Iniziativa democratica - anno I - n. 1 - 18 novembre 1951

Pag. 4 I partiti "laici., UNIFICAZIONE AL VERTICEO ALLA BASE? politico che si propongono Lo Molla ed i suoi amici? Qual'è il metodo e lo linea per attuarlo? I promotori e gli altri sostenitori della unificazione sono ben lungi dall'averlo chiarito; osiamo dite I.NIZIATIVA DEMOCRATICA pur senza rinunciare anzi nella misuro in cui non rinunceranno alle loro di diffetenziozione ideolcgiche. E' compito dei partiti cosiddetti laici rafforzare che torse lo loro chiarezza d'idee non vede oltre l'omore agli istituti democratici_ nelle coscienze àel• l'esigenza, magari o fini elettorali, di un puro e semplice blocco di forze al vertice. Se il loro fine è di offrire una e alternativo delo stampo Nozionale ho doto notizia e si è in• mocrotico • all'elettorato italiano in sostituzione delleressota alla iniziativa del repubblicano lo Molfo lo democrazia cristiano, essi non hanno afferrato, l'elettorato non coftolico, cosi come compito di::lki O.e. rafforzare il medesima amore nelle coscienre dell'elettorato cattolico. Mo non sulla strada che oggi battono i partiti dello democrazia cosiddetta laico, potranno adempiere o questo funzione. E' strano sentire parlare di unifirnzione partiti che sono bon lungi dall'essere unificati all'interno; i libS"oli i cui • santoni • vorper raggiungere • la unificazione dei partiti dt,llo democrazia laica • attraverso un'intesa e uno • costituente programmatica •. Di fronte o questo iniziativa, al fine di non ingecome ben ho fotto invece il· Ministro Pocclordi, che in questo momento storico la D.C. è pilastro centrale del nostro sistemo politico. In realtà i voli che lo O.e. raccoglie come votl rebbero unificarsi difendaido sino all'ultimo sangue nero re equivoci, Giovonnini e Pocciordi si sono 0 f. propriamente suoi (voti di credenti per intenderci J, frettati o precisare che l'oggettivo e laico • oggiun- non possono assolutamente essere appannaggio di to o democrazia non significo lotto anticlericale con partili diversi .da quelli di tradizione cattolico :o proi suoi concreti obiettivi contro e il Concordato., lo domantisi tali·. Non saranno lo tradizione mo:i:zi unità dello famiglia, lo libertà dello scuoio, ecc., niono, liberale o socialista per quanto gloriose od mo sto semplicemente ad indicare i partiti esistenti ereditare l'elettorato cattolico. Non si illudono. li nell'ambito dello formulo democratica e diversi dal- crollo dello O.e. sarebbe il crollo dello democrazia, 1 loro personalismi, i sodalisti Che unificati uhkwl• mente con complicati prolDColli si presentono ul !oro pros5lmo congresso frozionoti in numerose mozioni. Per sviluppare un'ozio1e di educazione olla de• mocrozio dell'~lettoroto ron bastono le unìficozioni ol verticr<>·esse sono sterili sempre ed inefficaci: OC· corre uno forzo politico che operi olio base senza lo Democrazia Cristiano. perchè altro partito democratico di ispirazione col- bizontinis:-i fruito di veleitò di ristretti circoli p:.,li. tolifo non esiste Stondo o queste precisazioni, o meno di non op- ~e l'usuro di governo indebolisse lo D.C., i voti perire settori, la iniziotivo in sè e per sè non può dello D.C. andrebbero O qualche partito antidemolici. Non sta o noi insegncre o questi uomini e a questi partiti la via giuslo: 110 sto a noi e a tutti coloro cho sono amanti dello demc-:rozio suonare un com· panello d'allarme. essore condannalo, mo anzi deve essere salutato erotico di destro sedicente cattolico, il cui capo mocon forare come il tentativo di raggiungere ottrogori si è affrettato o prendere i Sacramenti o qualverso il rafforzamento di alcuni partiti democratici., tra 'allo volto. Il cosa dell'U. Q. insegno,. il rafforzamento delle stesse istituzioni democratiche del Paese. l'elettorato farò giustizio di alleanze ol vertice Niente do fare dunque !")er il Pll PRI e il PS senza reale rispondenza olla base (lo Democrazia s ··-1S1?Al contrario. Riteniamo che questi partiti ab- del Lovero ed il Partita d'Azione insegnlno1,mo IdSenonchè sorge subito lo domando: qual'è ol- biono, uno funzione a5soi importante da svolgere io non voglia che non abbia o fare giustizio insiel'infuori dello formulazione genericq il concreto fine mo non in contrapposizione, bensì a fianco ella DC me dello democrazia. f- e. p. Politica sindacale o -:·.,-ff;-- d em:"i-gogi'a È tempo che lo Stato incida sul profitto di alcuni settori industriali per creare mezzi di concreta solidarietà. Per iniziativa della C.G.I.L. è in corso, come è noto, un'azione sindacale intesa a conseguire aumenti di salari e di stipendi nel settore industriale. Il problema generale degli aumenti dei salari è sempre un problema di notevole rilievo e si ripercuote immediatamente su tutta la struttura economica e produttiva del Paese, in tale misura che dovrebbe far seriamente valutare quando viene proposto se sussistono le garanzie per ottenere in definitiva quei notevoli e fecondi risultati sul piano sindacale che i proponenti si ripromettono dalle loro richieste. E' evidente che prima di poter attuare una politica di più alti salari in Italia, è necessario impostare e risolvere più di quanto non si sia finora fatto, il problema dei costi di produzione; perchè fino a quando rimarranno interi settori della nostra attività industriale in cui per produrre occorre un numero maggiore di ore di quelle che non siano necesS'arie in altri paesi concorrenti, un aumento di retribuzione diventa un problema di difficile se non addirittura di impossibile soluzione. Questa è la ragione per cui il problema degli aumenti dei salari non può essere posto come un problema generale del settore industriale, ma tutto al più potrebbe ridursi in ipotesi a problema di categoria o di azienda e cioè divenire attuale pr quelle categ-0rie e quelle aziende che hanno risolto o sono sulla via di risolvere i problemi di produttività sia in rapporto al mercato interno che il rapporto al mercato internazionale. Se però il problema può porsi solo in questi termini e cioè in relaPROSPETTIVA (Cooiinu• d• p ■g. I) deteriore delle clientele che distruggono il partito e gli organismi politici, della cor~uzione disonesta o nel piagnisteo arrivista, lo cristallizzazione delle posizioni fatte e delle amicizie utili, il bloccaggio delle mé:lggioranze e lo compressione delle nuove leve dirigenti sono il frutto di uno mola inteso valutazione della responsabilità politico, di una miope visio• ne personalistico di interessi politici non coincidenti con quolli essenziali di una democrazia eh& cristianamente operi e progredisca. In questa pregiudiziale noi saremo intransigenti. Nel dibattito - che si svolge nell'interno delle coscienze più che non apertamente - intorno allo validità del sistema democratico e olla funzione dei cattolici operanti in esso, noi siamo condizionato• mente ottimisti: nel senso c~e siamo convinti che lo salvezza e lo ripresa può avvenire all'interno del sistema. Purchè si operi con chiaro semplicità di idee, con onesta coerenza di otfeggiomcnti, con aperto dirittura di intenti. Ed è quello che intendiamo fare: Senza pretese, mo con leale franchezza. zione alle categorie e alle aziende I l'attuale, urtano contro ogni sensiin cui i margini di profitto potreb- bilità politica e sopratutto morale. bero consentire un trasferimento di Su questi motivi che riteniamo parte di questi a vantaggio di au- sindacalmente validi si fonda la nomenti di retribuzione, sorge il que- r,tra opposizione all'azione intrasito se, in un paese di disoccupazio- ·presa dalla C.G.I.L. ne elevata come il nostro, non sia Vi è però anche una ulteriore raun dovere sociale tradurre gli even- gione di opposizione che deriva da tuali margini di profitto che la si- una precisa coscienza dei doveri di t11azinne economica ccmsente - in- correttezza m~ale 0 L'azione invece che in salario per gli occupati trapresa daila C.S.1.L. tende infatin forma di solidarietà e di previ- ti a venire meno con una richiesta denza fra i lavoratori e di occasioni generale di aumento salariale agli di lavoro per i disoccupati. impegni dei contrattuali legittimamente stipulati in sede confederale e rispetto ai quali non sembra sussistano sufficienti ragioni per un anticipo delle disdette. Porre i problemi in questi termini che sembra siano i più consoni agli interessi della stessa classe lavoratrice e dell'economia nazionale, significa richiedere un intervento organico dello Stato. Tale intervento purtroppo oggi è ancora mol, to lontano dall'essere, non diciamo attuato, ma neppure intuito nei suoi veri termini. Questa assenza di partecipazione attiva e coordinata del Governo nei problemi retributivi è uno degli aspetti che lasciano infatti maggiormente perplessi nei confronti di una politica che vorrebbe essere un efficace strumento di giustizia sociale ed invece continua ad essere caratterizzato da una notevole inadeguatezza di mezzi idonei e da una assoluta carenza di interventi atti a regolare gli intimi rapporti che riguardano la politica retributiva, salariale e tributaria. Nella presente S'ituazione, anziché porre il problema dégli aumenti di. retribuzione, che si dimostrerebbero, se fossero applicati indiscriminatamente, gravemente pregiudiziev0li per la nostra economia e, se fossero applicati relativamente alle industrie che ricavano nella presente congiuntura un elevato profitto, creerebbero delle sperequazioni retributive fra categoria e categoria, è tempo di porre la esigenza di una pronta ed efficiente azione dello stato che prelevi con strumenti fiscali le natevoli percentuali di profitto di taluni settori industriali trasformandole in mezzi di concreta solidarietà quali l'aumento di pensioni della Previdenza Sociale e la organizzazione di un piano di lavoro produttivo a sollievo della discccu pazione. Se tutto ciò non si realizza diviene con qualsiasi altro sistema rraticamente impossibile impedire che gli industriali i quali operano in settori particolarmente favoriti, percepiscano degli irragionevoli profitti che, in una situazione di profondo disagio economico come Può darsi che il problema di una nuova impostazione contrattuale dal punto di vista delle tabelle sala: riali sia ormai maturo, ma a n01 sembra che non si possano non attendere le normali scadenze dei contratti e degli accordi per discutere una più adeguata soluzione. E' chiaro però d'altra parte che l'azione intrapresa dalla C.G.I.L. non può essere esattamente intesa riferendoci solo su un piano sindacale poiché la C.G.I·L. non si muove mai indipendentemente dalle valutazioni politiche del partito comunista. Basta infatti aver osservato la intonazione della stampa comunista per avvertire come l'agitazione _sindacale rientri nella unpostaz10ne del P.C.I. seguendo una duplice direttiva. . La prima è quella di _rend~re più difficile attraverso 1'ag1taz10n_e l'acquisizione delle commesse per 11 riarmo in quanto esse sono condizionate dalle offerte che possono essere presentate dalle aziende degli altri paesi, per cui elevando attra: verso aumenti salariali i costi d1 produzione si rende più difficile l'aS'segnazione delle commesse al nostro Paese. La seconda è sempre quella di riportare in opposizione al Governo, la nostra moneta in una nuova inflazione in un periodo che ormai si approssima alle elezioni politiche del '53. Questa lotta intrapresa dalla C. G.I.L. se esaminata con criteri sindacali non può pertanto non essere ritenuta inattuale o comunque diversiva nei riguardi degli effettivi interessi dei lavoratori; donde noi che abbiamo preso una aperta posizione contraria non mancheremo di seguirne gli sviluppi e di valutarnc i prevedibili infecondi risultati. A. S. .. Novembre 1951 ----- ------ "Il manlen1menfo del pieno ,mp,ego è /a più grande reé!izzaz,cne c·el lé·bt ri:mo esso è una vera rivcluzione nella vita del ncslro 1:cpo/0. Ne, ccmbalteremo ancora i monopoli e I carie/li che restringono la produzicne per o/zare I prezzi, ne, Ctrf.mo e,/la nazione le mdustne, alle qua/1 esso:,ha dintto e fonderemo nuove imprese pubbliche. ove fin/eresse nazionale lo esige,, {Dal manifesto e/e/ferale c'e, léburist1}. Il Labunsmo, pur avendo o/lenu/o un mBggior numero di veti (13.911.577 ccr·.tro i 13.719 261 conserva/on/. ha perduto il potere. :,I Ma la nuova coraggiosa opera resta, nè i ccnservafori vog/icr:o o pcsscr:o d1~/n,g• gerla. Resia sopra/lutto a_ sign1{1care che nel mondo cccic'entale anche i /ovcrcSfcri possono c!ettare una linea ai po/1l1ca direll1va. "M~ noi contmuere_mo·,I nostro l6voro a favore. dell'Unilà Eur'?pea comprendendovi quando ,I gior_no verrà, 1 popol, che sono 0991 al _d, là della cor/lna _ d, {erro,,. . ' (Dal man,{es/o elettorale conservo/ore "Bntam Strcng Free,, firmato da W,slon Church,I//. Spesso obb,amo deploralo la c,eca politica europea dei /aburis/1. Benchè noi non si abbia fiduc!a in un radicale cambiamento della pol1l1ca es/era, tuttavia speriamo ,n un maggiore impegno europeo del nuovo Prem,er. ••es 7" .( r

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