Pag. 4 Caro Direttore, in questo ultimo periodo stiamo assi.- stendo alla pubblicazione di nuovi giornali che dichiarano esplicitamente di essere espressioni. di altrettanti gruppi esistenti in seno alla D.C.. Da ciò ha tratto motivo la stampa, cli tutti i colori, per tornare sull'argomento dei dissidi interni del nostro Partito. Il fatto che alcune di queste pretese tendenze non abbiano il minimo seguito tra gli iscritti alla D.C. non è stato notato. ma questo è un elemento che ha il suo peso e che va considerato nelle valutazioni che possono essere fatte di questi gruppi presentemente dichiaratisi. E nè è da pensare che possano attecchire in seno alla gran massa degli iscritti certi programmi che palesemente vogliono dire, se non un passo indietro, per lo meno una battuta di arresto nel cammino per la costruzione di una società più rispondente dell'attuale alla \'isione cristiana del mondo. Solo <:bi non conosce il Partito. nel senso più assoluto, può pensare di poter portare la DC. su questa strada. Ma di tutta questa vicenda quello che più impressiona è il fatto che anche "Iniziativa" viene considerata espressione di una tendenza alla stessa stregùa degli altri fogli di cui stiamo parlando. Devo confessarti che in ogni numero mi è parso di leggere, non l'organo di una corrente ma un giornale cattolico che aveva come direttiva la difesa della democra- ~ia nel Partito e nello Stato. Questa era la promessa dell'articolo di impostazione pubblicato nel n. !. E' stata mantenuta questa promessa? In linea di massima direi di si. Ed io credo che così face~o e continuando per questa strada il tuo,·rnale finirà per piacere a sempre p • arghi strati di lettori. Perchè i cattolici italiani e ln rlicolari gli iS<:rill1 al Partilo della i.feria non possono volere. e non possono comprendere le lotte di fazioni o di gruppi. Essi hanno a mio avviso due esigenze: la prima è di avere 11el Partito una forza politica capace da sola. da un lato. di arrestare la minaccia del comunismo. senza bisogno dell'aiuto delle destre monarchiche e fasciste e capace dall'altra di imporre una politica sociale pienamente rispondente alle imp0stazioni ideologiche della dottrina sociale della Chiesa; la seconda esigenza è che la forza politica dei cattolici sia guidata e retta dalla volontà della periferia. sia cioè una forza popolare. Questi concetti ho visto espressi anche sul tuo giornale ed io l'ho seguito perchè rni sembravano tali non da dividere ma da unire le for7e <lei rattolici. Possibile che mi sia sbagliato• NINO PATANE' La lettera de!!'amico Patanè ci è giunta, in questo particolare momento politico, di grande conforto. Siamo partiti con questo foglio con alcune idee chiare: la democrazia in Italia è in pericolo per 1w senso di sfiducia e di insofferenza dei ceti medi. La Democrazia Cristiana è oggi ne! nostro Paese l'unica forza concreta capace di salvare la democrazia. Occorre difenderla e potenziarla. Ma come? Rafforzando la unità de! Partito, rafforzando la stabilità del Governo non con vane declamazioni retoriche. li Partito si rafforza quando non esistono più reprobi ed eletti: direzionali che devono s~mpre dirigere e "dosettiani " che devono essere 1nessi ai margini, ma vi sia una apertura completa per i! dialogo e !a discussione e spetti ai soci delle sezioni di periferia l'ultima decisione; quando sopratutto il Partito dia a tutti i cattolici che ancora sono in disparte, qu.e!!a fiducia che g!i permetta di essere !a rappresentanza s11l terreno politico de!l'autentico popo!o cristiano. Il Governo si rafforza nell'opinione dei cittadini, quando sa dimostrare tm grado di efficienza e di costruttività nell'affrontare i problemi più urgenti de!la vita politica italiana, senza intralci di gruppi monopolistici e di interessi particolari pizi o meno organizzati. Questo era ed è in sintesi i! nostro programma, un programma unitario: che non può non essere accettato da tutti i catto!ici democratici, un programma che non accentua e non pone divisioni, ma sprona !e forze ad un maggiore cemento, rinviando a dopo i! ·53 !e divergenze sui piani finalistici delle integrali riforme di struttura. Senonché !a nascita di •• lniziatit'a Democratica" ha provocato i! sorgere di numerosi fogli e fogliettini a!l'interno del Partito (ben cignque nuoi-e pubblicazioni') ognuno dei quali aveva q11alche cosa da dvendicare. Osservatori politici interessati hanno tutti catalogato in un parlamentino interno: sinistra, centro-sinitra. cen-:ro, centro-destra, ecc. Coli un be! mattino sveg!iandoc,, ci siamo trovati anche noi incasellati dalla sta -,pa come "i sinistri della D.C.''. Ed è inutile protestare. Qualche volta b poli!ica accade che valga di più "l'opinione" che non "la verità". Ed inJarti ··1a opinione·· è di per sè già 11n fatto politico di cui bisogna tenere conto. r e fare dunque, caro Patanè? Ci sembra che !a cosa migliore sia qnelh di continuare per la strada seguita fin q ,1:. con una interpretazione il più serena po~-~ibile dei fatti politici e senza prestarci a! piccolo gioco de!!e polemiche interne. E:! avere pazienza. Con i! tempo certe m?n:a 1u·re non potranno non dileguare e r.1i ~on•inueremo in quena funzione che, nri !imi'i delle nostre modeste capacità, aJbiano .vista necessaria nel mondo politi~o dei cattolici. INIZIATIVA DEMOCRATICA Feb;,;;:ir 1952 l'Italiavrà les· uceommesse? provor.1 il ..or;;cn· di una numtaliti1 classista nt'.'i lavoratori e .-,i può anche capirl' il pcrchè Jel sorgere i- r affcrman,i dei sindacati lihcri e indipt•ndt:"nli o ;J:-,!--Crvitai partiti che co~titul• :-1.:ono un mezzo 1w,•c:isario Il tutela dc] mondol t· non ;?.i:•"1 <'Ollll' dit~ono certi ratto lici C<len·' Sembra che saranno concesse solo comme~se che interessano l'armamento delle_ forze armate americane. Ciò comporterà comples~i problemi di coordinamenti tecnici e amministrativi. 10 1wdc 1) uri l'lcmcnto di dh,ordinc nellaj :::-Ot:h!la. Fra i proletari ci e.Ono molti cauoliri =1 .-,i può ht:'n dire che la loro t·onùotta è &pesi;~ earallcrizznta du una tcm,ionc doloro~a tr Essere o non essere: il celebre dilemma di Amleto s'addice alle commesse' Sì, no: sì! l'ultimo petalo della margherita è caduto e sulle labbra dell'interlocutore è affioralo il sì! Così l'Italia avrà le sue commesse. !\la quali? Tralasciamo le commesse passate dal Ministero della Difesa. e consideriamo quelle americane. Esse sono di due tipi: l) Commesse per materiali che interessano rarmamento delle forze armate statunitensi e che gravano sui bilanci militari americani le quali possono essere passate ad industrie europee solo per evidenti ragioni di convenienza economica e di opportunità militare. Su « Foreign Report » del 2-1 genn:ii::, u.s. si può leggere: « Nuovi ordini sono stati impartiti agli ufficiali di approvviggionamento statunitensi secondo i quali gli acquisti americani per le forze del NATO. quand::, possibile. debbono venire effettuati in Europa anzichè in America. Le istruzioni sono che. per esempio. quando una uniforme fatta in Europa costa lo stesso e può venire consegnata con la stessa rapidità del prod,>llo americano. essa debba certamen-· te vonire acquistata in Europa ». ll}Oltre sembra che un fattore importante perl'assegnazi'.me o meno delle commesse sia la rapidità di consegna. 21 Commes,e rientranti negli aiuti n1ilitari rhe gli U.S.A. forniscono ai Paesi europei sotto torma di End Items. della di.tesa atlantica deve essere agevolata in maggior misura in America che in Europa. per evidenti ragioni economiche politiche. Infatti chi potrebbe pensare cli dimensionare 'e indu.;trie italiane in modo da porle ne' 1c C'.)ndizi'.>ni di produrre per un periodo di tempo che potrebbe essere anche abbastanza lungo tipi standardizzati di armi, equipaggiamenti e automezzi per le forze americane~ Penanto le commesse effidale all'industria italiana no potrann:J che e.;sere complemenwri rispett::, alla massa pi3zzala - sopratutto negli U.S.A. - dal Dip'.lrtimenU !\merican? della Difesa. Esse c:Jncorreranno in misura tangibile ad oceupare il potenziale produttivo itilian> attualmtnte non utilizzato u comunque utilizz3bile. Sar ann::, beneficiati quei settori tecnicamente più perfe7.i~nati e di maggiore intere.;se per la difesa americana in Europa. Problema non facile sarà quello della rego'.amentazione amministrativa delle commessè, ossia finanziamenti, stipu!azi?- ne dei contratti e pagamenti. Bisognerà evitare turbamenti perico!osi nella bilancia dei pagamenti dei Paesi commissionari e trovare fin d'xa l'antidoto per non fare dei dan:ii c::>n rintenzione di recare dei benelic-i Inoltre trattanch>si di commesse piazzate dal Dipartimento della Difesa - si dovrà tro- ,·are il modo di adattare all'ordinamento de; nostro Pae.;e i complicati regolamenti che disciplinano negli U.S.A. i contratti di forniture per il programma di difesa militare. Basti pensare ai sistemi dei pagamenti autorizzati dal Dipartimento dietro ade- ~l'ate garanzie delle industrie. fra cui ipoteche e consegne. secondo modalità predeterminate: oppure ai prestiti che le Banche concedono alle industrie commissionarie su garanzie del Dipahimento della Difesa. per avere un'idea di quanto sia aggrovigliala il problema. E' assai probabile c-he tutta la relati,•a, compliC'ata matassa non l'enga dipanata troppo rapidamente e, d'altra parte. neppure è pensabile ad un meccanismo già perfetto nei suoi detlagl i da applic-are dall'oggi al domani. Bisogna fissare n:.>rme che nessun Codice prevede a collaudarle al fuoco dell'esperienza. Bisogna c:rear<' una prassi ex novo e amalgamare disposizioni nate per tenere i popoli separati e n:.>n uniti. Per questo, affidarsi in un primo momento all'empirismo può essere !a via più sicura. L.D.F. lt· è!òiigt.•n.1.cdi giubtizia retributiva che conJ dividOnù nH1 f!li allri operai e contad-ini ell un~1 n•rta qual paurn cli c~:,cr tttC<'Ìuti di 4.. ressivo proJ!Tt\"i,,ismo per ce..-,cr.-,iposti in lo 11.1t·ontro re:rll" , i-.io11i -,oriali a!rucqua di r~ I ~,· da p;.u-1•· di •·~po11t.•nti dt·11·aml>it:nlè t•;.; tolico. Riman!!'ono i n:ti n11·di: dc,·c c~~cr l>cn i'hi· ro t·ht· i t·cti mèdi non :,0no la horghct-ia. \l h • ::imo , i,to tht· ud c.-..-,i a1>partcngono tutt le pcr~ont· t"lit.· co-.1itui,.co110 il 1..·onnettivo t n1ieo-a111mini..,u·-.,tho ,folla ~ocictù e si 1H1 dirè ,·ht· J"ore:a11izzaziu11«·dello Stato in ltalh po.gE!i 1>r1..•,alt·1Ht•nwnh..•.,u rii 1..•hi. Virtualità annebbiate \ 1..•ron:iègu._- cht· i Ct•ti mcdi hanno in ~t:. fa , irtuJlt· po-.,ihili1ù di <li,entare l'clèmen{o 1',-.cnziah: per lu formaziont· di una società n1t.~~dioordinata. Chiariamo 1..·011uu c:>cmpio come. itnccc~ proprio famiglie appartenenti a que.-,ti ceti of• frano .:1ll'aha hor;:d1c..,i·a il 1111•7.zo per «·onti• nu<irt.! a tlomimtn.· la -.,itu,uiu11t· t•i·onomif"a, e politica. ' ~ Lna famigliJ di impic-gati tumpit.· :-;,(orzi no· tevoliss1mi per mantenere il figlio agli :itu<li. ' Quando poi il rampollo è laureato, Cèrchcrà La loro esecuzione richiede un meccanismo triangolare: il committente. il produttore e il destinatario. Il maggiore commi tlen te non possono che essere gli U.S.A .. essendo assai dubitabile che l'Inghilterra o la Francia collochino commesse per le loro forze armale presso industrie di altri paesi europei: il sacro egoismo non lo permette! Il produttore è qualcuno dei Paesi europei aventi un potenziale produttivo inutilizzato. Perchè l'uomo un giprno possa dedicarsi a ciò che è essenziale è necessario che oggi sia educato alla passione 1 della ricerca· di soluzioni corrispondenti alla realtà dei tempi '.e dei luoghi. di :ii:,tcmarlo in un poato .-,i curo ( questa rld posto sicuro. statale o meno. è un chiodo fisso dei ceti medi italiani). Come potrà Carlo 't -\ttraverso cono&cenzè di clementi dell'alta horghesia che, per il favore dclr a:,Sunzione, logicamente t·hicdono. apertamente e tacitamcntt~, un incondizionato appoggio alle proprie ved: 1 • te in materia economira con tutti gli annessi degli scioperi vietati. dei licenziamenti ruk nacdati ron frequenza. di qucll"impovcrim,Jn• Il destinatario è quel Paese al quale in definitiva vengono assegnali gli equipaggiamenti militari prodotti. Gli americani spinsero perchè i rapporti fra Paesi produttori e Paesi acquirenti fossero regolati attraverso l'E.P.U. al fine di riportare un altro mattone alla faticosa costruzione della comune casa europea. Sembra che il fatale pelalo della nostra margherita abbia concesso il suo sì al prim~ tipo di commesse. Pertanto il committente diretto sarà il Dipartimento americano della Difesa facoltizzato a piazzare commesse pc1· 1nateriale d-i t;Ue-rra al \dla l'ri::,i d1c colpiace il mondo moderno. il più evidente ~\,,:no di disordine i· senza al- < un dubbio la mancanza dello spirito dì s~lida• rietù umarrn e so('idt: in quei ct:ti ,·hc. mentre do\rf'hbcro clivcnH.trt· l..1 mt:•ntt· direttiva dclJ"orgnnizza.tio11c rivilc. non ric:irono invece, per la loro mcntaltà individualista. a sviluppan.· un•innuf'nza dcterminanlt.' rhe smorzi ,·d .tllulis,·a gl'i attriti provo('ati dalla dialèl· tira dcllè forze pili efficienti cd organizzate n,•1 :--.istcnrn~o«·iale. di quà dall"Oceano. • Una -borghesicf indifferenziata Quest'ultime verranno assegnate secondo criteri di priorità. di utilità economica. di convenienze militare stabilili inappellabilmente dai Comandi americani e si inseriranno nel quadro degli interessi della Difesa Americana in Europa. Il collocamentc di commesse militari su sca!a notevole favorisce nelle industrie commissionarie un ·processo di standardizzazione. La facilità di questo processo può interessare le autorità militari e politiche se il problema di riarmo n::,n è destinato - come è per i Paesi atlantici - ad esaurirsi in sei o dieci mesi. La standardizzazione delle industrie per la produzione di guerra - nella attuale fase Di fronlt.· a (tuc:,ta romposiziont.• della so1·ietù i1aliana. (}ttal'c la po!-\izionc che i rattolit·i ICnl!Ono? Inco11in<'iamo dall'alta horghesia: i c-at1oli('i che vi appartcn:?ono non si c1 ll\·rc:1zian,, molto. t·omt.• mcntalit:'1. da quell..1 degli '!Jtri operata-i economici: le loro iclc,~ in economia si irlnlificano, almeno tcori<'a• mente, ron il libenlismo d1.t:,~iro. anche i,c. poi. in pra1ic-a. csi, agiscono in un sistema C'ht' ha i caratteri cl-I protezionismo <'Orpora• Livo e clc~li ibridi wnnubi fra intcrvcnli&nio •:l.:llalt• e p1.1rzial<.·gtstionc privata di grandi impr<.'M.~ è t·omplc!"~i a.1.ionari. Per intenderci. inr.;omnrn. cs-.i non ·~crritano la libera ton- " osservatorio Cattolicesimo elettorale L'esibizionismo della p10fessione di Fede cattolica e la riverenza puramente esteriore nei confronti dello gerorch io ecclesiastico, per un unico fine politico e demagogico è sempre stato un mez-- zo adoperato in Italia dai movimenti di destra antidemocratici. L'obiettivo è solo ed unicamente quello di sfruttare lo ingenuità dell'elettorato cattolico, cercando di apparire dei cattolici osservanti in uno disgustosa gora di professione di fede puramente esteriore. Mussolini adottò questo metodo per dividere i cattolici. Al Concordato del '29 - che ero il frutto di un lavoro maturato primo del fascismo e del quale Mussolini si approprio il merito, - seguirono i fatti del '31. Tutti ricordano poi, i Sacramenti o tempo di primato dell'ateo Giannini primo di presentarsi all'elettorato cattolico (quattro in un sol giorno). Sullo stesso strada pare aspiri o porsi anche il presidente del partito nozionale monarchico, Achille Lauro. Egli però - in verità - in un discorso tenuto domenica 2 Febbraio a Bari, si è dimostrato alquanto maldestro. Non sapendo evidentemente come affrontare e come proporre una soluzione ai problemi sociali, senza urtare gli interessi suoi e degli altri amici che ispirano il movimento monarchico, egli ha trovoto comodo indicare la ~oluzione di tutti i moli t< la regolozione della prole ». « Noi che siamo per un certo verso, un partito di avvenire (!), dobbiamo imporci il deficoto problema dello regolazione dello prole». Era però un po' troppo per un oratore che parlavo in nome dei più nobili ideali dello Fede cristiano. Ed ofloro il Lauro, per rimediare, ha aggiunto «gaffe» o «goffe», andando a ricercare conforto per le sue orgomcnto:z:ioni proprio in alcuni recenti disrorsi del Santo Padre. Per cui egli ho concluso il suo discorso con questo capolavoro di sincerità: (< Vi prego di associarvi a me nell'elevare al Santo Podrc il nostro reverente pensiero e il nostro filiale ringraziamento, perchè lo Suo parola ispirata do Dio è venuta o liberarci dalle ansie • più tormentose del nostro spirito ». Questo atteggiamento non può non sollevare la sorpreso e lo sdegno di tutti i cattolici, i quali su un problema di tale delicotez-z-a hanno visto scientemente falsata, per uno scopo di proselitismo politico, lo interpretoxione dell'insegnamento assai chioo e limpido del Sommo Ponhfice cd aprire gli occhi sul :< Cattolicesimo elettorale » :ii certi esponenti di partito. Un esempio atteso Atun, deputai, d.c. fra cu, l'or Lonç:oni hcrnn "'""~P.-.tn te ola Camera uno proposto con lo quo!e chiedono che sia ,brogoto lo legge che conc~e l'esenzione do ogni trrbuo delle indennità de, parlanentan. E' da ritenere che questa inizio iva avrò vasta eco nello opnione pubbl,co, infatti, ca, lo suo approvazione, verrò a cadere un argomento spesse odoperoto per gettare 1' discredito sul Parlamento. Aveva sgradevolmente 1mpressonato vedere i parlament:1r1 preoccuparsi delle Finorze dello Stato al momento dello concessione di un aumu,to agli statali, senza pensae che, nel chiedere ai cittadini un sacrificio, era doveroso dare il buon esempio. E, o proposito di esempi è sempre attuale quello dell'lng~,lterro, dove un rig,do sistema d1 restrizioni impone 01 cittadini dei forti sacrifici che vengono però do tutti accettati poichè nessuno ne e esente. Quella solidariétò popolare che tanto chiamo è forse tuazione? Ero ott';J corrcnza che in ~t.· ,;. :;tata una conqubta ::ito· rica po:-itiva nt•llu dvi)uppo ddl'economia mondiale. ma i più t!e.ecrati sistemi di mono• polio per cui c~~i routrollano il mercato a loro piacimento. lo della carica ideale dell'individuo che I, rende incapace di un quahiasi gesto coraggio~. oo è innovatore. lnfatti, questo ragazzo dei ce;:ti medi. callo• lico, buono, pio. laureato. fidanzato ~nagari, anzichè diventare UfL elemento di rinnovazione nella Eocietà italiana, viene assorbito dal sistema e diventa, con Io sua intelligenza e pre• parazion• profc~sionalt'. u11 puntello della horghc::.ia capitalistica. Passiamo ora aJ proletariato. lae.ciando per ultimi i teti medi, che clo·vrebbero essere t.m pò la (·hiuv,· del <:ist'tma. in ltaliu. lavoratori non classisti f proletari. dagli operai della Fiot ai braccianti delle l'tigfic. 1>ur possedendo coscienza di das:;c, è- in diverso grado, uno struttura organizzativH, . rappre~entano la porzione della società italiana do,·e meno apparenti sono le adesioni formali all"ideologia cristiana. (Nalu· ralmcntc non si entra nel merito della prc• Sf"nza della grazia. che non è avvertibile con i mezzi umani'. Per questo dobbiamo seguire l'impulso ?er una critica coerente e leale della l'IVCletàin cui viviamo p, ie basi tli una I'"' altu ,pi, munt. '!i.Htiio..t. ,on i:,i trau ,,,.. . Qucstu loro non adesione al eattolicesimo ufficiale l· però sintomatica: i cattolici come ta1i, non offrono un'iJUpostazione classica Jella ..,ocie:tù. Questa attualmente favorisce la formazion(! cli un gruppo sempre più esiguo di detentori di ~randi' ricchc1:1.c. e perciò spinge automuticamcnk la massa dei lavoratori ad unir,i per difendtrt: il piatto quotidiano. Ciò ~lounier, di ritondurre il Cri,tiu■e ..imo , .....-.- si servo della felif'ità dt-Jl uadlviduo. àltt òisogna libèrarc l'uomo dalle preoccupazioni alimentari, pcrchè un giorno possa dedicarsi interamente e ciò che è essenziale. Pcrchè ciò avvenga molti giovani cattolici dovrebbero es• sere educati alla passione per la ricerca di soluzioni corrispondenti alle necessità dei tempi e dei luoghi. Termino ancora con )lounier: (e Un crietia• nesimo elevato non è un cristianc:iimo di eva• sione; un cristianesimo tragico non è un , ristianesimo tetro; un cristianesimo austero non è un cristianeoimo reazionario •>. Bruno Caneva Germania di oggi e di domani Il Cancelliere tedesco Adenouer ho aperto a Bonn davanti al suo parlamento il dibattito sul riarmo ed ho ripetuto to flichiesto dello omm1ss1one dello Germanio nel Patto Atlantico. Forse mai come sto momento if dello Germanio è in queproblemo stato o·I centro degli intef'e-ssi internaxionali. Lo Germanio, almeno quella porte occidentale che sente di poter compiere un '3i0Co nello comunità interno:z:ionalc del popoli l1ber1, avverte che è l'of'O di compiere i passi decisivi per togliersi di minorità. I popoli occidentali e specialmente i p.opoli europei ~anno c'he la unità e lo difesa dell'Europ-0 non si possono attuare senza o contro il popolo tedesco. Per questo lo Germanio è stato chiomato a fa, parte sia del pian<> Schumon che del NATO. Mo od un certo momento occorre chiarire il gioco. La Germania non potevo accettore di formare il centro della difesa europea senxo alcuna contropartita. Ed olforo, gli ofleoti, ma in particolare modo lo Francio, si sono trovati davanti ad un grave problema. O rinunciare ad una valida difeso dell'Occidente ed in particolare deff'Europo od occettare il rischio del pieno e totale reinserimento dello Germania nello comunità atlantica e nello federazione europeo con pieno parità dì • .I! •• L• Adenauer si è meravigliato nel suo discorso che lo richiesta dello Germanio di essere ammessa al Patto Atlantico abbia suscitato tonto scalpore. « Esso deve far porte della comunità difensivo europeo - egli ha detto -; questa deve fare parte del Patto Atlantico e perchè dunque lo Germania dovrebbe essere esclusa da questo ultimo? I suoi soldati saranno messi, come gli altri soldati europei, al comando di Eisenhower; è possibile che il governo non possa al pari degli altri fare sentite la sua voce negli organi politici che devono dare istruzioni al Comandante supremo militare?». E' evidente però che il f'ientro dello Germanio nella comunità internazionale, significa oggi, e forse ancor più domani, il rientro della Germania come grande potenza mondiale, capace di creare le premesse di uno nuovo egemonia nell'Europa. L'ottuofe deboleuo dello Froncio, il declino dell'Inghilterra ed il suo ossenteismo dagli offori d'Europa faciliterebbe questo processo. Contra i pericoli di devia- .zionismo, oggi è suffkiente goranxia il governo democristiana di Adenauec-. Potrebbe esservi uno eguale garanzia anche domani? Delusione ti pr,mo discorso uff,c,ole tenuto dal prof. Gedda o Napoli dopo lo suci nom,no a Presidente Generale dello Azione Cattolico ho lasciato deluso lo maggior porte di 8~,; '''l.rd?fiur.!'e S~tlti rtiW l'assunzione all'alta corica di colui che ero stato il promotore e l'organizzatore dei Comitati Civici come un fatto destinato o mutare la posizione dei cattolici sul piano politico. Davanti off'Assemblea deli'Azione Cottofico napoletano il prof. Gedda ho rievocato le toppe di Napoli cattolico e le grand, figure del ta,coto nopoletano. Nullo del suo d,scorso equd,broto ed altamente responsabile v, è stato che potesse avvalorare le congetture scritte sui giornali in questi ultimi tempi. L'Azione Cattolica rimane, come ptescnvono i suoi statuti, e come è stato anche di recente autorevolmente confermato, uno strumento « d, collaborazione dei laici all'apostolato gerarchico dello Chieso » che ho come suoi comp,t, lo diffusione e l'offermaz,one della dottnno della Chiesa nello società e fa difesa dello Chiesa contro i pericoli e le minoccie olla sua integrità universale.
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