I I I ' I Anno Ilo Numero 1 lire 25 SETTIMANALE DI ORIENTAMENTD POLITICO Romo 13 genneio 1952 O1str.ne Messoggene ltol one - Mii o no Via P. lomezzo, 52 Direttore: GIORGIO ZARDI Direzione, Redoz: ed Amminlstraz.: Romo, Vle·del Corso 101 Telef 6&/m • Monoscrirti, disegni e forogrofle onche se non pubbllcori non si restl1uiscono • Reg. Tribunole di Romo N. 2392 del 12 novembre 1951. Conio Corrente Posu,le N. l 11760 Abbono menti - Annuo L. )OC() - Semes1role l. 550 - Trlmeslrole l. 3X) • Estero: 11 doppio - Pubblicit~: toriffo L. 50 per milllmelrl di oltezzo lorghezzo uno colonno Anl-Grof - Romo • Vlo Sirte, 33 - Telefono 884-8:ll Spedizione In obbonomento postale Gruppo I BILANCIODINATALE La Befana Nell'allocuzione natalizia di Pio Xli una espressa condanna dell'americanismo. l'ordine cristiano dovrà essere una nuova ideologia? Socialista * "Il mondo è ben Lontano da queU'ordme voluto da Dio in Cristo che garantisce una pace reale e durevole ». Queste le parole del Sommo Pontefice nella allocuzione di Natale. Già nel radio messaggio del 1 ° Settembre 1944. Sua Santità Pio XII aveva affermato: « Un mondo anrico giClce in franltLmi. Veder sorgere al più presto da quelle rovine un nuoro mondo, più sano, giuridicamente meglio ordinato, più in armonia con le esigenze delL'uman(I natura; tale è !'(lnelito de·i popoli martoriati». Allora Egli si rivolgeva ad un mondo jr. rovina. La Sua condanna significava esortazione per la creazione di un ordine nuovo. che si rendeva possibile, anzi necessario. Oggi. 11 ripetersi della medesima condanna non può significare altro che il 1allimento della ricostruzione nei due mondi in cui l'umanità è divisa. mondi per di più chiaramente individuati in concreto nella loro fisionomia e nelle loro strutture. Da un lato !'americanismo: coloro che amano chiamarsi con enfasi « il mondo libero». Sono coloro che « attendono oggi il loro nutrimento quotidiano sempre meno da loro stessi, vale a dire dalle loro precise convinzioni e conoscenze, e sempre più. già preparato, dalla radio, dal cinema, dalla televisione: come potrebbero concepire la ver" libertà, come potrebbero stimarla e desiderarla se non ha più posto nella loro vita~ ». -V&E"oJt~ oa,·tc il comunismo: c-olc!"o e he pretendono di essere in possesso della i< vera libertà ... perchè la vita sociale non ondeggia sospesa sulla inconsistente chimera dell'individuo -autonomo, ma tutto è strettamente legato e diretto alla esistenza ed c,llo sviluppo di una determinatn collettività. La soc:ietà non è che un enorme macchina il etti ordine non è che apparente, perchè non è più un ordine della vita, dello spirito, della libertà della pace». Nessuno di ouesti due mondi è ordinato secondo « un ordine cristiano». nessuno di questi due mondi ha pertanto « titolo giuridico » di parlare di pace perchè « non conosce o non riconosce quella missione pacificatrice che emana immediatamente da Dio, la missione di pc,ce dell'autorità della Chiesa». Che farà dunque? « Si obietterà - aggiunge il Pontefice - che in tal modo noi non facciamo se non stimolare il cinismo degli scettici e aggravare lo scoraggiamento degli amici delle, pace». Ma la Chiesa non può in nessun momento sottrarsi alla propna funzione di testimonianza e di magistero nella società per correggere gli errori e per indicare agli uomini Ja via retta: « Noi stimiamo 110n di meno indispenscr.bile fissare lo sguardo sull'ordine cristiano oggi dCl troppi perdttto di viste,, se non si vuole vedere il nodo del problema quale oggi si presentcr., se non si vuole non solo teoricamente, ma anche praticçmente rendersi conto del contributo che tutti ed in primo luogo l" Chiesa possono 1,eramente prestare anche in circostanze s)avorevoli e a dispetto degli $Cettici e dei pessimisti ». L"obbiettiv~a raggiungere per i cattolici è quindi ancor oggi !a costruzione nel mondo di « un ordine cristicino » al quale bisogna tendere con il massimo delle energie senza scetiicismi e pessimismi. nonostante l'esistenza degh ostacoli rappresentati dalle attuali « circostanze sfavorevoli». O rdine cnstiano. dunque. Ma la domanda che oggi molti cristiani si pongono è di sapere in che cosa consista, come si strutturi nelle sue concrete istituzioni politiche e sociali l'ordine cristiano. E soprattutto. quali sono gli strumenti. quali i mezzi che oossono realizzarlo. Fin tanto che questi concetti non saranno stati sufficientemente: chiariti. il cristiano rischierà nella sua azione concreta di appoggiare l'uno o l'altro dei due mondi o dei due sistemi che sono stati espressamente condannati. Ordine cristiano. Di fronte alle ideologie politiche che dividono il mondo e che poggiano le loro fondamenta su solide basi dottrinarie. l'ordine cristiano è a sua volta una nuov:i ideologia? Può essere la sospirata « terza forza» su un piano dottrinario? Pensiamo di no. Nè i cristiani operanti nella Chiesa hanno da opporre, nè debbono opporre una ideologia politica loro propria all'ideologia sia marxista. che liberale, ovvero ad un programmismo puro di tipo americano. • r cristiani non hanno da opporre una ideologia politic.;i, perchè il Vangelo non la contiene. I..e stesse encicliche sociali più che essere un corpo di dottrine politiche sono una testimonianza resa dalla Chiesa sulla necessità e sulla urgenza di porre rimedio ai mali che travagliano la nostra umanità. I cristiani non debbono neppure cer- ~are una ideologia loro propria da opporre sgli altri sistemi ideologici o puramente programmatici. L'ordine cristiano non è una ideologia politica che già esista o che sia da cercare: esso è il ritorno, della società al suo ordine naturale. Esso si fonda sulle strut- •.ure che siano ispirate -- nelle varie epoche e nei diversi oaesi - ai valori naturali ed umani. Tutte le ideologie cre:ano dei sistemi puramente razionali e perciò autonomi rispetto alla Chiesa. Per questo urtano - e non possono non urtare - contro il valore umano e ~ontro il orogresso naturale della società e ouindi contro la Chiesa. . E del resto. qualunque sistema razionale chiuso ed autonomo rispetto alla Chiesa (e quindi non solo un'ideologia, ma anche un puro programma) finisce in ultima essenza per ergersi contro la Chiesa anche se all'inizio - in buona fede o meno - si nroclama armostico. Ma nella •storia le fdeologie od i puri programmi sono morti o si sono avvicendati e la Chiesa è rimasta. E come potrebbe essei-e diversamente? Solo la Chiesa ootenzialmente comprendè tutta ìa socit:tit. and t! la ~ocietd stessa nel suo cammino nella storia. Tutte le volte che la Chiesa viene colpita. viene colpita la società. Si segna così una battuta cli arresto ed una deviazione nel orocesso naturale e storico della sodetà verso i suoi fini ultimi. L'epoca moderna è quella che ha visto le maggiori compressioni inferte alla Chiesa e quindi i maggiori squilibri della sodetà che si è semore più allontanata dai valori naturali ed umani. Le ideologie od i puri programmi che hanno combattuto o che si sono dichiarati agnostic: riscelto alla Chiesa hanno promesso la libertà, ma non l'hanno mai saputa dare aeli uomini. Gli uni hanno descritto la libertà da un ounto di vista puramente negativo: la li· bertà come limite. la libertà del ciò che non si può fare agM altri. la libertà come diritto e come dovere. Essi sono caduti nell'individualismo. nel programmismo: hanno oercluto la libertà. Gli altri hanno descritto la libertà non come attributo della persona. ma come patrimonio esclusivo della comunità. La libertà quindi solo per lo Stato. Tutti hanno dimenticato l'autentico roncelto di libertà, ouello che viene dal rristianesimo, che si -rivolge alla persona in forma positiva e che discende dal precetto evangelico: « Ama il orossimo tuo come te stesso ». cioè ama la libertà. non Responsabilità « IL POPOLO» del 15-12-1951, riportando un lungo o.d.g. dell'Esecutivo Nazionale D. C., lo presento come un documento destinato o fissare « le linee essenziali di un programma per fronteggiare nei prossimi mesi i problemi di emergenza economica e di lotto contro lo disoccupazione in relazione olio politico di difeso e ai bilanci dello stato che saranno presentati al parlamento». Dunque, con questo documento, l'Esecutivo Nazionale, in barba olle norme statutarie, si è sostituito olla direzione nazionale nello determinazione di una linea politica destinato o vincolare il partito e il governo nel 1952. Non solo; mo chi ha investito l'esecutivo nozionale di responsabilità tonto impegnative ed importanti? Questo disarticolaxione degli orgoni deliberanti della d.c. attraverso il loro svuotamento do effettive responsabilità statutarie; questo sistema dei fatti compiuti; queste mancate decisioni di chi deve decidere e queste decisioni di chi non deve decidere; questo lasciar andare allo deriva ciò che abbiamo di più coro, ci trova decisamente contrari proprio in nome del partito, che è il massimo matrimonio morale materiale d. c. La suo rinascita, condizione assoluto per vincere le battaglie del '52 e del '53, non può avvenire in nome di un burocraticismo e docile e addomesticato, mo in uno atmosfera di saldezza organizzativo e di vera vitalità politico tuttora - purtroppo - agli antipodi delle strode battute ol tramonto del 1951 dolio segreteria noxionole politico d. c. e che - invece - lo stessa difesa della libertà trasforma in mete di indifferibile urgEnza. solo !a tua propria. ma anche quella degli altri come se fosse la tua. Ritornare a questo precetto ed applicarlo nelle istituzioni con le modalità adatte ai tempi e ai luoghi, ripudiando le ideologie ed i puri programmi che si pongono autonomi rispetto alla Chiesa, significa far ritornare la società nella Chiesa, significa creare « l'ordine cristiano». significa far riprendere alla società la via del suo vero progresso storico. .. E questo il senso della allocuzione natalizia del Sommo Pontefice. ·~·r-•. ·- ·--"'"-·-·""'" Queste rovine sono testimoni nel Il nu<wo armo civile ci porta subilo nel vivo della lotta politica, e per essa nella 11i1a clei P,irtiti. In.fatti eia/ 4 al 6 gennaio avrà luo• eo a Bologn(1. nella medesima città e a un anno esallo di distanza ,lall'ultimo congresso ciel PSI. il primo congresso dellci unificata so• era/ ,lem.ocraziu italiana. orm<1i cresimata uffi• eia/mente sigln cli PS (SIIS). Se il nuovo anno civile sarà pure un nuovo (< ,mno oolitico >> nel se,iso di mutamenti ~o• :Jtanzia/ 1 ,ie/le alleunze e nei rapporti del noslro sc/1ieram.ento politico. ci sembra altamente dubbio possa dipendere dall'iniziativa. o dal merito o eia/ dinamismo della social denio• Quando Egli nega che all'infuori del riconoscimento dei diritti della Chiesa non può esistere vera libertà e non può esistere titolo giuridico per parlare di pace. egli non avanza alcuna pretesa di ingerenza negli affari temporali nei vari stati. ma vuole ammonire che nessun ordine potrà esistere nella società, se l'ordine non sarà cristiano, se l'ordine cioè non sarà conforme alla natura stessa della società e dell'uomo. tempo di una civiltà ormai tramontata. crnzia. Che cosa porterà la Befana social-democra• Il mondo urge per creare sempre 1ica al ,,,imo congresso del PS (SIIS) oltre al nuovi equilibri. mut11me11to (ennesimo I del nome in PSDI? Le ideologie e le dottrine frutto Dicono i bene informati lei maggioranza almeno relativa alla mozione numero I (Sa· puro della ragione spingono l'umanità ragat\ e il co1tseguente onore al suo firmataverso concezioni e verso forme di vita rio. primo Segretario ciel PSDI. E alla vita che contrastano con la sua natura. ,,otitica i1ali«11a? Nie1tte. O meglio, cenere e Ma allora? E la proclamata non intromissione della Chiesa sul piano politico? Essa è stata solennemente riaffermata: ,, La Chiesa non ;pttò mettersi al servizio di interessi puramente politici ». Ciò significa che la Chiesa lascia piena facoltà ai cittadini nella scelfa dei programmi politici. ma che è per lei impossibile sottrarsi alla sua funzione di tutela dell'ordine naturale della_,;:ocietà. Essa ha come missione sul pianò temporale di ricondurre la !locietà all'ordine cristiano che è il punto in cui la società. superate le ideologie ed i puri programmi contrari in tutto od autonomi rispetto alla Chiesa. ha realizzato la sua natura e con ciò il -nassimo benessere anche temporale dei ,uoi membri. carbone. Ma non ne è responsabile, la Befana Portare alla società un ordine cri- clal sole nascente: essa fabbrica. un Congresso, stiano non significa creare delle strut- un Partito. e/elle cleci,ioni politiche col mareture confessionali, ma costruire un riale a sua disposizione. mondo secondo il suo ordine naturale. Già altra volta nel numero I di « Iniziativa l> abbiamo visto la duplice grave cle/ìcienza di fondo. la prima ideologica del socialismo scientifico, In <econd.a politfra. della p,,:uù ,lepw. _ rientrano invece nella sfera di autonomia crazia, che hanno portato alla ,cis,ione prima, dei cittadini. e alla crisi della ,ocù,/ clemocrazia poi. Sono le forme con cui si attua nelle varie eooche storiche il cristianesimo nella città -terrena. I programmi politici concreti nei quali si realizza e si esprime l'ordine cristiano E' il modo con cui oggi i cattolici debbono realizzare con un loro programma, nell'ambito della Chiesa, l'ordine cristiano. Giovanni Galloni IL DRAMMA DEI MINORI Le difhiarazioni dcll'on. Dl· Caspcri, in risposta agli augu• ri dei giornalisti alla vigilia cli Natale, hanno costituito certamente l'elemento politico cli maggiore in1crcssc nel periodo fe,1ivo. L" on. Oc Gaspcri. parlando ddl"unità europea chbc (< ad augurar~i che tutti i rapprcsenUJnti delle rorrcnti dtc hanno la paternità dcll"idca potessero 1>ar1ccipare ,-·on I cs1>onsabilità immediata e C'0n ~enso di ch•vata solidarietà nazionale allo sforzo della realiz.zuziont' )). La dichiarazione rade"a 111 una OCC'a~ione ass:ai propizia: prima del Congres~o soriald1•- moeratico l'hc aveva tra i suoi temi quello della partecipazione al J?Ovcrno e nel mo· mento in ,·ui sul piano politico do\'eVJno trarsi le ('ondusioni del eongresso cli unifi<"a· zionc liberale. J..,, risposte eia parte degli interessai i non hanno manca• to di for~i immediatamente hCntirc: sintomo rl1t.· il Prcsiclcnlc dc\ Consiglio aveva roltr, nrl i,,ef!no. L'on. Saragal avc,a facile ~ioro nd lrinr<.·rnn,i dietro le ri..,erve dt"lla clc<·isione del Conc;rcs~o imminente. nel quale per altro, <·ome è ornJ.li srontato, dooo le a:erH'ric·he affermazioni di YOlon1à d"oppo- "'izionc non manrhrri1 di rsscrc lasriala aoerta la porla della ,·ollahorazione. L~on. \ illahruna per i ]ihcrali è '-.lato niù <':..pliri10 ed ha po~to brutalmcnlt- prima en• ('Oru clw un problema di programma. un prohlc111a di (< nunwro dei nostri. rapprci;rntanti ,, _e di (e importanza dei di• ca&lcri a noi a~-.,c~nati )). Vogliamo dunque ritornare alla formula del 18 aprile? Ma che cosa signilca formula del 18 aprile? Se il 18 a1,rilc bastava per offrire all'elettorato italiano un senso di sicurezza e di fiducia, la manifestazione di solidarietù e della compattezza di lulli i partiti dcmot·ratici, OJ?· gi questo non è più ~uffi. cicnte. Oggi l'elettore vuole misurare la convenienza e l'opporlunili, .dell'appoggio del blocco elci partiti democratici rispelto agli altri blocchi antidcmocratki di estrema destra e di estrema sinistra non ~ul metro della buona volontà o dei buoni proponimenti, ma sul metro delle realizzazioni e della efficienza sul l?iano governativo. Per questo non dobbiamo dimenticare che la responsa• bilit:'1 massima dell'orienta• mento degli elettori sul binario democratico. spetta sopratullo al partito cli maggio• ranza. Esso solo risponde. l'Ontc il partito cli governo, in sede cli ('OnsunLivo di fronte al1"opiuionc pubblica. sia d1e abbia agito da solo, sia t"hc abbia trovato dei <'ollahoratori lun- ~o il suo cammino. L,eventuale ~iudizio neg.itivo sull'opera del governo di• , (•nta automaticamente un t?:inclizio negativo sull"intcro bi orco dcmorrat ico. sia rhl· i partiti minori tlcmocrutil·i i,,iano al governo o ~ia t·he ri• mangano all'oppobizionc. E• qucRla la ~ituazionc del• la dcmoc·razia in Italia. Chj non ,olessc ri('OJlOfi(•crla chiud<'rrhhc gli 01'd1i di fronte Jlla reultà. I partiti minori o Manno al governo con la funzione della mosca cocchiera, o stanno all'opposizione senza essere in· grado di l'reare una alter• nativa democratica. Visto sollo questo profilo il problema della revisione <lclla formula governali\la non può non mutare radicalmente. Per le elezioni elci ·53 lu vera formula del 18 aprile, cioè il segreto del ,uccesso di lutti i partiti dcmocralil'i - r non solo della O. C. - sta nel presentarsi agli elcuori con un governo che abbia imboccato la strada della concreta efficienza, tale da non fare rimpiangere gli estremismi antidemocratici. Siedano d governo, uno, due o quattro partiti. Abbiamo sotto gli occhi il testo di due recenti relazioni programmatiche. Una prima ciel sen. Jannarone - appro• vala al congresso di unifìt·azionc liberale - e l'altra dcll'on. La Mnlfa tenuta allu ronferenza ct·onomiea elci PRI. La primn improntata ad un ormai superato 1iberismo e• t·onornico che tombatte l'Oniro ogni intervento dello Staio e contro (( ogni reclistribu- ✓.ionc deUa rit·chezza bene o male guadagnllta medianle imposte o altre misure coat• tive >). La sc<·oncla improntata in, ecc acl un sano e moderno in1crventismo statale d1e rompa le deformazioni create nel• la nostra et·onomia da 80 anni di liberismo o di male inteso protezionismo. Due programmi antitetici di {!"o,crno ! Come sarebbe possibile pcn• :-;are oggi ad una eollaborazionc di questi partiti d1e non portasse il frutto di un incffi. dente equilibrh,mo? G. G, Esaminare ora cori quale con.,istelQQ idealo• gÌca e politica il PS ( SI/S) vada al congreS!IO, significa veclere confermato negli aJtuali ler• mini organizzativi e 1Jolitici la deficienza e la crisi denunciata, e· nello stesso tempo preÌJe.. e/ere 11egativo il ri,ultato ciel congres,o agli effetti ciel progresso della vil<t sociale e del consolidamento della democrazia. Il bidistil• lato dell'attuale visione .<torica e politica della socialdemocrazia i1t1liana sono le &ei mozioni nazionali presentate. Tralascfondo la 5• (Calosso) che richieck 11n discorso a parte. è chiaramente riconoscibile tra le altre una frattura netta tra le mozioni I • 3 • 4 e anche 6 da un parte e la mozione 2 dall'altra. Cioè, per ware termini comprensi• bili al pubblico italiano. tra il centro sinistra (Saragat) la ,inistra (Andreoni-Zagari - PCC.) e anche la mozione Romita da una parte e la (Simonini-D'Aragona-Lombare/o) dall'altra. Al primo raggruppamento può essere assi• milato per la comune vi.~ione politica anche l'estrema sinistra socia/ democratica extra partito che è il MLI ( vedi l'articolo di Magna11i sul n. 28 di « Risorgimento Socialista»\. La .frattura è data e/al diverso giudizio .,ulfattuale situazione internazionale e interna e sulla _lun:ione in essa tiella social dentocrazia. Il primo raggruppamento. con •fumature diverse dal centro all'estrema è sostanzialmente riluttante a ricoru::,scere la clivisione in blocchi come irrimediabile oggi e ritiene la social clemocrazia una ideologia e una forza politica capace di superarla. La destra al contrario /u, più chiare vi.sioni della situazione. ma. nell'accettc,zione di que• sta, finisce per svuotare di ogni contenuto ideologico e quindi a cleluclere lo spirito rivo• luzionario dei social democratici. concludendo cioè in un clepote11zi<rm.e11tociel partito. A titolo esemp/j.ficativo citÙlmo alcune frasi della mozione Saragat per rilevare l'imufficienza clel primo raggruppamento. A pro po,ito della collaborazione governa• liva afferma che questo clovrcì avvenire soltanto (t quando i problemi nazionali. e internazionali si porranno in terniini cli alternativa tra libertà P dittatura >> oppure <1uanclopossa sorgere una << situazione che mella in pericolo effettivo le islituzioni deniocraticl1e repubblicane ». -- Ognuno L"ede come clal punto di vi.sta pura· mente.> politit·o la siluazione .'ii presenti già ,n termini cli alternativa. cioè come non vi sia politiramcntc la possibilitcì di .<uoerarla: o~muno vede rhe in caso di pericolo ~ffettivo cioè ne/ Paese e negli <mimi degli italiani l'apporto soci al democratico nort mu~erebbe il corso involutivo della clemocrazia italiana. ~./altro. _raggruppamento, la destra, ha più du.ara visione clella situazione, ma mentre 11/. ferma la necessità per mocli_ficarla di « fare » il partito (lettera clell'on. Bettinotto al « Mo11. clo ») in pratica viene a negarla a.f/ermando che Franco I, Peccl (continua a 2· patina l· coloaA11)
INIZIA'I'IV A DEMOCRATICA Gennaio 195~ P3g ~2:_________________________ ~~~~~~~~~~~-------------------------- L A BEFANA SOCIALISTA ( cootiouu.ion• dt'lla 1• p•,i:ioa) t< u11 partllo serio 11011può. senza t·enir meno a fiè ste.1/iso,pretenderp di {i.ssare il JJTOprUJ al· teggiamp11to impegnando indefinit~vamcnte la propria azione ad una determinata norma », cioè negando il fondnmento ideologico della -,ocìa/ clemocrnzirr P riclucendolo ad un partito ton pure i.stanze programmatiche nell' anibito ,lell'attunle sistenw capitalistico, che in pra• ticu ,liffìcilmente le ucceuerPbbe se non su un pirmo di rapporti di forza. Questa è ln frattura e l/Uindi la crisi della ...ocia/ democrazia tra u11r1 destra e una sinistra. Il ,uo problema ;, l/Uel/o medesimo di ogni riformismo politico: come unire organica· mPnte il reale all"idealP. l'e.fjsere al dover es• !•PT('. i problemi contiri~enti alla futura rivolu:ione. cioè con qualp .{il'rategia organi:zare il /luin> della socialdemocrazia tra l'argine .{ii1?htr1>del marxlenini.•ww e l'nrgine de.{itro di un praJ:ramuia socialisw? Qufll<' forza politico <tocial democraticu è in pr<ulo di operare una unità di intenti tro la rle.<ttrae la ~ini.,çtra? "\ ~:-~una nell'attuale con- "'lenzn politica e organizzativa del PS1SIIS) ,lif'(' In m J:ione e/re unco,,, dobbiamo esami11,,re. la 5· ' 1/"011. Calosso p c/rP <tPcondn IP nt>ti:ip del/,, ,mpa 11uotìdi1ma 110n lw avuto rrlcun successo npi congrp.,çsi provinciali, e che ,ofo ri sembra JJOIPt'll rappresentare al di so- /JI a d, ogni persotrnlism.o un principio di su• perame11.to dello cri.i:;i .alme110 in fase di revi• '\iOnP critica. Calosso ci rivela che gli schiarimemi ◄< .lra:ìoni.11tici l IP mozioni) assorbono !'at1i1•ità cli una pnrtp notet'ole degli Mcriui monnpoli:zando a _lm•nre di questa o cli quelIn corrente le inizintit·i' d1P dovrebbero PS.1/Pre ,ledicale allo .,wilupJ>odel Partito». QuPsta .<licarsa cn11\i~ten:a ed eUicienzu (lt•l /J,"', ( SI 18) ci ;, ronfen11r,t11 anche dall'ecce.<tsivo (razionamento e incerlPzr.a di atteggiamenti, riflet1P11te.<lii ,mche nelle mozioni. delle forze ,inclacr,li social democrmicl1e. Yon ;, /orse un .,çimbolo che « /..,a J oce o• ciflli.~ta ,,. argano del Partito. nel medesimo numero in cui pubbllcn .<lii roboanti mozioni "ulla ,<linci,,/ democrnzia porti pure la notizia rlirezinnu/p che per as.çoluta mancanza cli foncli ,; -"~liclnvuta ridurre la tiratura e un accorato riniprot•ero ai compagni perchè « un partilo che non sia in grado di .<liostenere neppure un morle.,çto settimanale non abbia in rerità il di• ritto di e.çistere -,,! ? d-fl(')..UJ(Ì ahha1uunu1.li * Annuale L. 1000 Semestrale » Trimestrale » * Inviate /' importo /'abbonamento al postale 1-11760. 550 300 delC. C. UN PROBLEMA editoriali I due partiti liberali * Massimo Copulo sullo Gozzetto del Popolo di Torino del 30-12-12 rileva, come in ltolio monchi un'audace e responsabile ini2:iativa privata. In questo essa non sarebbe un paese moderno che accetta lo statalismo, come in Inghilterra, per ragioni ideologiche, ma che lo accetta perchè non vi è l'ini- :z:iativa privata capace di sorreggersi sen:z:a l'aiuto dello Stato. Impegno dei liberali sarebbe di vivificare il liberismo, come sistema econcmico. L'editoriale del Tempo dello stesso giorno sostiene invece che le sfortune del liberalismo sono causate dall'aver voluto prendere posi- :z:ioni sempre più o sinistra di quelle dell'elettoroto e dello opinione pubblica nel paese, quando invece c'è tutto un elettorato di destra pronto a votare per un partito liberale un po' più adeguato alla realtà. Queste due posi:z:ioni son significative di due mondi liberali, che potremo chiamare del Nord e del Sud. Da un lato un liberalismo espressione di una classe dirigente industriale sotto molti aspetti capace e moderna, inserita in un ritmo di vita europeo. Dall'altro un liberalismo espressione di situa:z:ioni locali clientelari e trasformistiche, disposte o tutte le ollean2:e a secondo del vento che tira. Questa è la vera unifica2:ione liberale da compiersi: ma come? Forse alla maniero di Giolitti? 11 risveglio fiberole può venire soltanto dol Sud: do uno politica che rinnovi i centri culturali del Sud e che crei nuclei di ribellione: alloro potremmo concedere che in Italia sia giunta l'oro del liberismo. Mo finchè l'agnello liberista sorà in mano dello famelico lupo industriale, stroprotetta e sovven%ionato; finchè i veri interessi liberisti del me:z:zogiorno saranno rappresentati dai capi clientela pronti o passare armi e bagagli al fascismo statolizzatore, finchè dureranno le pos1:z:1oni del Tempo e dello Gozzetto del Popolo, non ci resta che sperare che il tanto deprecato intervento dello Stato da provvisorio, disorgani:z::z:oto e irresponsabile diventi orgonico cosciente e deciso. In attesa del risveglio liberale, crediamo di più nella Casso del Me:z::z:ogiarno. E qualche na:z:ionali:z::z:a:z:ionedi industrie sedotte doll'ini:z:iativo privato e abbandonate olla pietò dello Stoto metterebbe lo Stato di fronte olle responsabilità di far fun:z:ionare quel che possiede. b. c. I socialismi e l'Europa * D1 « magg1oranzo europeo , s, e parlato nel recente d,- bott,to allo Assemblea Nozionale francese sul piano Schumon, durante tale dibatti ,a, il Presidente Pleven ho posto due volte lo fiducia e ho ottenuto, ambedue le volte, una larga maggioranza. Lo S.F.1.O. che non portecipa al governo, pur facendo porte dello cos,detto « maggioranza >> di sostegno, ho votato o favore del governo e del piano. Lo S.F.1.O. avevo posto sempre l'inclusione inglese nella Europa come uno cond,zione dello suo adesione olla federazione europeo; mo l'Inghilterra che Molle! volevo in Europa, era lo « Labour Englond »: l'Inghilterra dr Churchill dà or soc1olist, francesi altrettante garanzie d, quello dr Attlee? Oppure lo off1mtò ideolog1co e un pretesto e la posizione socialista non nasconde altro che il riflesso istintivo d una Francio indebolito d1 fronte o qualunque formo d, reintegrazione statole tedesco? In tal coso lo S.F.1.O. avrebbe ari fondo lo stessa posizione del gollismo: lo stesso paura, lo stesso sfiducio in sè stessi e nel mondo libero, mascherato ,n questo coso doll'rdeolag,a dello 91ust1z10 sociale, invece che do quello del lo « grandeur fronçoise » Oppure col voto sul P,a. no Schumon 1 il soc1olismo francese ho fotto lo suo scelto: è sceso dal mondo dello fantasia, dove tutte le possibil,tà esistono, al mondo dello politico e dello stono l'Europa è dunque ,I banco di provo dello maggiore età del socrolismo francese. Do tale scelto dipenderà lo stabilità dello « mogg,aronzo europeo i1 al Parlamento francese e quindi il destino dello federazione stesso. Analogo problema s, pone al Bundestong dello repubblica federale tedesco: anche qui s1 ho uno sostonz,ole coincidenza dello direzione politico socialdemocratica con talune posizioni nazionaliste. Tuttovio, proprio sullo questione del Piano Schumon c'è stato uno fratturo aperto tra lo direzione politico sac,ol democratico e I sindacati socioldemocrotic1 11 Piano è stato segno. d1 controdd1z10ne: contrario lo pnmo, fovorevol i i second, I nodi verranno al pettine al Bundestog, quanto pnmo ,n occasione dello ratifico del Piano Schumon: qui si vedrò lo forzo concreto che r1 no .zionolismo d1 Schuman ho tn seno al gruppo parlamentare: e, lo si vedrò, proprio nel formarsi concreto dello eventuale « maggioranza europeo » dello Repubblica federale. Se , soc1olist1 d, Francio e di Germania entreranno ,n misura notevole a f or porte dello maggioranza europeo. se , socialdemocratici 1ta- !ion1 saranno chiamati a riconfermare una scelta che essi per lo verità do tempo hanno fatto, tali scelte non avranno alcuno eco nel lo politica interno dei rispettivi paesi' Se lo « maggioranza europeo , , che il P,ano Schumon e ,I Piano Pleven sollecitano, s1 formasse veramente, tale maggioranza non potrebbe essere anche uno mogg,aronzo d, solidarietà democratico all'interno dei singoli Parlamenti? Uno tale prospettivo sarebbe particolarmente ,mportonte se si verifrcosse al Bundstong. Lo politico democratico ed europeo d, Adenouer su cur si fondono le speranze del mondo libero ne uscirebbe rafforzato e integrato doll'oppogg,o e dallo apporto di tonto porte dello classe operaia germon1co •j b. Rivalutazione per conguagli monetari * Si può ormoi considerare come definitivamente varato l'importante disegno di legge che reca norme sulla rivaluta:z:ione per conguaglio monetario. 11 provvedimento, che era già stato approvato dallo Camera dei Deputati, ha subìto alcuni emendamenti da porte della Comm1ss1one Finanza e Tesoro del Senato e dovrà quindi tornare all'altro ramo del Parlamento dove, però, si ha ragione di ritenere che nessun nuovo cambiamento sarò apportato. Lo stampa speciali:z::z:ata ha seguito con particolare attenxione le varie fasi attraverso le quali è passata l'elaboro:z:ione del provvedimento, segno questo dell'interesse con cui il provvedimento stesso era atteso negli ambienti economici. Mentre, da un loto, le vicende monetarie del periodo bellico e post-bellico avevano profondamente e definitivamente alterato i rapporti di valori esistenti tra i diversi elementi costitutivi del capitole degli enti commerciali, dall'altro, gli interventi legislativi in materio avevano avuto finora carattere parziale e indiretto, co sicché i bilanci delle Società erano andati sempre pit.. perdendo lo loro fun:z:ione di documenti dimostrativi dello effettiva situa:z:ione delle imprese. E' vero che il meccanismo della vita economico, operando anche al d fuori dello volontà degH uo mini, aveva per suo conte reagito fornendo, attraverso le quoto:z:ioni di borsa, u• indice particolarmente significativo dell'entità di determinati complessi a:z:iendoli. Ma si trotta di indica2:ioni sintetiche e approssimative e, in ogni coso, limitate al settore delle società le cu, a:z:ioni sono quotate in borsa; do un punto di visto generale, anzi, si può dire che questo fatto rende ancora più ingarbugliato e complessa la situa:z:ione, per cui una regolomento:z:ione specifica e orgonico dello materia si imponevo nell'interesse non solo delle porti p1u direttamente implicate (oziende e Fisco), ma anche dello stesso cittadina che, nello sua veste di operatore economico effettivo o poten:z:iole, ho diritto di veder chiaro nelle cose. 11 provvedimento che sto per venire olla luce dovrebbe appunto rispondere a questo esigen:z:o. g. c. ORGANIZZARSIA VIVERE M'0po prinripale il riti, egli o ccl il potenzia• nwnto dnlla vita demorratira alla base d("l Partito. L'anno scorso era stata lanciata con successo una campagna per la vitallzzazione. Ma con la nuova Direzione essa è stata messa in_soffitta Dopo i mutamenti avvenuti nello M'Orso luglio nèlla Direzione Centrale del Partito ,!ella De-mocrazia Cristiana non si è parlato più ,h campagna di , italizzazione r cli potenziumrnl'l organizzativo. .\nzi in un commento pubb'i• cato dal (< Popolo l) !-iubito dopo la riunione a Roru,t dei diri,::-enti organi:,;zativi dello i;;ror"io novembre espressamente ..,j accennava « all:i rccessità <lei 'lòUperamcnto di concezioni trop• po vaghe e poetiche del metodo oq~anizzativo ». Che ,·osa signifi<"a nel piano più propriamente politif·o della concezione del Partito e della ,·apa\'itil di rat't•o~licrc e di ,·rt.•ore .ma forza popolare qut.·..,to nuovo orientamento rleìla Direzione? Il 1anrio. ,·in•a uu unno fa, dd)a f'ampa~n.a per la , itali ✓•✓.azionc, trovò alla bu~c della D. C. una rh,pondenza cnlU..,iastira cd immediata. Da tutti 111fatti t:ra allora sentita la nc,·••S· sità di useirc da una situazione organizzativa perirolosa rhe fiac(·ava l"inziativa alln p<-riferia e non !--apcva fornire lC' -.1rutturt.• aclt.·~uate, capari cli permettere una vita ficramenle ,leDI COSTUME monati<·.i non !'.ìOlolimitata al puro formalismo elettorale delle rariche interne, ma anche per la effettivo possiblità di espressione delle opi• nioni t• dc~li ,.-,~.!a:-:1enti dellt· aAs,--mblee i-cziona1i di ba'-e e dcUa loro influenza sugli organi mas~imi del partito e del governo e sulla pubblica opinione. Le adebioni a quebta campagna, ideata dalr UfTido Centrale Org:anizzativo, con il pieno <'onscnso di tutta la direzione rentrnk, furono riva pl'r poter essere all'altezza delle sue re• sponsabiliti1 politiche. Ma quesla forza organizzativa non doveva esscrè un puro strumen• to~ una podcroi-a macrhin.1 gu:d,1h1 tlall"alto onde permeltere ad una clas"ie dirigente cristallizzata e ronsolidata cli raggiungere prinripalmcnte i (< '-Uoi )) obbiettivi. La forza organizzativa del Partito doveva tendere ~empre più a diventare lo strumento cd il mezzo di espressione politi<'a di tutti gli quindi numerose e svariate. iscritti e dell'intero mondo rattolico democraLo '-lcS!-iO on. Dc Gai;;peri volle pubblica- tiro .doveva scaturire prima di tatto dalla loro mente '-Uncirt· rimportanza di qut.•sta inizia- presa cli roEieienza ed e%ert• il mezzo di for• 1iva ron un ..,uo appello pen,onalt• ai ..,cgrt.'lari mazionc t.· di edur-azione d("Ì cliri~<•nti perieli '-ezion • I vedi u Il I os1ro lm,,egno ,, ciel ferici. 15 Oi.-emhr,· 1950) e i-ol pnrreciparc persona). meni(• ali.i (·hiwmra di una ~ettim~nn di 'lòC· ~olo ,·o"'ì pOt<" a crearsi un par1i10 dic fm,sc una forza poli1ira e demorrati(·a n,:I Paes•·: zione. Valorepoliticollell'oruaniuazione Tale azio1w cli ri"ivcglio organizzntivo ave,•a un intimo (' profondo o,;ignifirato politico. Era nece~..,ario inratti rhc la Demorrazia Cri- ~tiana acquistar-se ..,empre più forza organizzarhc non i:,.i csauri-.sc prevalentemente in una attivit:'1 dcttora1iE-.tica, ma <·hc csprimcKsè e fa. <·c~,'.",e valt.'l"è <·ontinuamentc attravcr'l.o gli i-.cntt1 una volontà popolare alla presenza cli tutti i problemi locali. provinc·iali e nazionali. L~nttiviti1 organizzativa .1vcva quindi come Ce"'~ato il frn·on• <li m1irntn a e di openrlw ar(·ompagnarono lo "'lanrio popolare de1J.l formazione del partito dei cattolici subito ùopo la liberazione. fino a quel momento );i oq~anitza1.ionc era stata concepita e al rcntro e- alla periferia, (·Ome unu attività esdm,ivnmcntt.~ IC<"nicistica, ~enza alcuna importanza politira. 11 problema organizzativo era solo un prohl,•nut di quo<lri (' di m.m;;~ri. L~ petenza organizzativa si mii,urava r-on il numero delle i:,czioni e degli isrritti C" non dalla loro t.'fTirit~nza, dalla loro , italità ~dalla loro rapa• riti1 rli ei-primcrc e cli diha11ere tesi politiclH'. Con lu campagna pt.'r la vitalizzazionc ~i mcttrv11110 a fuoco dth' t·on,·rzioni del Partito ai;solutamcnte divcn,e 1.• rontrai,tanti e si addita,·a la vie ~iusta. Unpassoindietro Da qu1.•"lta ...volta delle dire11iv1.• in 1•ampf' or~unizzc1tho non ,!,,i può non lrarr(' un :-,Ìj?ni• fi(·ato politico. E' infatti la vec'(•hin (·oncczion1 che -.i t· fatta di nuo,·o ~tracla. la conreziorw di un partito patcrnali'-ota nd quale la ba"le h.1 dei compiti t.' delle funzioni t·he ~i e-.auri.-.ro• no. ndla maggior parte dei rasi, in una atti- , ità ,·lrttoralistira: è l.1 ('Onrf"z1onc di un Partito c·hc si esaurisce al Hrti1·c ,. nel quale la Mistica e Mistificazione rali di ·• Cc,ndido '' per la unificazione liberale e delGuareschi. nel fondo del l'entusiastico consenso di ntLmero citato alla tesi di Missiroli che il Partito liberale deve darsi una mistica, la •• mistica nazionc,le •·. tariffe doganali e salassi rnri; le riforme sono dannosissime spezzando il •• F' r on te anticomunista,. perchè in coscienza i sostenitori dell'anticomunismo d'abord obbligano, se colpiti, a subordinarlo alla difesa dei loro materiali interessi. Classico esempio la "storia di questo Natale·· del ntimero 51. Il signor Morlai, licenziata dat lavoro, deve paspt.•rifcria ,~onta poco o nulla ,·omc forza atti, a C propu)!-,IV8. Dove ~li isc:ritti clellc :-:ezioni f:.Or no l"oggc•tto non il -.oç;~ello della vita po• liti(·a. sare tre mesi all'asciutto \on -.i 't·dc infatti pili ,wlln attn ltt1 oqr.J· ··Candido", settimanale del sabato, è un fenomeno di costume po!itico del dopoguerra che per i! suo modo di vedere e giudicare una po!itica interna e internazionale merita un' attenzione molto più seria e serena di quella dedicatagli da organi locali della Democrazia Cristiano. Quale sia quel " modo •• di pensare, in quanto concordi col nostro e in quanto se ne allontani è un lungo discorso che forse altra volta faremo. Qui vorremmo semplicemente accennare a due suoi aspetti particolarmente interessanti. Brevissime considerazioni alle quali offre lo spunto il numero 51 del 23 dicembre 1951. Tutti conoscono la posizione politica di " Candido " a fianco delle •• forz, nazionali " in favore del più largo fronte anticomunista senza esclusioni aprioristiche di sorta, non fosse altro che per la polemica sorta intorno alle alleanze per le amminisi:rative della primavera scorsa. A questa posizione, polemica verso la D. C. perchè riluttante ad aderirvi. egli è giunta da quella filodemocristiana del '48 attraverso tentati1,i di "Psperimento democratico •• che vanno dall'Unione Borghesia Italiana all' •• ammasso delle grane". Questo cammino verso destra è quello che ha provocato le reazioni democristiane su ricordate, generalmente piuttosto insufficienti come costume e come sostanza. Cammino invece piuttosto fine ed intelligente, di cui pensiamo Guareschi abbia coscienza. Eg!i ha data per scontato il faUimento della democrazia italiana (ricordate la famosa " Lettera de! compagno H" del 1948?), cioè !a incapacità delle ideologie politiche democratiche e costituzionali a alleare il ceto medio razionalmente e consensualmente con lo Stato, mentre invece esso ne è il perno essendo !a classe operaia preda del comunismo (antiStato). Dove la ragione fallisce, si può fare appello alla istinto, al sentimento, alt'Ìrrazionale. Cioè alla "mi.- stica ". Non sola si può, ma si deve fare ciò: non si tratta soltanto di seguire l'elettorato per non perderne i favori, ma di spingerlo lei d(>Ve politicamente è più facile trovare braccia alla Patria. " Candido " ritien.e certamente la terza guerra mondiale inevitabile. Che -potrà farvi un'ltctlia democratica? Democrazia è misura, equilibrio, buon senso, la mediocritn borghese avversata dal fascismo, inidonea al combattimento ove è necessario slancio, eroismo, generosità, passione, '"Mistica'' occorre, e " mistica lUlZionale •·, la sola possibile. e a cui è sempre facile nssimilare quella religiosa (si guardi la stampa monc,rchica). Ecco il perché di rma lunga serie di atteggian1enti concreti, articoli e vignette, del "Candido ••. dagli attacchi alle meschinità della Repubblica, al rimpianto della Monarchia, " mistica " della guerra 15-18 (per far combattere e morire per la Stato, Scudo Sabauda batte nettamente Nebiolo): dalla ripresa degli episodi più gloriasi dell'ultima guerra, a edificazione delle nuove generazioni, alla riconsiderazione degli elementi fascisti ed e.r fascisti; buoni combattenti, nell'ora del pericolo, anche se " Candido " sia piuttosto sulla linea del nazionalismo corridoniano, dell'impresa fiumana, del dannunzianesimo, il chh non e cosa molto diversa in fondo. Ed ecco il perchè della riservatezza dei libeGran cosa questa " mistica ·•! Perchè è quella cosa che ti prende il cuore e te lo lancia in nome della Patria nell'infuriare della battaglia anche quando i! cervella lucidamente ti dice che al di fuori della Patria qualcuna ne trarra pure vantaggio, e quel qualcuno sarà per la terza volta chi già fu "pesce cane " la prima e " borsanerista " la seconde,, e per la terza volta le promesse ai reduci non saranno mantenute, le loro richieste insoddisfatte e la struttura sociale italiana immutata. La " questione sociale •• e " Candido " ecco l'altro punto. Avrete notato che per " Candido ·• tale questione non esiste, non esistno dei ricchi e dei poreri 7 Non c'è posto sul " settimanale del sabato ", tra le altre notizie per 1 nostri due milioni di disoccupati: gli operai nanno tutti in Lambretta, le riforme, presenti, passate, future, non s'hanno, non si m:evana, e non si avranno da fare, monopoli in Italia non ce ne sono. L'industria ita!iana è tmct magnifica cosa, rovinata dallo Stato con tasse, Di qui il riserbo, ,m bottito di ccu:illi e sofismi, con cui egli ha accolto la polemica americana sttlla "productivity •• e resito del censimento tributario; mentre vi sono lettori che attendono dal '48 la promessa denuncia degli industriali fuggiti in Svizzera, e altri ricordano gli accorati appelli aWatta borghesia a nome della piccola ( ceto medio) e in nome dei comuni interessi e idealt. La politica interna e la politica sociale di ,. Candido " sono non forttutamente connesse: soltanto nei Paesi a struttura socic,te, feudale e arretrata è necessario ricorrere al nazionalismo per procuretre •• mistiche •• braccia alla Patria. Ma la marcia su Roma non ha preceduto alcuna guerra nazionale. Braccia al!a Patria, o atla classe dirigente, al capitc,- lismo ncstrano 7 Dove finisce la •• mistica nazionale " e dove tnizta la " mistificazione nazionalistica " 7 La incomprensione di •• Candido •• per la •• questione sociale " trova una evasione, soltanto in sede artistica. senza liquidazioni e stipendi, e per far fronte a que- niuati,·n un ~ign.ificato ccl uno l'IOStanza poli sto tempo consegna a sua tira. Ci -.i preoc·cupa pii1 dcll"enali:-i mctiro moglie il ricavato della lo~n i' nrt.'ri-.a degli isrritti t'laRt-ifirandoli in rendita dell'auto,nobtle e detcn11inot1• rntcgorit.• ed in determinati quu• l"estinzione del conto in dri pprrhi· pos!:-ano scrvin• per una attiviti1 probanca. Anche se il mari- pagandil'ltira e di pcnt:troziom•. pili che clt'lla to .. spendet,a esattamente loro uarlt•<"ipazionr (•o..(·i,•ntt' ,dln vita demoquello che guadagnava", ,·rati,·a. .::msiderata la macchina il •• decoro •• ecc., si deve ritenere che la signora Morlai potesse disporre mensilmente di una cifre, variabile tra le 200 e le 500 mila lire. Nonostante questo, siamo in piena tragedia del!a miseria: non sola non si può rinnovare rabbigliamento liso e consunto del ragazzo; ma viene abolito il caffè, saltati i pasti, ridotto il fumcire. E inoltre per i regali natalizi del valore di poche migliaia di lire (cravatta, pipa, ecc.) e per un pranzo natalizio di maggior costo, in verità, padre e figlio fanno gli spalatori di neve per una settimana e la mamma mezzi servizi e lezioni di inglese per due mesi. Ma dico io signor Guareschi: ha un.idea lei del reddito medio dei lavoratori italiani oggetti della sna •• mistica "'! E se non sono indiscreto che cosa dei lei mensilmente in casa a sua moglie? F. E. P. Conu: non lrarn• da UUt'"ll0 pat-,-.o indietro ,klla ("Oncczione ddln funzione dcll'organi,- znzionc un intimo significato politiro? Come non formulan• un giudizio politinl :-,li questa in,olu✓.ion(• t' ... u questa -.volta? Po!-.-..iamo formularlo in que"ilo modo, rom,~ lo abbiamo rarroho .tlla p1.•riforia da que~li .uniri rht.· ndla Campagna della vitalizzaziont. r.H·, ano "lperato e che a <1uel1a attivitù a\('• vano cinto le pili belle loro ,•ncrgie. :-.icmbrap "' clit'e, <'hc ~i sia avuto puura cli un risvcglin della hnst.•. Sembra~ si di(·t•. c•hf' il Partito Yt>n• p.a di nuo,o t·oncepito come !-itrumento 1wr dt•tt•rminati pcr-,onali<:mi. ~t.•mbra, -..i dice, rhca~..,olulamcntt• non ..,j voglia il potenziamento ddla , ila <l1.•morratic1.1interna. in c-iò <·he di so:--tanzialr , i i•: la dit-t'lt-.~ione alla pcrifrri.t e,1 il ri~ortto clcgH orientamrnti indicati. Pcn~ht.~ infatti, aggiun~iumo noi. l'uni1·n h·• va e l'unico metodo per far vivere clemocraticam.:•ntt• il Partito è impm,tarc l'organizzaziorn in un rcrto modo. Pt•rd1i• l'oqcanizta,1,ion, può es~(.'r(' la vita cli un Partito. ma può anrht rau!,ornc lo sfacelo st.• divt.-nta "itrumento cli aironi inh•rt""òSÌ rlit'ntc·lt•. parti1·olnri-.1i,·i t' cli alrurk Giuseppe Tonuttl
Gennaio 1952 INIZIATIVA DEMOCRATICA Pag. 3 ELITES E PARTITI NEL SUD ~ e qualcuno volesse cercare una for- ~ mula in una terminologia più significante dell'astratta aritmetica dei datari, non credo che potrebbe trovare, per definire l'attuale congiuntura politica nostrana, una espressione più adatta di « momento del meridionalismo». L'ORA DEL MERIDIONE ., Nell'aspra lotta politica del nostro Paese quello dei partiti rimarrà vincitore, che più veracemente vedrà e più affettuosamente sentirà la grande questione del Mezzogiorno,,. * IL /Cllto che i. partiti democratici abbiano spPsso posto il tentativo di risoluzione del problenw meridionale in termini di immediate alleanze interpartitichP è stato certamente un elemento che ha contribuito alla con/ usione e al fallimento dello stesso tentativo. Infatti le formule politiche che non ri- -~pettino il loro tempo di applicazione, o perchè troppo anticipate o perchè troppo posticipale, non sono risultate mai tanto inoperosP da non generare un profondo senso di sfiducia negli uomini e una i11t•ol11zio11erit<trdatrice nella realtà da modificare. Questa imposta::ione non è altro che un rifle.,so della storica inver- ~ione delle (>lites meridionali di porre il prob/pma delle alleanze prima dPlla loro particolare qualificazione con fo conseguenza, che, mancando quest'ultima, mancava anche la r<tppresenwtività necessaria per contrarre delle alleanze con un t1i11coloche fosse di wui stabile durata e di 1111 costruttivo rontenuto. Do sviluppo del mondo merirlio1t,,le deve muoversi con una spinta autonoma e CO/l liii nuovo e origimtle ciggregarsi rlei gru p11i sociali che ritrovino in una forma sostanziale di solidarismo la possibilità di inserirsi P rifluire in quella che è la più vasta vita politica nazionale. Dei questa ricapitolazione delle strutture del Mezzogiorno bisog1u, che si e1iuclei una classe dirigente meridionale che si pongct rispetto alle vecchie élites non in termini diale11ici di contrctpposizione sibbene in u,u, fu1tzione di concrescenza. in una particolare e più distinta qualificazione. Questa azione nel suo procedere dal - basso 1:erso r nito pnrt,<.• e -f.orn1.e. 11E.Ces• sariamente democratiche e si svolge, proprio perchè autonoma, al difuori degli schemi usuali dei partiti. L"opera dei 1wrtiti democratici deve essere soltanto rivolta ad aiutare questo processo evolutit•o sollecitando i tempi di congregazione dei gruppi sociali ed agevolando l"accrescimento dellct classe dirigente meridionale. E" necessario pertanto che i partiti democratici, pur rivolti ad ,ma distinta qualificnzione delle correnti di opinioni enucleabili, seguano omogPnea111e11tealcune linee fondamentali. Un tale schema di azione che non può trovare posto nè nelle retoriche nè nelle realtà strul/urali del legittimismo monarchico e 11eo-fa.scista determina lo stralriamento di queste forze dal gioco della dinamica meridionalistica e quindi democratica e costituisce nel~a misura in cui esso si svolge, I~ 11enfica per i partiti democratici di essere delle rwtPntiche forze politiche. E' questo il momento del meridionalismo, non tanto perchè il secondo turno dell'elezioni amministrative interesserà prevalentemente le provincie del Sud o perchè le intensificate corse ministeriali del mezzogiorno hanno costretto i corrispondenti di stampa a ricorrere con più frequenze alle scansie del quaderno-dispensa riempite prudentemente nelle affrettate letture di una statistica recente. E' questo il momento del meridionalismo. perchè mai quanto nell'attuale congiuntura la questione meridionale si presenta come il teorema fondamentale della politica italiana. A 1 d_ilà di tutte le false lamentele o d1 una certa consuetudine pietistica, bisogna con onesta concretezza riconoscere che il governo democratico ha fatto per il Mezzogiorno il massimo auspicabile da un governo centrale. La Cassa per il Mezzogiorno. la riforma Segni, la riforma Vanoni, restano. nella loro impostazione originale e massiccia, un complesso di interventi. tali da operare potenziail I -r.: ' mente una vera tura economica meridionale. rottura nella strutdell'area depressa Questo riconoscimento è il primo atto di coscienza, che le forze democratiche e le loro proiezioni della periferia meridionale, devono. oltre che alla solidarietà nazionale, per la prima volta operante nella storia del Paese, innanzi tutto a sè stesse, per le responsabilità che ne derivano. con questo solido potenziale politico lo schieramento democratico può accettare battaglia proprio nel Sud, sul terreno scelto dalla Antidemocrazia per la maggiore incertezza dei confini per la tortuosità delle trincee. se abbia chiare le linee strategiche della manovra. E' il problema del- !" applicazione, della valorizzazione in sede locale delle iniziative governative. problema profondo. non risolvibile in termini di tecnica propagandistica o d1 controllo assembleare. ]La rilevazione storica della situaz:one meridionale ci presenta un'area economicamente depressa e come tale Ci/là di provincia del Mezzogiorno Coro dorettore, LETTERE chiusa in una arretratezza ed in un immobilismo delle strutture economiche. Conseguentemente a questa arretratezza ed a questo immobilismo. l'indice di società si pone al di setto del livello minimo, nella zona della disgregazione. Questa mancata organizzazione istituzionalizzata si riflette politicamente nell'assenteismo degli strati sociali costitutivi (classi contadine) e conseguentemente nell'artificiosità della classe dirigente. che esaurisce in sè stessa. nel suo ambito tutta la dinamica politica, che r:ecessariamente non può non risolYersi nel trasformismo. Questo interrapporto regge dalla unità in poi l'equilibrio meridionale e la politica nazionale dello stato storico. Gli stanziamenti governativi. incidendo sulla depressione economica, operano nella loro attuazione lo svi1 uppo di nuove strutture economiche ,un·aggravars1 di nuove form-= sociali, la conseguente esigenza. -:;ul piano della politica, delle forze risvegliate di nuove formule istituzionalizzanti. Si accentua con lo svilupparsi delle iniziative governative la artificiosità della classe politica prèesistente. L'aumentato volume degli stanziamenti statali, dato il legame delle elites locali con il governo centrale. accelera il fenomeno del trasformismo: l'azione politica decade nel sottogoverno locale, le organizzazioni che la esprimono esauriscono la lotta che ha due alternative: la rivoluzione violenta o la reazione dittatoriale, in ogni caso, l'Antidemocrazia. Le iniziative governative, '.lgendo alla base, nella realtà economica, di un equilibrio contraditto1io come quello meridionale, non possono non esasperare verso soluzioni chiuse le contraddittorietà del sistema. A rompere_ e invertire il succedersi logico d1 queste interdipendenze può inte1venire soltanto un'azione intensa e qualificata di nuovi quadri politici. Con il progressivo incidere degli stanziamenu governativi. lo schieramento democratico deve porsi 11 problema della produzione di una nuova classe dirigente. La capacità di generare nuovi quadri politici è una caratteristica propria dei partiti, dei partiti moderni, ma, per le proiezioni meridionali dei partiti democratici esistenti, il problema non si presenta semplicemente in termmi di efficienza o di modernità formale. In sostanza nel mezzogiorno il successo dello schieramento democratico del 18 arpile fu dovuto proprio al fatto di gruppi dirigenti. unificatisi intorno a De Gasperi. pur nella apDAL SUD parente diversità di accentuazioni moderne. Essi esprimevano la risultante politica dello storico immobilismo meridionale. "-l on è quindi un problema di alter- .i."11 native personali o di gruppi nell'ambito dello schieramento democratico. per rompere la logica del sistema, non resta che uscire dal sistema stesso Si tratta di produrre nuovi quadri al di fuori delle capacità di produzione di partiti <lemocratici, d1 operare un accrescimento dello schieramento democratico. Gli stanziamenti governativi, con 1 conseguenti apparati direttamente e mediatamente burocratici, ma generati al di fuori degli schemi della burocrazia classica, di _per sè operano un processo di a.r- , tura nel ceto medio meridionale. ~nucleando dei dirigenti di nuovo tipo. Si tratta di tenere d'occhio questi vivai, di rafforzare il legame con le iniziative loro affidate ,di dare consapevolezza alla loro azione, di aiutare questa crescita con la solidarietà delle energie libere dello schieramento democratico, d1 preparare la via per nuove sintesi politiche. E' un'operazione che evidentemente non può esaurirsi in una sola vicenda stagionale, ma è l'unica operazione possibile. Come le prime applicazioni delle nuove scoperte tecniche non modificano fa strategia militare, ma ne accrescono le possibilità. quest'operazione può accrescere nell'unico senso possibile la profondità dello schieramento democratico, le prospettive strategiche della manovra. E' uno sforzo, che le direzioni centrali dei partiti possono al massimo non ostacolare, che le simpatie interregionali possono soltanto incoraggiare, ma che solo nello stesso ambiente meridionale può trovare la fonte energetica, che nello stesso mezzogiorno può trovare applicazione. E' questo il corrispettivo che !e energie sinceramente democratiche del mezzogiorno devono alla solidarietà nazionale, per i massicci stanziamenti statali, che esse stesse hanno richiesto. Se questo sforzo verrà compiuto, un nuovo 18 aprile concluderà la prima stagione della democrazia italiana e segnerà il primo giorno di un nuovo mondo meridionale. Riempie queste ore antelucane, dal travaglio di tutta la tradizione del meridionalismo. il monito di Giustino Fortunato: « nell'aspra lotta politica del nostro Paese quello de' partiti rimarrà vincitore. che più veracemente vedrà e più affettuosamente sentirà la grande questione del mezzogiorno >>. Tommaso Morllno IL SEGUI1TO In questo lavoro in comune. in queMo nuovo piano di incidenza dei partiti democratici che è La vera alleanza meridionalistica, risultano un fatto occasioncile e di importanza secondaria Le formule di 1wrtecipazio11e al governo centrale e locale, perchè lei vera partecipazio11Pavviene alla base, 1tel rapporto direi/o che i partiti ha11110con la realtà rhe vanno pian piano ricapitolane/o P nPllo strello co1ttatto che questo lavoro romporta tra essi. 11 «seguito» e uno d1 quelle cose che non morirò mo,, mo do noi comirÌcio a passare d1 moda, almeno come effetto di uso. (E' come per I mutandoni di lana, o cui tutti ormai irridono nelle vetrine, anche se qualcuno lt rimpiange nelle vecchie case senza termosi fon,) Il clientelismo politico un tempo era basato sul • segnifo •. Oggi si sono sostituiti gruppi di tendenza pseudo ideologici. Ma fa musica è sempre queffa gruppo. Do~o il tuo atteggiamento unitario chi ordisse sollevare delle obbiezioni sarebbe un fazioso. Almen~ devono assicurarti l'ingresso come unico minoranza, altrimenti sono antidemocratici. Ecco, coro Direttore, il vero comfort d, questo nuovo strumento che ho ricacciato ,n soffitto, come antidiluviano il « seguito ». li problema è d1mque di u,ui azione sostanziai<>da svolgere che non si escmrisca nè in quPstP forme di partecipcizioni governatÌL'P nè tanto meno nello s/ritttamento delLP operazioni cli sottogoverno. i partiti hanno proprio il compito. anche per La mancanza di ww opposizionp costituziona[p nel Paese, di correggPre gli. eff eui del sotto-governo e la rorrezio,u, è possibile soltanto attr<wPrso qu<>stacomunità di azione. Una al/panza, La quale trovi il suo contenuto in questa strategia di azione meri<ltonalistirn, Pliminando i benefici particolaristici del sotto-governo, tronca la meccr111iradel trasformismo. A ttnwerso la breccia opPralrt nell'immobilismo mPridionale qupsta unione di energie ,wot•e puà tras/ormare veramente le prospetti.-e del llezzogionw, fondare su rii essa le basi per l'edificio della dPmorrazia in Italia. Ugo Pesce lo Il « seguito» lo conobbi nei primi giorni del partilo e me lo v,d, obbiettare do un cavaliere che sarebbe d,venloto commendatore nello primovero del '46 o sostegno dello richiesta di almeno due post, per la sua f,gl,uolonzo nello listo per un consiglio sezionale. Lui avevo un « seguito »: lo suo famigl io, suocen e generi compresi ammontava o sedici uni tò, con un solo fischio nel suo rione, giocchè il tesseramento continuava durante le operazioni d, voto, lui allo listo potevo assicurare almeno 50 voti dello do uno il « seguito ». che aveva Questo fu l'epoca d'oro del « seguito»: le elezioni del '46 trasformarono quello che ero una mero presunzione di fatto in una presumptio juris et de iure. Lo matematico delle preferenze ne distrusse lo poesia: e finirono le calde e prolungate strette di mono, le ampie e frequenti scappellate, 1 precipitosi ottroversoment1 d1 morciap1ed1, le gomitate per occupare i post, di primo filo. Lo misuro dello suo decadenza def1nit1va raccolsi Questo però ero un • se- l'altro sera nel sorriso befgu1to ;) di nuoY"o formaz,one: fordo con cu, un amico, che per valere dovette essere pro- a lungo si ero arrovellato 0 voto, altri invece avevano scoprire le leggi del « seguinello considerazione genero- to accolse lo proposto d, le un 1< seguito», suffraga- un aspirante candidato ad to dell' « immemoriale iure un'unione dei due seguiti, per hered,tano » garantito dallo le prossime elezioni amminìregolore continuità delle tra- strotive. 11 «seguito>> veroscnz1on1 erano col « segui- mente non rendevo più; qualto » e basto quals1as1 coso coso di più moderno, innond,cessero ero sempre coso z tutto di più comodo, lo avevo sost1tu,to: il « gruppo» Per fare un « gruppo » è facile: basto avere due amici che annunzino con ano misterioso che tu sei partito per Roma. Poi torni e, dando notizie segrete (è semplice accreditare come segrete notizie divulgatissime o chi non legge Mottei o Zatterin), lasci capore che hai avuto un colloquio con un gronde personaggio romano. Naturalmente taci dello lungo anticamera e, possibilmente, fai credere di essere stato chiomato telegraficamente per consultozion1. A questo punto è opportuno che lasci intendere che accetti anche delle raccomondaziom. Per i tuoi rapporti nello capitole, oramai conti molto più d, un deputalo. Poi non ti foi vedere più al partito· l'attività orgonizzot1vo per te, uomo di « gruppo », può essere discusso soltanto nella sua impostazione generale e, se voi in provincia, ci voi in macchino, per fare un discorso fortemente polemico, ma non certo per spiegare lo legge Vanoni (tanto, non condividendone l'importazione, se, esonerato anche dal leggerlo). Tu oramai devi dare ,I tuo contributo allo linea del «gruppo». Tu rappresenti uno << posizione » e d, questo tutti oramai debbono tener conto. Se qualcuno volesse ironizzare sullo legittimitò dello tuo qualifico di procuratore locale d1 uno corrente nozionale, basto che organizzi quolcoso, che passando per pettegolezzi o resoconti compiocent1, sia per tutti lo ratifico autentico dei tuoi poteri rappresentativi. A questo punto il « gruppo», consolidatosi definitivamente, comincio a rendere e non c'è da fare paragoni, coro direttore, con il « seguito» 11 «seguito» avevo una suo poesia, mo un suo trovoglia estetico; il « gruppo» no, qui tutto è meccanizzato: niente più sbraccioment1 strette d, mano, anzi per I~ dignità dello posizione devi frenare le tue confidenze, devi essere occupatissimo, al massimo puoi concedere un sorriso d1 sufficienza (non t1 vincolano più, tu sei al di là delle norme del galateo): _tu in loco sei un leader. Essenzialmente devi avere un atteggiamento responsabile: le tue dichiarazioni potrebbero sempre produrre un terremoto politico. Inoltre devono essere gli altri o consultors,, anche se non fai parte degl, orgoni statutari. All'avvicinarsi d, quolsias, elezione interno è bene che lanci degl, appelli uniton. Ogni' tuo atto in questo momento deve apparire dettato dal patriottismo di partito. In virtù di questa iniziativa unitario potrai pretendere nelle liste un numero di post, almeno pori al numero dei componenti del L'amico incontrato l'altra sera, quello che sorrise al solo sentirlo, dopo aver studiato per onn, per scoprire il segreto del <C seguito», avevo concluso, come allo fine tutti i giocatori consumati che il vero sistemo per vin~ cere olla roulette è quello di tenere banco. In politica è quello di outaeleggersi capo-gruppo. Anche qu, come allo roulette lo vincita del coup,er è assicurato dal fotto che oltre i 36 nume ri, sui quali i giocatori pos sono puntare, vi è lo zero: quando lo pollino v, si fer mo tutte le puntate vengo no rastrellate dal coupier. An che qui i I sistemo per vin cere è poggiato su uno ze ro: sul nullisrno politico. Come vedi, coro direttorej PErc_hè una iniziativa demo crat1co posso validamente svoli gersi, almeno do no, nel Su deve rinunciare ai coupier locali, o quelli dello zero. I G. L.
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