Interrogations - anno I - n. 1 - dicembre 1974

L'I.R.I. tratta di un mercato gia abbondantemente «violentato:i> dall' evoluzione oligopolistica e monopolistica dell'economia). E' una formula di statalizzazione indolore (per i capitalisti) non solo per motivi «ideologicb, beninteso, ma anche per motivi terribilmente pratici. La «irizzazione» infatti procede tramite interventi in quei settori che man mano vengono disertati dal capitalismo privato (generalmente dopo un intenso saccheggio) perche non piu redditizi in termini di profitto. L'intervento dell'I.R.I. (e delle altre forme di partecipazione statale) consente cosi al capitalismo imprenditoriale di spostarsi via via in aree ancora suscettibili di assicurare profitti rapidi ed elevati. Senonche, il servizio che lo stato ed i suoi «nuovi padronb forniscono al tardo-capitalismo e un frutto avvelenato, una lenta eutanasia suicida-omicida. Infatti l'area pubblica (di sfruttamento tecnoburocratico) si va costantemente estendendo e parallelamente restringendo l'area di libero tradizionale sfruttamento capitalistico. Quando l'I.R.I. (o una holding pubblica affine) acquisisce nuove partecipazioni in settori deboli od in imprese dissestate da una gestione bancarottiera fanno si un servizio al capitalismo, ma un servizio funebre. D'altro canto si tratta, per i capitalisti, di una allegra morte al rallentatore, ricca ancora per lungo tempo, se tutto va bene (o male, a seconda dei punti di vista), di numerose occasioni di sfruttamento e nel corso della quale c'e la possibilita per loro o per i loro figli di trasformarsi in tecnoburocrati, riproducendo il privilegio di classe in nuova forma. Niente male neppure per i «nuovi padronb, che nell'I.R.I. si insediano e moltiplicano e rafforzano il loro potere e privilegio. Meglio forse di bruschi rischiosi sconvolgimenti socio-economici che possono mettere in moto forze rivoluzionarie difficilmente controllabili. Meglio evitare un'improvvisa bancarotta del capitalismo, meglio sostituirvi una liquidazione fallimentare graduale con un lungo periodo di «gestione controllata». I piu adatti curatori fallimentari della borghesia capitalistica sembrano per l'appunto i «borghesi di stato» dell'I.R.I. (ed enti affini), che si muovono proprio nel mezzo tra il polo politico del potere e quello economico, preannunciando forse una moderna versione dell'indiviso potere politico-economico di tipo feudale (39). (39) «( ... ) La fusione istituzionale del potere polltlco e del potere econom!co cost!tuisce, dunque, la regola stor!ca che sostanz!almente nega espressione concreta, su larga e su base stab!le, alla netta contrappos!zone concettuale tra i due poteri. Questa regola conosce peró un'eccez!one di pr!miss!mo ord!ne, costitu!ta dal!'!mpostaz!one tra ! due poter! nel!'amb!to della soc!eta 99

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