Iniziativa democratica - anno I - n. 4 - 23 dicembre 1951

p~~- 2 INIZIA~IVA DEMOCRATICA Dicembre 1951 _______________ ___::~~~~:'..::.:::~::_------------~~~~ NIDDIASOLI A STUASDURCO * Chi ricorda lo ,cetticismo pressochè generale che circondaua un anno fa la iniziativa Pleven per un esercito europeo, non 1uò guardare senza meravigli.a e ammirazione gli sviluppi di una proposta che fu in principio ritenuta dai più niente altro che una mano• vra dilatoria n.ei confronti del riarmo tedesco. Certo, molti elementi. e&trinseci alla volon• tà degli europei ,ono mutati nel frattempo: aopratutto Eilenlaower ed Acheson hanno ca• p,to, allontandusi cta,le vecclu.e. posizioni detta con/erenza di Bruxette, che ricostruire la Wermacll..t non era nè Jac,le nè .senza pericoli e hanno fatto sugli stati.sii di l'arigi di lform e l<oma le opportune insistenze perchè una via di wcita fosse trovata nella comuniJà europea detta difesa prima del pros.imo febbraio (con/erenza di Lisbona). Le po.si=ioni da conciliare apparvero con contorn, pw.ttosto chiari neUa sene d, dt.Scor• •i tenuti da De Gasperi, Van Zeeland, :X:hu- ,nan e Adenauer il giorno 10 dicemore atto Assemblea Consultiva del Consiglio di Europa: da una parte (Francia, ltalia, Germania) una intenzione abbastanza decisa di creare ,.n organo Jormatore di volontà politica sopranazionale, organo rappresentativo della Comunità europea, di fronte a cui, t' eventu.ale ageu.- te e,~cut,vo (Allo Commissario per la DiJesa) dovrebbe essere responsabile; dall'altra (Benelux) il proposito esplicitamente espresso Ja Van Zeeland di dar luogo ad una integrazione appena più. stretta di quella del NAl'U, avente per autori.Là politica un comitato di Mini- &Ui, deliberante nelle que.stioni essenziali sul• la base della umanità. Che cosa ha detto l'Assemblea del Consi• glio d, f;uropa in questo dialogo che diviene ogni giorno più serrato in un ambito puramente continentale? In verità essa non può dire molto e per i poteri neppure integralmente consultivi che possiede e per la disparata formazione da cui ri.sut1a: è d,/jicite per/mo fare i lanciatori di idee. come vorrebbe Paul Reynaud, quando nell'aula di Strasburgo siedono seguaci di Schuniacher che votano no in ogni occasione, per princ,pr.o, oppure inglesi e scandinavi di ogni colore disposti francamente a un attegsiarnento di totale dmmpegno verso l' evolu- ~ne uu .. iiuriu dell'Europa conti.n.enialo. -- Perchè una mozione di significato anche minimo pt1ssi è necessario assicurarsi la benevola attenzione di inglesi e scandinavi, adoperunao poi ter11u11,suJ}ic,entem .e.nte equivoci per non urtare gli incerti del Be11elux o i socialisti francesi alla Guy Mollet pieni di riserve e di risenti1nenti. L'Asseniblea consultiva non era dunque in grado di dire una parola chiara in senso federalista sulle divergenze esistenti tra Schuman, De Gasperi, Ade"nauer da una parte e Van Zeeland e compagni dall'altra: biJogna però darle allo che, nel quadro sopradetinea• t.o delle sae possibittà, ha fatto il massimo per dire qualcosa di pos\l,ivo; tra i' altro es.ia ha raccamu.11.dutoal Comitato dei Ministri << di favorire la conclusione rapida fra gli Stati m.em,bri a ciò disposti di u.n accordo istituli• vo di una uu1oruù po1itica soggcua al conlrollo democratico di una Asscmulea parlamentare. La competenza di questu autorità sarà limitata ai ,ettori detta d,fesa e degli affari esteri in cui l'esercizio in coni.une della sovranità è reso necessario dalL'organizzazione di un esercito europeo e dal suo im.piego nei quadro aLlullttco ». r.-Ja è vitale una Assemblea, che, priva di poteri reali, non tiene il passo dei governi nernnierw .sul terreno delle iniziative e delle proposte? A que,ta domanda rispondono le clamoro• ,e dimissioni da l'residente di P. li. Spaak. Per /are u,cire il Consiglio d'Europa dalla fase di " ncgutivisnie et d1:.stugnation ", Spaak avrebbe votato anche la niozioue /ederulLSttl ortodossa presentata da /Il. De Pénice e da quasi tutti gli itliani, tendente alta riunio• ne di. una asseniblea costituente incaricata di elaborare un putto federale. Comunque, sommovendo le acque troppo placide di Sirasburgo, Spaak ha reso un ,erviz{o alla causa dell'unità europea. Da que.ie vicende che abbiamo delineato piutto.sto somniarionie,ue deriva a nostro avvi.so un impegno di azione all· interno dei rar• titi. che si sollo pronunciati in senso federa• lista e in genere dell'opinione pubblica, assai più penetrante di quel che finora n.o. n si bÙJ. avuto: fare del federalismo non è più cosu di Arcadia e di Utopia che a molti uomini di poca fede ,embrava ancor ieri. Al provincialisnio nazionalislico di troppi è tempo di dare risposta positiva in una direzione europeista. Poichè è cerio che giunti a questo punto e rotto il primo ghiaccio sul terreno in.ernu:.io• nale, la federazione europea per riuscire una cosa v.itale non può essere a/fidata semplice• niente agli umori ed ai giuochi parlamentari• stici di una asse,nbi..ea che ha ormai perduti i leganti diretti con la sua base popolare, 1na deve sca.·urire 5opratlutto dalla convinzione e d,,lla volontà dei popoli maturati alla idea fedéralista. Leopoldo Ella editoriali Vanoni 1 e 2 « 11 Popolo » d, martedì 4 dicembre scriveva: « Grande ripercussione hanno avuto le dichiaraz,on, fatte dal Ministro delle Finanze on. Vanoni circa lo riuscita del recente censimento generale dei redditi e circa I tentativi di evasione fiscale messi in atta proprio da rappresentanti di categorie dotate di maggiori beni di fortuna. I piccoli e medi contribuenti - ha detto in sostanza il Ministro - hanno fatto nella stragrande maggioranza il loro dovere; reticenze ed evasioni si sono avute invece da parte dei grossi contribuenti ». Lo stesso « Popolo » o distanza di dieci giorni, riferendo le dichiarazioni del Ministro Vanoni allo Camera dei Deputati in risposta alle interpellanze sugli esiti del censimento fiscale, gli attribuivo lo seguente espressione: « E' stato conseguito un ottimo risultato, al di là di una aspettativa che poteva anche giungere a considerare una possibi Iità di contrazione del reddito imponibile>>. Di fronte a questo atteggiamento, che non può non apparire contrastante, l'uomo della straI da, che ha per la prima volto seguito con interesse il problema tributario si chiede: come mai? E' certo che per « ottimo risultato» del censimento fiscale s•ntende il fatto, documentdro dal Ministro Vanoni nella sua esposizione, di un maggior reddito tassabile acquisito dogli uffici delle imposte che, rimanendo invariate le attuali aliquote, darà un incremento all'erario di circo undici miliardi. Ma, se come lo stesso on.le Vanoni ho riconosciuto, questo incremento è dovuto sopratutto olle denunzie dei piccoli e medi contribuenti, non avrò lo riforma ottenuto lo scopo di aggravare lo situazione dei piccoli e medi contribuenti, nonostante la esenzione sulle prime 240.000 lire? Se non erriamo l'obiettivo del"1 riformo ero quello di aumentare il reddito imponibile, in modo do avere degli accertamenti il più possibile vicini allo realtà per tutti - grondi e picq,li - onde poi diminuire le aliquote. 11 risultata del censimento fiscale è questo: che gli accertamenti sono stati uguali o vicinissimi olla realtà per i piccoli contribuenti (donde l'aumento del gettito) e lontoni, lontanissimi dalla realtà per i grondi. Quindi le aliquote già sproporzionate (e giustificabili solo nello considerazione d1 un margine presunto di evasione) non saranno dimi~uite. Ho ragione quindi il Ministro Vanoni d, dire che il censimento fiscale ho dota attimi risultati dal punto di visto tecnica e dell'Erario. 11 censimento invece è andato male, anzi malissimo, se si guarda od un elemento di giustizia tributario, ove non si intervenga assai decisamente a ricreare un equi I ibrio nello pressione fiscale. - Ciò che veramente turba e conduce od amare considerazioni è il vedere come allo fermezza dei propositi del Ministro dei primi giorni (« Il Governo perseguirà ogni tentativo di evasione ») sia subentrato un atteggiamento d, tolleranza. od il ritorno od uno spirito di ordinario omministrozione. Per condurre lo lotta contro gli evasori può essere sufficiente il richiamo, fotto in sede parlamentare dal Ministro, di uno circolare inviato fin dal 25 settembre agli uffici dipendenti ? g. g. Imprenditori cristiani ciolc :ano e di assicurare un più alto livello etico ed economico olle classi lavoratrici». Lo richiesto, votato nell'or- Lo formazione di questa dine del giorno conclusivo del mentalità e l1 ottua:z:ione di Congresso na:z:ionale dell'U- questa azione pratica comnione Cristiano Imprenditori portano però un sempre magOirigenti (U.C.1.O.) che ho gior potenziamento dell'Unioovuto luogo a Genova nello ne Cristiana degli imprenditoscorso mese di novembre, di ri e dei dirigenti d'azienda promuovere « con ogni mex- ed un progressivo distacco :z:o una mentalità antidisoc- degli industriali cristiani dalcupa:z:ione nell'ambiente im- le oltre orgoni:z::z:axioni che prenditoriole ed iniziative tut- questa mentalità non possiete rivolte a tutelare la per-. • dono e che questa azione non sono e lo famiglia del lavora- vogliono attuare. tore disoccupata e le sue ca- E' necessario infatti, per pacità tecniche e volitive », individuare nettamente le resta od indicare lo sostanxo sponsabilità, un progressivo ed il contenuto di questo sganciamento degli imprendiUnione che raccoglie in sè gli tori cristiani do posi.z:ioni che Industriali e Dirigenti d'o:z:ien- assolutamente non possono onda che si ispirano agli inse- dare d'accordo con lo mengnamenti sociali del cristio- talità solidaristica apertonesimo. mente auspicata dal CongresInfatti, quello che manca nell'ambiente dei datori di lavoro in genere è proprio una mentalità solidaristica con le classi meno abbienti ed una retta concexionc dello funxione del capitole e dei rapporti tra datore di lavoro e dipendenti. 11 primo passo è proprio quello di formare uno mentalità e quindi una coscienxo del datore di lavoroi e questa mentalità, avrà come consegucn:z:a sul piano pratico, lo afferma sempre lo moxione conclusivo dell'U.C. I.O., « uno axione solidale di " presen:z:a " imprenditoriale sul piono sociale al fine di superare ogni situo:z:ione di grave instabilità economico e di incertexxo dei lavoratori e di tendere od un equilibrio soso e con i fondamentali insegnamenti della dottrina sociale cristiano. g. I 12 saggi Venerdì 14 dicembre, ,I Comitato temporaneo del Consiglio Atlantico si è riunito o Parigi, per esaminare iI progetto del rapporto preparato dal trio HorrimanMonnet-Plowden. 11 progetto raccomando: al Belgio di aumentare del 50% le sue spese militari durante il periodo 1951-1954; olla Danimarca un aumento del 40 % . Seguono con ciIre decrescenti il Canodò, l'Olanda, lo Norvegia e l'Italia (15%). Quanto olio Francio le vien domandata uno sforzo aggiuntivo del solo 5 % mentre c si compiace dei programm militari rispettivamente dell'Inghilterra e degli Stoti Uni ti. ~embro che il Belgio abbia nf1utoto lo raccomandoz1one s,o perchè lo sua speso m111tore ho già toccato 11 30% del bilonc,o, s,a perché i suoi I 8 m1iiord1 d1 franch, be1g1 d, cred1t1 verso l'UEP sono do cons1derors1 come ur aiuto all't.uropa. In genero, le, le piccole e medie poten'.j ze fanno notare come il mas-. simo sforzo oad1z1onale veng& chiesto loro, o d1tterenzo dj quanto è domandoto 0114 grandi Nozioni. E gli autorevoli roppresenl tonti dell' 110110? Ci auguriamo che non vo gliono tare , primi dello clos se. L" I tallo puo opporre I medesime argomentazioni belghe e oncne quelle francesi. Può vantare crediti oll'UEP e in favore della stessa Inghilterro; se ci si compiace dello sforzo di riarmo inglese, bisogna anche ottnbu1rlo - sia pure in piccolo parte - oll'invo,onto110 contributo italiano; se lo Francio può declinare uno sforzo militare addiz1onale, accusando il peso della suo guerra contro il comunismo nello lontana Asia, noi possiamo vantare lo nost ra guerra contro il binomio comunismo-miseno, in pieno Europa: non si ha do dimenticare infatti che dobbiamo frortteggiore il Partito comunista p,ù forte dell'Europo libero. IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE AGLI mento di una legge sindacale che verrebbe a cristallizzare .i rapporli di forza, già esistenti Lra i vari sindacati a tutto favore dei sindacati comunisti ed impedendo il libero sviluppo del dinamismo sindacale. Ciò che preoccupa i sindacalisti della CISL è evidentemente la disposizione contenuta nella legge, secondo cui i contralli collettivi sono validi quando vengono stipulati dai sindacati che rappreFentano la maggioranza dei lavoratori, perchè in queste condizioni i liberi sindacati di minoranza verrebbero schiacciati a favore del sindacato comunista. Questa preoc· cupazione in realtà era stata condivisa dallo stesso Pennazznto e formò l'oggetto di un intervento di Sabatini che proponeva la validità del contralto collettivo con la partecipazione di tutti i sindacati esistenti. I lavoratori cristiani hanno diritto di essere rappresentati nella D. C. Necessità di emendamenti alla legge sindacale. Il consiglio Nazionale delle ACL!, conclusosi a Roma domenica sera 9 dicembre dopo due giornate di inte11si lavori si presentava ~ià fino dalle previsioni ùella vigilia come particolarmente interessante per gli argomenti posti all'ordine del giorno: la situazione politica, la disciplina dei rapporti di lavoro secondo l'assai discusso progetto presentato in questi giorni alla Camera. La relazione dell'on. Rumor che ha affrontato il prim~ di questi problemi è partita da una diagnosi della presente situazione politica ed economica definita di involuzione nei confronti delle classi lavorntrici. La funzione delle A. C. L. I. Le ACLI. in questo momento in cui le forze più schiettamente politiche e sindarn1i manifestano incluJlbi segni di stanchezza, pos· sono apparire di fronle alla opinione pubblica com~ una riserva di energie fresrhe a condiz1onc che vengano u~ati certi strumenti è che vengano pen,eguiti certi fini. Secondo il relatore essi sono: una maggiore consistenza ideologica ed una maggiore < on• sistenza numerica, che consenta alle ACLI, in virtù di una sviluppata coscienza. di quelli che sono i problemi sociali e politici del momento, di essere sul piano della vita 11a• zionale, una forza capace di fare sentire il proprio peso nei rapporli esistenti all'inlcrno del paese. E' necessario inoltre 11 compimento di clcune alleanze che sen ano a togliere dall'iso· lamento le classi lavoratrici. Tale per escm• pio l'alleanza con i reti mcdi onde staccarli dalla dipendenza delle classi dominanti e creare alle forze popolari un orientamento di solidarismo cristiano. << Aricchimento e vivificazione ideologica, arricchimento numerico, arricchimento del tessuto organizzativo, qualificationc di classi dirigenti. Queslo è 11c• cesario: che le ACLI credano nella loro fun• zione di ronquisla del mondo del lavoro rhc si è appena iniziala. I rapporti con la D. C. Con qur-sti stru1;1enti i lavoratori crist..iani de\·ono affermare la loro presenza nel pnr tilo rristi.ino, nel Parlamento e nello Stato. Particolarmcnle interessante nella lrattazi ;o· ne del relatore il problema dei rapporti con il partito d. c. Posto in rilievo che esso rap· presenta l'unico partito cristiano esistenle , cl paese, il relatore ha affermato: « Non ~i tralta di creare una quinta colonna, ma di correre in sorcorso della D. C. Si<"come essa 1• il nostro ambito materiale di lavoro, è nostro diritto e nostro dovere fare questo, ma !'loprntutto un diritto, perchè i lavoratori crii,.tÌJ.ni hanno più di lotte le altre dassi so1·iali diritto di essere rappresentati nella D. C l,na presenta individua e isolata non avrebuc all u:i senso ancbe se fosse generalizzata)). L'on. Ru nor ha concluso chiedendo per i hworatori un programm,1 in cui rientri: a) una autor,lù de.lo Stato da farsi valere non solo nei confronti dei comunisti, ma .rnchc nei t'OnirOrtti dei ceti privilegiati; I,) una moralità dello Stato che difenda lavora1ofl dalla corruzione che va sempre a van n"~io dd ceti privilegiati; e) ,;,;a efficienza sociale dello Stato che consenta il massimo delle realizzazioni a favore delle classi lavoratrici nei limiti delle concrete possibilità. La d,acus3ione ha trovato concorde su queste tesi Pintcrv ..,Consiglio N"zlonol-0, enlvo su qualche punto di deuaglio in ordiue nlla alleanza con i ceti medi ed ai rapporti con il partito d. c., dove alcuni inlcrventi tradiva.no una impostazione streltamente sindacale anche in temi di natura sociale e politica. ll secondo problema posto all'ordine del giorno del Consiglio Nazionale delle ACL! riguardava la prl!sa di posizione uJficiale nei confronti del progeuo di legge sindacale. Come è nolo, fin dal primo annuncio della presentazione della legge per la disciplina dei rJpporti di lavoro, tulle le organizzazioni sin• dacali, ivi compresa la CISL, dichiararono apcrlnmcnte ln loro avversione, sia pure per modvi diversi, alla proposta~ governaliva. Ln pre:tidenza delle ACLI invece, pur non na~condendo talune gravi riserve sulla for• .nul.1zione della legge stessa, dichiarava d accoglierne il princtpJO. li Consiglio :\azionale delle ACLL - del qu.ilc fanno parte numerosi esponenti dell,1 \..lSL, ivi compre:to lo r.lC:t:tOon. Pastore - è stato quindi la sede di un ampio dibauito, ove diverse tesi sono state esposte con am piezza di argomentazioni e con vivacità di toni, come si conviene in un libero gioco dc• mocratico. 1l relatore avv. Pcnnazzalo - Vice Presidente della Associazione - è stato l'equilibrato e il lucido espositore della tesi della t'rcsidenza, Egli ha affermato che il progetto risponde, in sostanza, al riconoscimenlo esplicito della libertà dei sindacati ed è ispiralo, ad una « &ufficiente » tutela di essa. Si discute la legge sindacale Il beneficio che essa arreca è sopratullo la po~sibiliti'1 di rc11derc efficace << erga omncs ,, il contralto colleuivo e di consentirne la proroga ollre la scadenza. Per il resto essa t-i limita a prevedere la registrazione dei sinda ti ccl una discriminazione essenziale fra gli scioperi proteui. e quindi tutelati, e i non lulclati. Tutto ciò non cristallizza i rapporti di forza fra le associazioni sindacali attualmente esistenti, )asciando intatta la potenzialità di sviluppo di esse. l\In non mancano ancho secondo l'avvocato Pennatzato i lati negativi del progcuo. :'.,i impongono quindi degli emendamenti per quanto riguarda: - lo rappresentanza dei eindacati, sulla base (lei numero dei romponenll le associniinni: il rhc implicherebbe un controllo dn parte dello Stato all'interno elci sindacati; - !'ampiezza dello sciopero protetto dit secando il progetto si limita alla pura ma• teria contrauualc, mentre dovrebbe ei,serc esteso h tuui quelli scioperi anche di &olida• rietà che i.,:eseotino particolari motivi di or• dine sociale cd econcmico; - le sanzioni contro i promotori degli scioperi non protelli. L'avv. Pennazzato sj è dichiarato convinto che la legge, purchè corretta nei punti indi.- cali, può realizzare notevoli e concrete con• quiste per i lavoratori. La tesi di Pastore Una diversa tesi è stata sostenuta dai mcm· bri del Consiglio rhc sono anche esponenti della CISL, e tra questi lo stesso on. Pastore. Essa afferma la inopportunità in questo mo• L • ...--.:une ha truvniu il Consiglio Nazionale diviso, ma non su posizioni irridudbil· mente in contrasto. Infatti, mentre da un lato la mozione ,Ji maggioranza appoggi~ta dalla Presidenza, < he raccolse 22 voli~ pur riaffermando l'esigenza di una regolamentazione dei rapporti di Javoro e l'adesione di massima al progeuo governativo, esprimeva ampie riserve su alcuni punti anche fondamentali del progetto etesso, dall'altra parte la mozione di minoranza - che raccolse 13 voti - si limita"a a richiedere un rinvio della discussione in Parlamento della citata legge a dopo la costitu• zione del consiglio dell Economia e del Lavoro, senza esprimere sul merito del progetto un giudizio esplicitamente negativo. Liò lascia bene a sperare sulla po~sibililà che \'cnga ra~giunta, su un piano di concreti emendamenti al progetto di legge sindacale. anche su un piano parlamentare una unitl1 cli tuni i lavoratcrri crbt..iani e dei loro autentici rappresentanti. MONDO CATTOLICO CHIESA EDEMIGRAZIONE Il Bollettino n. 8-9 della « Giunta Catolica dell-Emigrazione » riporta le Relazioni /atte cla alcuni congressi5ti italiani e s1ra1J.ierial Carrcfour sui problemi niigratori al recente Corigresso per l'Apostolato dei /..,aici, nonchè le Conclusioni a cui è giunto il Carrcfour stesso al termine dei suoi lavori. I laici impegnati nelle opere di apostolalo, f,;ioè coloro che hartllO la responsabilità (l, collaborare all'avvento ciel regno di Cristo anche su questa terra, si sono chinati su que• sti problemi con uno spirito aperto, deciso a rompere il cerchio degli egoi.smi ottusi ed inumani. E' con un. senso di sorpresa che ascol1iamo un Jrance5e dire Jratername,ue, dinnanzi a persone di tutte le n.a=ionalità, c.lie il suo Paese potrebbe alimentare 60 milioni di abitanti, se la buroCrazia fosse meno paurosa degli arnpi programmi immigratori pur Fià elaborati. Ed è con un. 5e11sodi sgomento che ascoltiamo un giapponese gettare un grido di allarme per la ufficiale propaganda cli limitazione delle rwscitr..eche sembra essere l'unico rimedio proposto dall'occidente cri.stiano cill'oriente non-cristiano per la sua eccedenza di popolazione in continuo aumento: e v'è tanta umiltà nel suo moclo di chiedere ai fratelli cattolici di /trr proprio questo tremendo problema della mi.seria <li lUt ponolo cond1mr1ato a moltiplicarsi in spazi troppo angusti, mentre la terra ha ancora zone enormi da offrire al popolamento umano. Su questi problemi si rompono gli ultimi resiclui delle velleità raz:i.ste, e diventano pau• ro.<i giochi di fanciulli gli sfor:i diplomatici ner ricreare nuovi equilibri $empre ricacleriti in nuovi diJquilibri. Da quando Cumanitcì tutta è diventata <e cristiana », nel 5enso che lw scoperto il valore profondo clell"uomo ( quel t•alorc che Cri.5to ha proclamato e redento, ne/lr, Sua vita e nella Sua morte), biso{lrw imparare a pensare grande: il colore dell11 pe//e non è piii che apparenza, dinnanzi ,,!. Caug1Lsto riconoscimento dell'anima, della persona. del suo diritto alla vi.o La Cli iesa si ntuove su questa strc1da, e non ria oggi: prima di tanti altri Essn ha capito maternnmente <li dover difendere tu.tti gli uoruini. di tutte le razze, di tutti i continenti. O{lfli la Chiesa non si preoccupa solo clelle migrazioni come di un fatto che può meltere ti cattoli,..o in pericolo di perdere la propria fe<le avìta; oggi la Chiesa si preoccupa tli rlifondere e.erte idee, certi principii, che sono alla base della vera « carità >>, clelCamore che deve legare eli umani fra loro perchè tutti li u110 slesso Padre e fratelli di uno stesso Fratello. Ed è per qtiesto che Essa ha costituito re• centemente una « Commissione Internazionale Catt0lica per le migra=ioni n, composta di lai• ci e di Sacerdoti. impegnati gli uni e gli altri a oortare in tutte le as5ise umane oue .1i ,/iscut~ clei problemi della sovrapopolazione I,, voce di un'l nwterrzità spirituale sentpre vigi• le. il pungolo di una carità alla cui irifluenzrr nessun uomo - giudeo o gentile - può sot· trarsi senza venir meno alla sua stessa dignitcì.di. uomo. Ed è ancora per questo che, per la prima volta nella storia della Chiesa, in una Congregazione di co.sì grande importanza e ome la « Concistorale '> è .stato immcs5o un nuot•o alto ufficio, quello del « Delegato per !"emigrazione>>, vale a dire un esperto de, problemi di carallere pastorale che lo ,posta· mento di tanti uomini. da uri an'!olo all'altro rlel/n /,rra po1'8 a cl,i /,a respons~bilità cli cura rl'aninie. Dr1 un" parte la cli.f.(iuione dei princi pii evangelici, ovunque; d'altra parte, Cazionc pastorale: la Chiesa lat·ora in silenzio ed in nmore percliè la ceratura umana che tant,> P co<Jtataal Cristo 5ia di/e5a. sia protetta, sia niutata a vivere umanarnC'nte, sia consolata nel dolore, .sia benedetta nel trnpns.,o. 11 Campanone-

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