Interrogations - anno II - n. 2 - marzo 1975

CONTRO LA STORIA zionaria), mentre dall'altra confermano indirettamente l'unilateralità di ogni impostazione storiografica che non tenga conto del suo carattere contemporaneamente internazionalista e rivoluzionario. Carattere internazionalista che si esprime nel suo pluralismo sociologico, ideologico e organizzativo, carattere rivoluzionario che si esprime nel dinamismo della lotta sociale, ogni qual volta tale lotta è il prodotto di classi e ceti sociali diversi che si pongono dt fatto in lotte aperta contro lo sfruttamento economico e l'autoritarismo statale. I nodi della comprensione storiografica dell'anarchismo non possono perciò essere sciolti nell'analisi statica di alcuni suol momenti che di volta in volta si presentano diversi e contraddittori, segnati cioè più dalla dimensione tattica che da quella strategica, ma nella vislone complessiva del suo sviluppo. Inoltre questo sviluppo, non si giustifica e non si spiega, se non è interpretato attraverso una lettura corretta e precisa del pensiero anarchico. Non è dunque la descrizione geografico-economica la chiave di volta per spiegare la consistenza ·o meno dell'anarchismo, come fa Santarelli per l'Italia (10), ma la ricostruzione det momenti rivoluzionari che pongono sempre, ogni qual volta essi si manifestano, l'anarchismo in primo piano. Sotto questo aspetto le sequenze delle lotte sociali che percorrono l'Europe nella seconda metà dell'Ottocento, non sono indice sufficiente e referente specifico per rintracciare il percorso storico dell'anarchismo. Si deve (10) Questi scrive che la consistenza dell'anarchismo italiano va ricercata a « sud dell'Appennino tosco-emiliano. Questa linea costituirà sempre, grosso modo, un elemento di distinzione fra una società capitallsticamente evoluta e una -società arretrata». Cfr. E. Santarelli, Il socialismo anarchico..., p .26. Questa. opinione va alquanto ridimensionata. Innanzi tutto per quo.nto riguarda l'Ottocento l'anarchismo !tallano presenta una distribuzione geografica abbastanza omogenea e uniforme. Si veda a questo proposito per li periodo della Prima Internazionale li rapporto del Questore di Roma al Prefetto relativo al « Quadro dimostrativo li numero delle sezioni formanti la Federazione Italiana». Cfr. Archivio di Stato di Roma, Questura della città e circondarlo di Roma, n. 771 Gabinetto ; nel fase. Prefettura 1874, Prot. 164, n. 2. Si veda pure, sempre sul periodo della Prima Internazionale, l'analisi della composizione sociale dei suol aderenti fatta da Pier Carlo Masin!. Cfr. P.C. Masin!, La Prima Internazionale In Italia. Problemi di una revisione storiografica, in AA.VV., Il movimento operalo e socialista. Bilancio storiografico e problemi storici, Milano, Edizione del Go.Ilo, 1965, pp. 95-113. Questa analisi dimostra l'erroneità delle interpretazioni sociologiche che vogliono l'anarchismo !tallano espressione clella piccola-borghesia e degl! « spostati » ed emarginati soc!al!. Su questa tracc!J. si veda anche la ricostruzione fatta da Letterio Br!gugl!o delle forze anarchiche operanti in Ital!a negl! anni Ottanta. Cfr. L. Brigugl!o, Il partito operaio italiano e gli anarchici, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1969,· pp. 15-22. 99

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