Pag. 4 INIZIATIVA DEMOCRATICA FINANZIAMENITNIDUSTRIALJ Il 94,2% ai grandi complessi ed;il 5,S¾i alla piccola e media industria li creòito all'industria negli ultimi anni è 8lato ampio ed è stato concesso veramento senza economia: oltro ai fondi impiegati dal FIM e dall'IRI, fondi che non dobbiamo dimcn• ticare provengono in gran parte direttamente dal contribnenle, la maggiore spinta per una produttiva rtprcsa economica dell'industria italiana è stata data dagli stanziamenti sul Fondo lire che ammontano, secondo dati recenti, ad oltre 186 miliardi così ripartiti: 100 miliardi per prestiti lMI-IRI, 52 miliardi a industrie di vari settori produttivi, 14 miliardi per prestiti all'industria siderurgica, e solo 10 miliardi per la piccoln industria ed altri IO a favore dell'incremento industriale del Mezzogiorno . Nel settore della grande industria i presllll hanno quindi costituito ln grande maggioranza del totale. Nel considerare solo i prestiti in dollari è fa<·ilc rilevare alcune cifre (vedi « Tre anni di ERP in I tnlia » pubblicato a cura della missione americana per l'ERP 1951)-; sono stati concessi 30.686.658 dollari alla FIAT, 22 milioni 831.000 dollari alla EDISON, 9.575.000 alla SME, 6.II0.000 alla SRE. Si polrebbe, è vero, rilevare cbe tale siluazione può giustificarsi considerando gli enormi impinnll delle grandi industrie, rispetto alle modeste necessità delle medie e piccole. à1a ugualmente se noi esaminiamo in linea percentuale i credili concessi all'industria dividendoli tra quelli toccati alle grandi industrie da una parie e gli altri andati alle piccole e medie dall'altra, non possiamo non rilevare dei dnti assni significativi. Se ricordiamo che, come già fu chiarito in altro urlicolo sulle colonne di questo stesso giornale, le piccole e medie industrie possono contare sul 96,7% del numero complessivo degli esercizi e su circa \1 42% dei dipendenti addetti, possiamo considerare che sulla totalità dei prestiti la grande indnstria abbia beneficiato del 91,2%. mentre la piccola e media solo del 5,8% del totale dei crediti. ATTENZIONE! Il numero del nostro conto corrente postale è 1111760 in/es/alo a inizialid~eamocratica ABBONATEVI La sproporzione nettissima che risulln dalle cifre non può non creare una ""atmosfei;a di freno e di pesantezza per le iniziative dei piccoli e medi industriali che trovano dure diff acoltù nel settore del credito, quando vicever• sa troppe sono state le sovvenzioni a grandi complessi la cui produttività non è propor• zionalo all'ampiezza dei prestiti ricevuti. Elementi di un certo valore sono intervePrtti però negli ultimi mesi a dare delle pro• spcttivc più serene. Un elemento di fiducia può essere tratto sopralullo da (!uelli che sembrano gli attuuli oricntamcnli del Ministero dell'Industria. Specie quando sarà varata una legge che consentirà l'utilizzazione , del prestito estero di 10 milioni di dollari annui per la industrializzazione del Mer~zog1orno. Sarà questa l'ocrusionc in cui ln Cassa del Mezzogiorno e l'ls1i1u10 di Credito che sarà a ciò delegato potranno operare ih modo da beneficiare in buona parte i piccoli e medi complessi industriali del Sud. D'altro lato le stesse dichiara• zioni del Minislro dell'Industria alla Camera dei Deputati in occasione della discussione del Bilanrio del suo Ministero stanno ad indicare rhè si intende uscire da una politica econo• mica di rigida chiusura del credito per entrare nella concessione di più largo respiro per incrementare la produttività servendosi ùei mez• zi monetari. MONDO CA TTOLI e.o An('hc per quanto riguarda l'assegnazione delle rommessc stando alle parole del ministro sembra delinearsi una revisione delle lince sin qui seguitl! per una politica più fa. vorevolc allu piccola e media indusLria. Fa01iglia e collettivo (< U concetto della ripartizione - egli ha detto - fr3 i diversi tipi di aziende merita un particolare chiarimento. Se elemento principale per <illenere una fornitura è la capaci- (à tecnica e il prezzo, è per altro evidente che si deve anche evitare l'accentramento delle commesse in poche aziende, che finirebbero così, col diventare le uniche beneficiarie escluclcnclo dai vantaggi di questa politica lo· nificatrice le piccole e n1edie aziende, che pure rappresentano gran parte del tessuto connettivo dell'economia italiana». Che uno dei pilastri della sociologia ca&r 11 tornente dalla famiglia e.ssere conosciuti, ditolica aia da10 dalla •· dottrina della /ami, scu.,i. affronlati, soppesati. Impegno, dunque. glia ,. è cosa talmente nota che spontaneaa della faniiglia a non chiudersi nella pura a1n• mente .si qualificano conte " cattolici,, quan- ministrazione del bilancio familiare, ma ad t• si fanno pubblici difensori clei diritti della uscire, ad affrontare i grandi problemi ciel/a fanr.iglia. In realtà, quanto si riferisce a vita colleuiva, perché tutti insieme si possa quella i.stilu=ione veramente singolare che è ri-.5olverli con onestà di propositi. con chia• la "famiglia•·, istitu=ione umana quante al- re==a di intenti, con personale responsabilità. tre mai ed urtica tr<i la i.stituzioni umane che ìl Creatore ha voluto consacrare sacramentalmente - forse perché così debole, percl,é non ha polizie che la vigilino, e quindi così bisognosa di rafforzamento -, quanto si riferisce alla " famiglia " tro·va sempre vigile, sempre attenta, vorremmo dire sempre amo• revolmente sospettosa, la tuie/a mQralc della Chi.,,,a. Saranno allora sempre più nun1,ero.5e le /i· f{ure sublimi, di spose e di m.adri, che ben cancellano dalla nostra nienioria altre figure femminili q"ali afficrcmo ogni tanto dai /at• tacci di crortaca: figure sublimi come quella della moglie di un nostro attuale Membro del Governo, la quale or è un mese ha accettat·o serenamente di morire pur di mettere alla luce la creatura nuova da tanti anni invano Il recente Convegno del " Fronte della Fa- attesa. miglia " ed i due recenti di.scorsi del Sanu, Padre, che tanto scalpore hanno su.sci.lato Ci 5ia permes5o, anche da queste colonne, rianche in una stampa che solitamente non chiamare l'esenipio stupendamente cristiano. Questi precisi impegni assunti ed i propositi manifestati sul piano governativo saranno però mantenuti o sviluppati nella misura in cui la piccola e media industria sapranno nell'avvenire fare sentire sempre più la lovo voce e i loro prol;lcmi senza confonderli con quel• li assai diversi e talvolta anche contrastanti della grande induslria. Se la piccola e media inùuotriu, sia di ff'O,:Le -al problema del credito come di fronte a quello delle commesse sapranno presentarsi solidalmente unite, potranno con ciò stesso offrire le maggiori garanzie ed ottenere dall'azione governativa una efTll•aria e sostanziale appoggio. tende l'orecchio a quanto viene pronuncialo al di là del Portone di bronzo, non sono che una con/ernw di questa vigile tutela. Il Campanone . --- - . - - ... - Marcello Zoanl Se quanto riguarda la famiglia, come quan• to riguarda la scu.ola, è " materia mista " sulla quale .si incrociano diritto canonico e diritto civile, interessi spirituali ed interessi materiali, anima e corpo in.5omma, non è da stupirsi che alle volte qualche conflitto sorga proprio in queste zone di particolare delicatezza e di immediata ripercussione. Ai cattolici impegnati nella vita politica e sociale ,petta più che ad ogni altro cittadino - proprio perchè es.~i hanno, o almeno dovrebbero avere, più che oltri la sensibilità per la delicatezza di que.ste " materie miste " - di approfondire le i~tanze di una polùica sociale clre ,senza essere " familiarista " nel senso di ritenere la famiglia l'unica comunità meritevole di attenzione. sia tuttavia ben consape110/e del grande ruolo che gioca la famiglia nella educazione delle nuove generazicni e nel raggiungimento della completezza umana. H questo, tanto più oggi, in quanto l'aria che oggi si respira ed i colori che infiammano i muri delle nostre città sono così pregni di germi capaci solo di avvelenare l'adolescente proprie nel peri-Odo deci.sivo della sua forma· zione, del suo divenire uomo, e del suo divenire cittadino. osservatorio . i Educare l'uomo integrale, cioé l'uomo morale, Cuonto sociale, l'uomo ricercatore della verità, della giustizia e della pace: quesU> il grande il formidabile compiu, della famiglia moderna. Durante il Convegno ciel Fronte della Fami• glia si è parl.ato di " famiglia chiusa " e di " famiglia aperta ": si è forse da qualatno equivocato su que.ste parole, dando loro un ~igni.ficato quasi materia.le, come di " porte rli. casa aperte ", come di famiglia divenuta albergo. Evidentemente non si trattava di questo. Chi parlava di " famiglia aperta' ' parlava di " famiglia aperta a tutti i valori ", non e.sclusu l'esigenza comunitaria che parrebbe <la molti ,~egrii essere l' esigen=a maggiore del mondo di oggi, quindi delle generazioni che lvlnno la ven1ura di nascere e di vivere in que3UJ dr1nnata e pur luminosa epoca della Storia umana. Emigrazione a Bruxelles lavori della conferenxa internazionale per l'emigraxione, inixiati a Bruxelles il 26 novembre u. s., sono terminati in questi giorni. Il piano contempla la creaxione di cc un comitato, provvisorio intergovernativo dei movimenti migratori d'Europa » e questo comitato entrerà in funzione immediatamente ed organixxerà i trasporti aerei per condurre nei Paesi di destinaxione gli emigranti europei senxo disponibilità di mexx-i necesse- • ·1 viaggio. Si BPn ha compre.so tutto ciò il Santo Padre, ~re~=~e p:~;r:o~ qursto piapoichP, Egli ste5.so, nel discorso pronunciato no potranno esser fatti emia chiusura del Convegno, ha toccato argo- grore circa cinquantamila menti che ai familinristi ad oltrariz.a polreb- italiani che altrimenti non bero qua.si f)arere del lutto marginali, quuli sarebbero stati in grado di il problema della disoccupazione, il problema emigrorc. l l Questo piano, al momendeg/i alloggi, il problern11 de avaro extrac,,- lo della votozione è stato salingo della donna, il problema della scuola: opprovoto do 16 paesi sui tutti problemi ,,ociali, c/,è dal momento che 17 partecipanti olla confe- &i ripercuotono nella famiglia, devono assolu• renza. La delegazione inglese si è astenuta. E' questo il fatto da sottolineare e da considerare. Gli inglesi, a parole, ouspiçono l'Unità Europea, l'esercito integrato, il piano Schuman. Ma quando, praticamente, sul piano delle realizzaxioni è necessario il loro apporto pratico ed indispensabile, gli Inglesi trovo no tutte le scuse per non affrontare radicalmente i diversi problemi. E criticano l'Unità Europea, non sono d'accordo sull'esercito integrato e .sul piano Schumon. Essi amano porsi nella posizione d'attesa e di critica pregiudixiale e finiscono col bloccare le realizzazioni più importanti e più politicamente valide. Anche nella votazione per il piano internazionale dell'emigroxione i rappresentanti inglesi si sono astenuti, quando già sapevano che la votazione a favore non implicava l'impegno dei singoli governi, mo costituivo solo un impegno morale delle delegazioni a sottomettere agli stessi governi il piano da esse approvato. Era solo un gesto di buona volontà. Mo nemmeno per i ge.sti di buono volontà gli inglesi si dimostrano sufficientemente edotti. Riunione dei deputati D. C. Nello suo u1timo riun:one il GnJ')')O Par!amentare dello D.C. ho preso in esame il lovo.-o leg:sativo e molti depulati hanno sollecitato la approvaz:one di un ordine dei lavori legislativi, affinchè tra i numerosissimi disegni di legge pendenti davanti al Parlamento venga stabilito un cri terio di priorità. E' stata pdl ampiamente discussa l'ardine del giorno che verrò trattato dal prossimo Consiglio Nazionale dello Democrazia Cristiano. Nello discussione è emerso che la magg1oranza del gruppo è d'accordo sulla necessità che il Congresso Nazionale venga convocato con urgenza, •ma questo urgenzo non deve assolutamente significare una affrettata preparazione di quella che è la più importante manifestazione interr.a del Partito. I parlamentari hanno riconosciuto la necessitò che si giungo al Congresso dopo un aperto dibattito nelle sezioni e nei precongressi provinciali di quelli che sono i maggiori prob 1emi di funzionalità e di efficienza del partito e· del governo. Anzi a questo proposito la maggioranza ha ravvisato come tema più attuale per il congresso quel1o della disoccupazione. E' veramente questo il problema che maggiormente interessa e sul quale l'opinione pubblica si attende una parola significativa dal partito di maggio:-anzo. La prova del nove Leggiomo nell'ultimo bollettino ufficiole dello Democrozio Cristiana questo periodo: « Seguendo la suddiv1s1one decimale predisposto d.:,ll'Ufficio Organizzativo si hanno, per l'Ufficio Elettorale i seguenti nove punti fondamentali», e sono elencate le diverse • suddivisioni dell'Ufficio dove, per arrivare esattam·ente al numero nove, Dicembre 1951 Nella Maremma dove si ha il massimo d, ;concenlrazione della proprietà --conlrariamenle ;ad un luogo comune che assegna al Mezzogiorno queslo non invidiabile primato • la.riforma fondiaria è enlra/a con vigore nalla fase esecul,va. Domen,,:;a 2 dicembre, a Cervelero (Roma/ , prom, 165 co~ladtni hanno rocevuto da(Minislrc:f Fanfani (e quole dt proprietà per complessivi 575 ellari. La domenica successiva a Canino (Vilerbo/. alla presenza de( Sollos egrelario on. Gu,," 35 3 con ladini, in maggioranza braccianti, hanno rocevulo da( Presidente de/(' Ente Maremma sen. Medie, complessivamente circa 1200 e/lari. A/Ire assegnazioni seguir~nno per un complesso di 24.00C e/taro. Tanta è (a superficie espropriata o ,n corso dt esproprio da parie deU'Enle Maremma e Furino i testi sono stati to!mente forzati che il punto riguardante le candidature è stato unito con que!lo riguardante gli apparentamenti per avere esattamente i nove punti e quindi non minare alla base il pilone su cui posa tutto l'attuale sistemo. Da qualche tempo, infatti, negli uffici di Piazxo del Gesù il numero nove corre sulle bocche di tutti essendo il numero base per una efficienza organizzativa del Partito e per lo validità suo azione politica. Confessiamo di non aver avuto mai simpatia per il numero nove forse per strani ricordi giovanili che ci riportano alla memoria il primo della classe o ancora per gli sforzi sovrumani per apprendere la famoso prova che avrebbe dovuto consacrare lo esattezza dei nostri calcoli. Oro questo numero comincia ad ossessionarci e o perseguitarci anche nel campo politico, non si possono infatti prendere iniziative od organizzare qualsiasi coso senza sentire l'imperativo di allinearci concordemente e sempre sulla linea del nove. E per l'Ufficio elettorale lo prima meta ero l'incasellomento comunque dei problemi per poter arrivare al numero fatidico. Avevamo sempre pensato che l'organizzazione fosse qualcosa di profondamente diverso dallo classificazione di pratiche o di corrispondenza, che i compiti dell'Ufficio elettorale fossero profondamente diversi dall'archiviazione preventiva dei problemi in forma teorica ed astratta, ed eravamo convinti che lo sostanxa politico di qualsiasi impostazione organizzativa non poteva essere ridotto esclusivamente .o numeri o o cifre. Consiglio I dell'Economia Il Senato ha concluso favorevolmente in questi giorni il dibattito sulla istituzione del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. Pur senza entrare in uno disanima del Disegno di Legge, che ci ripromettiamo di fare in un prossimo orticaio, ci sembro che esso rispor,do al bisogno che la pratica del potere esecutivo e del legislativo ha manifestato di un organo immediatamente rappresentativo degli interessi delle categorie produttrici: senza di che, l'Esecutivo continuerebbe ad essere costretto a servirsi, per documentarsi sullo còngiuntura economica e sulle esigenze degli operatori, di" contatti sporadici con Enti qualificati a mostrare solo gli interessi di determinati settori, trascurando quelii di altri. Tutto sta a vedere se il Consiglio dell'Economia riuscirà a sfuggire al pericola della solita finzione corporativo, dove tutto finisce in gloria. Ci auguriamo che esso diventi la sede più appropriato per il manifestarsi aperto e per la chiara disanima dei contrasti tecnico-eco .. nemici tra industria e industria, tra l'industria e lo agricoltura, tra la gronde e la piccolo industria, tra datori di lavoro e lavoratori. Solo .quando il Legislativo sarà messo così in grado di osservare « in vitro», con lo aiuto dei tecnici, le fasi di quella lotta che giornalmente si svolge nella realtà (lotta tanto più violenta quanta più coperta), potrò uscire dal sua attuale linguaggio formalistico, per prendere delle decisioni politiche che incidano su concreto. Poiché questo giornale abbia vila indipendente è necessario che si abbonino un numero di lellori pari a quanti oggi ricevono il giornale. lei si è abbonato?
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