CONTRO LA STORIA teorizzazione bakuniniana dell'alleanza classe operaia-masse contadine deve essere rintracciata nella puntuale critic~ anarchica all'impostazione marxista della lotta di classe e quindi, sul terreno storico nelle ripetute sconfitte della classe operaia che, sulla scia di tale impostazione, trascurava l'importanza fondamentale di questo collegamento (la Comune di Parigi e la Repubblica bavarese sono solo tra gli esempi più clamorosi). Come si vede, non si tratta solo di quantificare il problema, ma anche di qualificarlo, nel senso che il rapporto fra pensiero e azione non à solo un rapporto tra ideologia e sua diffusione sociale, me anche quello relativo al modo in cui avviene tale traduzione. Ma cosa vuol dire questo discorso ? Secondo noi esso investe due a.spetti contemporaneamente. Il primo aspetto riguarda l'interpretazione storica di questo rapporto, il quale si dà « istituzionalmente» non nella forma della divisione fra movimento anarchico specifico e movimento sociale generale, ma nella compenetrazione del primo nel secondo nella misura in cui lo interpreta rivoluzionarmente, nullificando quindi ogni impostazione gerarchica organizzativa - (vedremo anche le eventuali « degenerazioni » spagnole su quest'ultima afferma- . zione). Il secondo aspetto, invece, verte su alcuni problemi di tecnica storiografica e filologica : si tratta cioè da una parte di leggere anarchicamente alcuni avvenimenti o forme di pensiero che non si sono presentati « ufficialmente » come tali (18), dall'altra, per non cadere in errori di valutazione . .come fa per esempio Daniel Guérin (19), confrontare tali (18) Questo problema storiografico molto importante è stato recentemente sollevato da Carmela Metelli di Lallo. C!r. C. Metelli di Lallo, Componenti anarchiche nel pensiero di J.-J. Rousseau, Firenze, La Nuova Italia, 1970, pp. 28-30. (19) Si veda- D. Guérin, Le rnarxisme llbertaire, in Anarchici e anarchia. .., pp. 442-457. In questo saggio egli sostiene che vi è una con!luenza teorica e pratica: fra l'autentico insegnamento marxista e quello anarchico. Il discorso, che si svolge più s.u affermazioni che su dimostrazioni, presentandosi quindi più come una proposta pratica che una considerazione teorica (« if marxista .libertario non è un esegeta, ma un militante», , p. 448), si fond_a sulla constatazione della comunanza degli obbiettivi finali. ,Egli porta qome esempio, per sorreggere questa sua opinione, l'identità , di giudizi tra. Marx e Bakunin sulla Comune di Parigi. In questo modo egli salta a piè pari il significato operativo marxista della estinzione dello Stato e il radicale opposto significato anarchico della sua abolizione. Cfr. M. RobertL L'impossibile suicidio, « A, rivista anarchica», anno IV, n. 5. Milano, giugno-luglio 1974. Sempre sulla problematica del « marxismo libertario» è utile consultare il saggio di Giuseppe Rose che evidenzia tutte le incongruenze di questa sintesi. Cfr. G. Rose, Le aporie del marxismo libertario, Pistoia, RL, 1971. 103
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