Iniziativa democratica - anno II - n. 4 - 17 febbraio 1952

Pag. 2 INIZIATIVA DEMOCRATICA ----------------------------------- all'allranta 1·ol hlo,·to antidt•mo(·ratit·o di dc- .;,tra per frontt•2.~i.1rt.'. alla nuo,·•1 Lr~i-.latura. il h1(Wt'O antidl'mot·rati1·0 di bÌnii..tra. Qut•ll1• 1·hl•, JH'r un ...ommario (''-tamr. pon· .;,i,11no ddinirc le for,e dei monopoli ,·ronomit·i e fin:11uiari t.' ,lt•i grandi l<·rrit•ri impauriti dalla riforma fon<liarn, dc,0110 ormai ..rntir ...i -,uffi,·it·ntemt•nt1• ..i..urc per tentare la ~.·alali., al polere polilil'O e, attravcno cli ,~si;:;o, olh'ncrt• una politil'a di bassi salari e di rarfor1.atc garanzie protcz1011ibtiche. Si~nifit·atiH~·, a riguardo, le due rc1•cnti prc• Sl' cli po:sizionc di qualificati esponenti della ll0l!ilra grande industria: contro i rischi dell'intt•~ratione ct·onomit·a europea ( piano chuman I è il sornione tlisimpegno nei riguardi della politica produt1i, istica consigliata dagli amcril'ani. Tale politita produttivistica ro- \'esria inraui i canoni dell'economia di mo• nopolio orrnai tradizionale in Italia, richiedendo l'OrJggio~i ridimensionamenti :1zicndali per una politica dei beni a huon mcrt·ato, di hassi tosti e di ahi salari. •• * I I pcrit·olo a destra è. tuttavia, raHor~ato in misura prevalenti." da ,·au'-e interne ~lb das.se politica di romando, bpccic quella dcmotristiana. La l'Onfu~a condotta della legge per i li adeµuamenti agli statali, è dcl1a legge per le attribut.ioni al Ministero del Bilancio hanno dato rallarme sulla <·risi di Yolontù politira unitaria della maggioran ✓.a. E non tanto di una •·risi di governo, la t'UÌ CYcntoalitù fa germinare grup1>i è gruppetti di u h:n1i1·i )) di'-ponihili ora lahorio~i punzèc· t·hiatori. Pe-,a un·aria di -.,1and1ez✓.a e di -.fidm·ia ~u uomini e i-.tiluti della prima repuhhliea. \lL•ntrc nelrnula e rtL"i rorridoi di ~lontc<·i1orio -.i lo!!;ora la ma2gioranza. il nrn"-simo partito cli ~overno, in\ cc•è òi alimentare la , italit.'.1 politit·a di ba~c e incoraggiare la ~in• n!ra c·ollahorazionc di tutte le forze ,alidè, de~li anziani ('Ome dei giO\ ani ('he abbiano Jnt·ora forll.' la ,olontt1 di difcba alliYa ddla dcmonazin. -.,i a<·<·entra, l)i ,·ontro11a. !>ii hu• ro,·rati ✓•✓.a. (JuJndo più ur~,· la ri<"onqui~ta delle fra✓.ioni di elettori demot·rÌ'ilÌani ""t·ontenti, si :.1v\ ia una polcmi<"a ,·on la CISL. ,·hc irri- ~i(li ... t·c- t•d <·~•hpcra. Infine. L'OHH' un tri~lè -.cg,no d1·i h.•mpi, nel momt.·nto in <·ui la D. C. dcv.:: più d1e mai trovare la 'IUa linea. di -.,a)da e operante qualifiraz1orw. l)punlano noH·lli lt•orii•i ad ei;altarc la morale del ,·ornpromc~~o . • • * editoriali Certe: unità Alfredo Covelli - Segretorio del P.N.M. - sul « Romo » il quotidiono di Achille Louro Presidente del movimento - scrive in doto 7 febbraio: « Ed anzitutto sarà bene precisare che sin do quando lanciò l'invito per una inteso delle Forze Nozionali, il P.N.M. non ha moi in olcun modo pregiudixialmente escluso da questo inteso nessuno, e tonto "'eno lo Democ·roxio Cristiana. Esso ansi, più volte, sino olle ultime settimane, cosi in manifestazioni pubbliche come in pri- \l'Oti contatti si è augurato che la Democrazia Cristiana sentisse le responsabilità di mutare il proprio ottuole orientamento sociale ed economico d, quel tonto che le consentisse di pervenire od un unico e generale schieramento anticomunista ». Mesi fa anche « Candido » affermava che l'importanza dello lotto anticomunista richiede'Yo l'eliminaxiofie di tutti i motivi di di'Yisione e lo subordinazione degli interessi particolari o quelli generali, per lo compattezza del blocco che dove\l'o condurla. Giustissimo. Mo concludeva come il Covelli sostenendo appunto perciò la sospensione di ogni programma di riforme. In nome dello unità anticomunista i monarchici ed in generale le destre economiche italiane ritengono necessario il rinvia << sine die » di ogni riforma sociale. Noi siamo di o\l'viso contrario. Noi pensiamo che allargando il numero delle penonc che abbiano interesse al mantenimento dello Stato democratico, si finirà con il mettere con le spalle al muro la nostra classe economica dirigente e la si costringerà a rivelare fino a che punto è disposta a subordinare i suoi interessi o quelli della lotta anticomunista. Gli operai non comunisti hanno già porto i loro sacrifici di classe a quell'altare: attendiamo quelli dei capitalisti. La realtà è che la gra.nde borghesia italiano non crede più al pericolo comunista, lo ritiene superato e lo sbandiera solo come pretesto polemico nei confronti dei partiti democratici. Essa non è disposto a fo,e sacrifici di casta per superare una cosa che essa ritiene ... superata. Salvo poi od esser preso dal terrore nel caso di brusco risveglio e imprecare allo democrazia imbelle invocando un Salvatore. Distinzione di poteri f. e. p. I recenti incidenti allo Camera dei Deputati che hanno portato a:le dimissioni del Presidente Gronchi man tono una attenz one perchè hanno posto un problema d1 interpretazione cost 1tuz1onole nlevonte, dovuto allo notevole 1mperfez:o~e tecnico del testo cost1tuz10noie. Il costituente, allo scopo evidente d1 impedire che « il voto contrario d1 uno o di entrambe le Camere, su di una proposto del Governo comportasse obbligo d, dimiss:on, » stabilì che to!e obbl,go vigesse so!o quando uno mozione d1 sfiducio motivata venisse approvato mediante appello nomma!e do una del'e due Camere. Tuttavia il testo cost1tuzionole è su quesro punto estremamente imperfetto. Nel primo capoverso dell'art. 49 s, recito: « il Governo deve avere lo fiducia delle due Camere ». Con ciò esso pare enunciare ,I canone fondamentale del regime parlamentare secondo cui il Governo deve godere lo fiducia permanente del Parlamento. Senonché il secondo capoverso si esprime in modo da far ritenere che vi sia un solo mo:to d1 accertare tale fiducia: quello cioè d1 presentare una mozione motivato al riguardo. Sullo base d, tale testo il Presidente Gronch, ho ritenuto che non fosse più possibile al Governo porre lo (j-Jestione •di fiducia in modo diverso dal suddetto: e non c'è dubbio che lo stretto interpretazione letterale dello Costituzione paio dargli ragione. Tuttavia nessun testo giuridiCO è meno suscettibile di to!e culto dello lettera che un testo costituzionale: lo sto-io costittizionole inglese insegno. Oro, se od un Governo venisse negato lo facoltà d, accertpre in qualunque momento se dispone o meno di uno maggioranza in Porlamento, verrebbe snoturoto lo stesso regime parlamentare che su tale istituto è noto e si conserva! Sarebbe l'ennesimo caso 1n cui lo razionoli2.zozione del diritto costi ttJzionole non ho giovato alle istituzioni parlamenta;i. Infatti lo f1duc10 parlamentare non è soltanto, come ho sembrato intenderlo il nostro costituente, uno garanzia del Parlamento contro il prepotere del Go,erno, mo oncpe una garanzia del Governo contro d prepotere del Poriomento. Un Governo ho uno politicc: se al Parlamento to!e politica non piace, può licenziore 11 Governo, mo non può costringere ,I Governo del giorno ho rimanere 1n corico per svolgere una politico che non è lo suo. Il regime Parlamentare è fon:loto sullo distinzione dei poteri, non sullo confusione d, essi. Oro, se il Governo non avesse lo facoltà d, avvisare d Parlamento con lo quesi,one d, fiducia che egli considero come porte essenziale dello suo politico uno determinato legge ed è disposto od andarsene se ,I Parlamento non lo penso al medesimo modo, il Governo sarebbe un semplice ufficio del Parlamento; saremmo cosi passati dal regime porlomen,tore al regime convenzionale. In realtà nel coso del Parlamento i tal iono questo conseguenza non s1 verificherebbe: infatti, se è richiesto lo motivazione dello sfiducio non è richiesto lo motivozione delle dimissioni del Governo: il Governo che non si sentisse di governare con uno legge diverso do quello proposto dal Parlamento, darebbe le dimissioni: e il Parlamento si troverebbe d1 fronte od uno crisi di Governo do lui magari non prevista e non voluta. Si produrrebbe cosi l'effetto opposto do quello voluto dallo Costituzione italiano; cioè uno maggiore instabilità governativa. In un coso quindi governi debo[1; ne'.-'altro, governi instabili: l'avvenire dello demo::raz10 parlamentare 1toliona, nel caso prevalesse lo interpretazione letterale dell'art. 94, non sarebbe lieto. Che senso dare alloro •al testo cost1tuz1onale? Ci pare che esso abbia inteso essenzialmente dare <.\')nsocrozione legislativo all'obbligo del Governo d, d,mettersi, obbligo che ero rimasto consuetudinario nel regime parlomentore prefasc1sta: e darlo in modo da garantire che il licenziamento di un Governo do porte d<!I Parlamento fosse un otto meditato e razionale. L'obbligo di dimissioni non sussiste 1n altri cosi, mo i I Go 1erno come può sempre dare le d,mission, (e tali dimissioni devono essere moralmente giustificate do uno situazione parlamentare) così può, m ogni caso, accertar~ con lo questione di f,duc,o se dispone o meno di uno maggioranze parlamentare. Vogliamo pensare che gli applausi con cui lo Camera ho salutato lo decisione dei L'on. Gronchi siano stati ur. atto d1 stima e d1 simpoti:> dell'Assemblea verso il suo Presidente e non abbiano avuto il sign1f1coto di tattica sanzione di un pnncip,o costituzionale pregiudizievole all'efficienza e olla stabilità del regime democratico. f. b. c:attollc:i e i partiti Un importante orticolo è apparso suH' cc Osservatore Romano » di sabato, 9 Febbraio, dal titolo: « Noia dell'alternativa». Esso dopo ave-r riassunto uno scritto di De Morsonich sul Concordato, in cui l'autore riaffermo « la sincerità delle origini e delle intenzioni cattoliche» del MSI ed in cui trae alcune conclusioni, quale la necessità di non ripetere l'errore del 1 8 Aprile, di dare alla DC la rappresentanza delle forze cattoliche in Italia, fa notare come << l'errore del 18 Aprile » permise che fossero « salvate certe libertà fondamentali che, volere o non, furono e sono utili o tutti » e che « nelle circostanze presenti l'unione (dei cattolici) è doverosa come lo ero nel '46 e nel '48. Perché « Oggi dopo 4 anni nullo è cambiato >>. L'autorevole presa di posixione vien'e o fugare le speranze di quonti ritenevano di poter sostituire lo Democrazia Cristiano nella funzione di baluardo contro il comunismo e di poter for bottina dei voti della base cattolica a tutto vantaggio di formule più o meno apertamente totalitarie. Essa viene sopratutto a riaffermare lo fedeltà dei cattolici ai principi democratici. Nello scritto dell' « Osservatore Romano » vi è la chiaro ed aperto condanno Febbraio 1952 del fascismo come metodo politico e come dottrina, giocchè come metodo e come dottrina il fascismo non ha nullo in comune col cristianesimo. Lo affermò, già, SS. Pio Xli nel radiomessaggio Pontificio del Notale 1944 in cui il Santa Podre oddittava lo democrazia come il sistemo più rispondente olla dignità ed ai diritti della persona umana. Anche sul piano dottrinale le aperte professioni di rispetto del cattolicesimo non possono mascherare la concezione cosiddetto ,e etica » dello Stato e non naturale e non cristiana e dove i .-olori del cristianesimo sono relegati fuori dalle società nel·• ristretto ambito della libertà di coscienxa. Non rimane quindi che il partito dei cattolici - lo Democrazia Cristiana - capace oggi, in Italia, di interpretare lo esigenza della Chiesa per un ordine rinnovato secondo anche le più recenti e rinnovate espressioni del Pontefice. Spezzare l'unità del cattolici sarebbe inoltre anche insano per la vita dello libertà in Italia ed andrebbe, in denitivo, a tutto vantaggio dei comunisti. E' ciò che sembrano non aver compreso le forze politiche minori in Italia, tese ad indebolire il nucleo fondamentale dello Stata Italiano che è pur sempre roppresentoto dall'unità dei cattolici. In questi tentotivi noi vediamo una concreto provo dello immaturità storico di quelle forze politiche. Il loro compito sarebbe queilo di rafforzare lo resistenza dello Stato democratico, reclutando adesioni e voti in quegli ambienti ed in quei ceti che per educazione e mentalità non sono inclini a stringersi attorno alla DC. Il tentativo di seminare zixzanio fra le forze unite dei cattolici è in ultima analisi pericoloso per tutti, perchè limito le possibilità di manona politica e di reclutamento dei movimenti acattolici e mette in pericolo tutto il sistema. b. c. UNA PROPOSTA DI LEGGE Dl INIZIATIVA PARLAMENTARE Il progetto _nrPsetll(llo. ,,mph,mclo i nL.:pllt Ma ;.. finalmentr ,t!nuto il momento di re~irc a tullo quc:-ito; alla pur <·omprcn· sihilt~ .,1am·hezza, per chi da anni fa1ira .:lll' prl'!-.C ('On problemi enormi, eredità passiva di auasi un secolo di storia unitaria. E' ve• nul~ il tempo di reagire alla dispersione ddlc forze. al prevalere di miopi intere~si, tli settarismi, alla tenta ✓.ione dell'abbandono. A~{PLJAREIL P- IANO-~-;,ANFANI~:i::;;~:r 111 gr,u/o ,/r rucederr• u fornu~ anclw JJW on,• _ ros<•. ro11tribuendo col proprio rhpunnio •• I crileri della legge JJrO/UHl11 ,r1rPbhPr1, i Spella al partilo della D. C. avv,an· lo sforco della ripresa, ad un partilo che non sia rhiuso e diffidente verso rauspic~bih• __ap~or1 to di for✓-t• nuove. \cr-.,o le energie pm vive., E" venuto il momento di reagire alla mioJ>C a"'tuzia di ('hi \ uol l!,alvarsi non (·ombat· 1t·ndo alla radÌl'<' le maggiori ram,e <lcllo "'"ontcnto. ma a\'\ iando alleanze al vcrtite ◄ on gruppi e parliti del1"antidemonazia ùi destra. 1..:allearuJ <·he il partito dei rattoli<·i deve fare, de\ 0 c!S!--Creun"allcanza clèmo,·ralif'a, <oi partiti del 18 Aprile. ma ~oprallullo con i gruppi di azione sodale rlw il movimento fat· 1oli,·o alinwnta alla base e !"On le forze del sinda<·alismo Jihero I rhianti g;li errori di metodo I. Orf·orre. im,omma, .-hc il partito della D. C. rie!-c·a a meritarsi di nuovo la <·onver~enza sol· to il '-UO emblema ,·o'IÌ <·ari('O di re'-pon~ahilità di tutto il popolo (·ri~tiano. Sta alla i·hiarezza. ali" effi<-ienza politica, alla moralit:1 e alla detisione dei •·attolici dc· mo<·:atici in que"to scon·io di legiblatura, il ùcddere "-t' l'Italia do, rà inl·anuninarsi ver\O una nuo\a in\·olui;iom~ totalitaria o \Crso un nuo,·o 18 Aprile. Puntar,· -.,u un se,·ondo 1H Aprile, da ,ai· ;::un~crl! "-t'tl'-J allt•anze inrlt"f!;nt•. ri,·hiedc fin d'ora U?l imp<•!!n0 note, ol<-. Pcn·h,\ -.ignifi ◄ ·a puntarP 1.ul ..,ut·<·e~so ddlr forze bi1wcramcntr demo..rati,·hr. !--UI--,u,•c'e"'"'o1·onqui--tato coi fatti. ,·on u•1a rinno\·ata GUalifit·aziorw popo· lare. n•·! :-.c•~no ch·ll"uniti1 C"uropea. non frutto di t·ompr'>me":i'-0• 111a t!t•Jla illuminala l' di·• ,.i ...a \Olont:, polititJ. 1·esatta applicazione del criterio produttivistico degli investimenti unitamente alla felice individuazione dell'organismo esecutore hanno condotto all'utile rirultato dell'iniziativa. Oggi un gruppo di deputati tenta di ampliarla seguendo anchP, un nuovo criterio di contributo volontario dei lavoratori sotto forma di ri..;parmio Qwrndo si _((lr,Ì uo bilaucio <IP/la attività .\O· ciale ciel goi·erno nel conw <lefl,, presente legislatura. i> indubbio che al JJrimo posto ,,LCattit•" sani i'icriuo il co.-.idcletto Pinno Fan• /ani per la co,1ruzio11e ,le/le ct1.r;P JJOpolari. Errerebbe però chi lo n,les.-;e sopravn/ulare. f':s. 1 w fl'Jfl (~ ,;fato. IH?JJ/Jlffl> nella i11te11zio11e del -'-UU mrrgeiorP i.r;pirutnre. il rimedio or{{fl· nico. lntllP volte auspicmo. J}er ri;;olt-ere i,,. le{!.ru/mP1Jle i piri url!enti case P <li.,nccttpnzione. problemi sociali: Il Piano Ftw/rmi-Cuse. o comP poi si disse. il pinna I\A-Casu fu ri.1;10 comP u,io dei mez• zi con cui il pro,C!.ramma !.!Ot·enrntit·o cPrcc, ,li anno in ru1,110 <li tamponare certi ina.,,primenti <!elfo situ.flz.ione socifrle. Da che cnsa ;, derin11,, ,,llon, la .,un f>OfJ'J· la, itrì? Un metodo nuovo In primo luogo ,fol/P i·in,ci rwlemicl,e cl,,, ,u.'>ci1ò allora il progPllo P dalle critiche cl,e dr: pi,i parti. P sopratuflo da parte di rerli r 1,.,çidclet1i tecnici. sor,m,ç,a,i cultori del libPrismo rconomico ml ollnmzfl. _furono. con 1'C· rP:•.-.fru cernw11i 11. ,ol/1>1·fllP. Tania CPrimonia pere/ti•'( P<>rchi• il Pi11110Fm,.f,mi. :w pur da un /alo /.,"unico Jifello ,/ella quale è il raggi.o limitalo ,razione ilell"<'sperimP11to. tli mollo che ,;olo un numero refotivumenle circoscritto di lavoratori ne /JUÒ beneficiare. del Piano /?r111.fa11i pu) con.'iiderrtrsi come una .,çpirale. che tlall"i11vtstime11to dei .fondi raccolti r1tlraver,,ço i cortribttli realizza un pro· i·enlo cl,e si lrasforna in nuoi·e costruzioni. /,, quali realizzmw u loro r·o/u, altri proventi ed altri reimpieghi" . La nuova proposta E" (uestu il si,çtenr, cf investimenlo produl• tit 1istico e/re ha cons,:llito nel giro di tre an• 11i un ~mporto di 16 miliardi di lavori ilei quali circa 7.5 m.iliarli erm10 già ulti:,r,tti nl 31 dicembre 1951. I." :seco,ula <> />rse la principale - , i• siede 11elfo snellezza is1i1uzio11nle ciel conge• ~110 delfl\ I-Cas11 e nella !UUl semplicità e/re /,a co11semi10 non sdo ur,a rapida realizzazionp delle costruzioni all" infuori tli ogni im• paccto burocratico. na ancl,e 11011os1an1ele pe.-.simistiche previsi111i - ""'' incide11u1 ('C• cezio11almr111e ridoll, delle .i,11esegenerali. l~·P.\lll!fl fl/Jplicnzirnr tfel criterio produtti• n,tico tlegli inve.,;tirenti u11iwmer11e alla /e• lice i1u/i,.iduazio11e rlelCorgani.,mo Psecutore (11111110co11do110 11//"~ile risu/t(l/0 drll"inizfo. tiva. Per ·oi·i·lfrrp ~ruppo tfi ll.11(1 gioranza cl. c. a que.'ito i11co11i·e11ie11t(> 1w sessantina di deputali in m"g• co11 alla testa fon. ~abatini hanno presentalo i11 questi giorni alfo Cumern una _nroposlu di legge per r,.m,,liamenlo ciel piano di co.-.1ru:io11e case I\ A-Casa. Se fesperimenw clelfl\A-Casa /rn acuto JP· rontli ri"Iultati perchè 11011 continuarlo? .'-ii chic.donu i clepu1a1i 11ropo11erlli. Pere/ii> f)er gli i1westime111i che. lo Stulu do· t'rtÌ 11ecess"ritrmen1e ancora fare nel se11ore rdilizio 11011 servirsi di uno strumen10 1ec11i• co e orgrmi::.aliro cl,e già. lw fornito oflime prove? IJ·a11ua1e sistema conse111e di attri!,uir<' ;di alloggi <letr f \'A .r.a,;11 n,l LLII rislr<'IIO cerchio ,Ji laroratori che rnpJJrese,uano •• i ca'ìi d, 1mnta del bt-'<Jf!tln <li mtofi~' \h',ia:110 dunqut• il t·ora~~io di '-iVt ... ~lian·i a non rapf)resPttUu-fl un imprg,w <'ccessii·o per tem'l'' +·d a,l,·!!uan·i a <JUc-to 1mpc~no. il ;._:,orerno e 1wscen1 limitrrto r i11ca1mcr di risofrt>re. !,er ,ç;, solo. i pro!1l,•mi <le/le •fl.'iP / ;:;J 1t0Jfri ah/J{)1wnu1tli Annuale Semestrale Trimestrale L. 1000 » » Inviate /" importo /'abbonamento al postale 1-11760. 500 300 delc. C. " dPlla di.<.tu·cupa:iollP. pur tuttariu rappre• .çe111m•aun me/Odo 11uo1·0 p,•r i111postt1f(' 1urn t1llll'~ttì prodwtil'i.,çti(·,1 ,la w1r1,• ,follo StfllO e c/,,rp ,limo\Irazion! .'iuf 1,•rre110 ,lt•llu concretr==,, ,•conomica cieli,• po.,;.,il,;/itti ,, della ca- /)(JCilrÌ rlelf irllPrrPrJ.lo !mrial<> d,•l/o Stalo. .-.e ben rlir<"IIO P f,!ui<lu:o. rr ron/ronlo coll la inizùrtii•rr 11rirnta a ,çfondo cupitali.çtico. /11 ~Pco11clo luogo. I,, popolariuì i> :>tlula data 1foi ri.~ultnli /u,;:"n.!l:,i,•ri ottenuti ('tm Cappli• ·,r:iOllf" t/pl{q IPl,!J_!,P. Le ragioni del successo Qu,,sti ri!ul1,11i çi ,lenmo prinripnlnu•nte ri- •·ondurre a d1tP ragioni. f.,,1 prim11 ri'finle nf>l congegno insito 11ell11 l<"/!l(P. per cui •• lo :yd/uppo drllf' co5tru.zioni Ouorllere delle cose Fanfani o Ncpol, ,.e.uur,ui. I Il a111icipo dPl/o ~Iulo di J(J(J miliardi in ,,,woro ,m11i .fnrtÌ ('011.-,entin• la c·oslruzione <li 111/ogf!,i da assegnare cu11 f}rome.,su «li 1·P11cli111 con periodo di ri.-.cullo cli 25 ar,ni " fnn1re dri lavoratori che ,,,. facciu110 richiesta. l 11a parlP de~li "lloggi co.~ì co.,1rui1i JW· tra11110 essere riserv11ti "i lul'or11lori cli c,uelfp azie,ule che si impeg.110110 11 roclcloppi,rrp i loru contributi. l11ol1r1> lo :::,trito conceden•bbe la propria a11r1111zlflper la e,ni,ç,ione di obblig11:io11i ul ,ei per cento a fai·or!' del/" I\ 1-Ca,a: obblit::W:ioni che potrebbero e.~sen, ,0110.,crille <foi lrrvoratnri P dare tlirillo alla parlecif)a:ione r,[ wrlef[gio delle case fr" coloro chP 11bbir1110 ,ottoscritto almeno I,. 50.000 suoi vantaggi Con <Jueslo piano che la 11ro110s111cli /,•.!{- {e approfonclisce nei suoi parlicofori. i nropo11erui preL·edono il rtriltloppio rlelfflltufll,, cvlume mwuo di co:,tru:ioni. Percl,è accan10 all'incremento ,lei c:m1trib1!10 dello Stato eerranno stimolt11i l'ap11orto tfpf. le u:iP11cle e rapporto eolonlorio dPi lut·orritori ,._olio forma di ri.,;;parmio. Così menlrP gli ,,/foggi tlel pianu .•wtte111ur• {e in corso cmllirwermrno u sml<li.,/ure i Cfl'ìi •/,~r:~z"lrS~'if;, 1 jj,~;:;~,te ,;;oµ;';;;; ·d;-y;gFf; - !';,. lrmrno so<ldi.-.fare ultre cotegorie di luroratu· ri. u.,rn parie tlei c,u11/i è in grado di conrribuire co11 il f)roprio ;;eppun• rnode'ito. ri• -:rmrmio volo111ario~ \011 rimane <1ui111li clr<' uugurur.,i e/re il Cr1.tfJfJO P(lr/ame111<1rP d. c .. nel cui direttin, (igurww 11umProsi propo11<•11ti. rie.,ct1 ml ol• re11Pre clt<' nPll"ordi11e df:'i lrwori pr1rlume11t11ri !,ÌU j,ic/u.\O COII fo Tllfl.~Silllll llr;,!efl=u f ('<i;tlJIJP della 11ropo~ta di lPgge pr<'"<'lllata Giuseppe Tonutti Ed ora è lempo, dilelti~figli ! È tempo di compiere gli allri definilivi passi; è lempo di scuolere il funeslo lelargo; è lempo che lulli i buoni, lulli i sollecili dei deslini del mondo, si riconoscano e serrino le loro file; è lempo di ripelere con l'Apostolo: e Hora esl ia-n nos _de somno surgere> (Rom. 13, 11): E ora che ci svegliamo dal sonno, poichè vicina è adesso la noslra salvezza ! È lullo un mondo, che occorre ri[are dalle fondamenta, che bisogna lrasformare da selvalico in umano, da umano in divino, vale a dire secondo il cuore di Dio! (DallaEsort11ionedi Pio Xli ii Ror-H1il 10•2·52)

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