale non scaturisce automaticamente dalla soppressione del primo. Da qui una lettura bakunlnlana delle classi che, spiegando l'Insufficienza teorica marxiana a tale riguardo tende a ricondurle alla radice strutturale della disuguaglianza : la divisione del lavoro (*). Ora, attorno alla massima consapevolezza scientifica bakunlniana tesa a chiarire che la divisione delle classi si riproduce automaticamente se non si distrugge la sua radice strutturale (la divisione del lavoro), e quindi che l'uguaglianza di tutti dipende dalla Integrazione di quest'ultimo (attraverso la contemporanea attività manuale e intellettuale), ora, dicevamo, proprio attorno a questa massima consapevolezza I marxisti dogmatici e non dogmatici farneticano grossolane critiche' e. patetiche valutazione. A questo proposito si veda quanto scrivono Ant-Onio Bernleri, Gian Mario Bravo e Wolfgang Harich, pe1· citare solo alcuni (ma ne potremmo citare tantissimi). Cfr. per Bernierl la prefazione a F. Engels, L'Internazionale e gli anarchici, Roma, Editori Riuniti, 1965, specificamente p. 8 ; per Bravo, invece, .la prefazione a Marx-Engels, Marxismo e anarchismo, Roma, Editori Riuniti, 1971 ; In quanto ad Harlch rimandiamo al suo libro Critica dell'impazienza rivoluzionarla, Milano, Feltrlnelli, 1972, p. 64. Purtroppo dobbiamo constatare la sottovalutazione del pensiero di Bakunin anche da parte di alcuni libertari. E' Il caso di Marianne Enckell 104
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