Iniziativa democratica - anno I - n. 1 - 18 novembre 1951

Pag. 2 del Sui casi socialismo italiano (Con.tio.uasiooe d• p•g. 1) stessa mancanza di -razionalità e coscienza, la stessa azione meccanica nel costruire il bozzolo dell'unificazione integrale ( !) di tutti i socialisti. Fuor di metafo-ra, il Sen. Romita ci illumini un poco su quale base ideologica intenderebbe creare l'unificazione integrale di forze così differenziate. La nost-ra curiosità è legittima e intensa, t-rattandosi di una delle maggiori cause del faticoso e traballante anda-re di un mondo o-rmai col fiato grosso, perchè la unificazione dei socialisti italiani sul piano ideologico e politico significherebbe il supemmento della crisi o-rienteoccidente. Ma noi temiamo purtroppo che il Sen. Romita conside,·i l'ideologia politica e la coscienza storica come un affare personale e si fidi esclusivamente nella sua capacità manovriera di conciliaTe posizioni e int-reccia-re giri di valzer, scomponendo e ricomponendo al vertice gli ingredienti del socialismo secondo le formule della più con.mmata abilità, magari distillati in serpentine protocollari. No, l'alchimia politica, che è la suµema capacità di tanti uomini politici, anche socialisti, non ha niente a che vedere con una politica di massa che sgorghi dalla base con un'azione rigidamente demo~atica e popola-re. E infatti a tuttoggi chi si è avvicinato alla botte del socialismo democratico non ha bevuto vino generoso ma un liquido amarnonolo che sa di delusione e di sfiducia. Una socialdemocrazia che si p·eoccupasse d'avere in sè vino miglio;·e, dovrebbe rinnovarsi adeguatamente nella elabG-razione dottrinale della sua funzione storica. Una soc!aldemocrazia cosciente storicamente potrebbe svolgere nel vasto campo socialista una azione sostanziale di unificazione e di proselitismo analoga a quella che noi caltolici sociali e democrntici andiamo svolgendo nel vasto campo cattolico. Una socialdemocrazia unificata e diffusa nella sua naturale base sociologica di ceto medio ( « aristocrazie ope1"aie » sopratutto) votrebbe diven,re il centro e il perno dei minori raggruppamenti radical i e di sinistra del!" opposizione co.,tituz'onale ( oggi che anche i liberali bloccano a sinistra), assolvendo l'analoga funzione nostra nell'ambito della formula tattica della « terza forza », il meno peggio che il mondo capitc.listico occidentale abbia saputo espriINIZIATIVA DEMOCRATICA editoriali Occidente ed Egitto le decisioni del Governo Wofdisto di procedere olla involidozione del trottato onglo•egiziono del '36 ho O?erto lo prospettivo di un lungo periodo di tensione alle porte sud orientali del Mediterraneo. Indubbiamente il governo britannico dispone nei confronti di Nahos Pascià carte che non possedeva nei confronti di Mossodeq: un'armata di 100.000 uomini su territorio egiziano contro un esercito mole armato o non armato offotto: l'impossioilità pratica per l'Egitto ai un roves::iamento delle alleanze irr nediato:nente operante come nel coso persiano: l'interesse militare americano a tenere una posizione preminente per lo difeso del Mediterraneo e del nord Africa: l'inter'esse politico del governo di Parigi o dare la solidarietà francese oll'I nghi'te:ro in Egitto per ri:ovarnc poi lo solidarietà inglese olla Francia in Tunisia o in Marocco. Il governo che si insedio oggi o Londra è un governo che non può fare concessioni: le pagherebbe con la suo esistenza, in un appuntamento inevi;obilmente prossimo con gli elettori, quegli elettori che ho:ino vo:oto contro • il Premier che aveva evacuato Abadan ». Contro tutto ciò, sto il fotto che l'occidente nel suo complesso non è disposto o lasciarsi andare ai colpi di forzo: il principio della libertà individuale e collettivo è il punto cardine della coe~ione politico occidentale; e uno " reolpolitich » che non ne tenesse conto sarebbe olla fine autolesionista. Il mondo islamico ha necessitò per vivere e progredire dello cooperazione occidentale: e l'Europa occidentale ho bisogno i:-'i avere dallo sua, nella bilancio mondiate di potere, lo solidarietà di uno catena di stati che si estenrio ininterrotto do Gibilterra all'Indio. Ci si illu-ie se si ?enso di fondare tale solidarietà solo su riflesso anticomunista del mondo islamico, mantenendo lo maggior parte degli stati islamici in condizioni aperte o larvate ~i protettorato. Solo la fondazione di uno os-_ sociozione sostanziale e integrale in occidente e in rr.ondo islamico può tradursi anche in cooperazione politico e militare, mentre nullo potrò evitare il cristallizzarsi degli stati isJamici su posizioni di neutralismo e di terza forzo se tale solidarietà non sarò attuato. l'occide111te ha già formulato in linea di p1incipio tale politica, col famoso qi.orto punto Truman sulle aree cepresse. Tra i f:lttori che ne hanno impedito l'ottuozione, sto certo il primato c!ato dogli U.S.A. dopo lo guerra di Corea, allo sforzo di riarmo: ma sto certo anche il timore delle vecchie potenze coloniali di ,edere lo potenza economico ame·icana soppiantarle o breve losso di tempo dal loro cc riservato dol'inio •· Non c'è uno con• nessione tra la preser,za attivo degli stdunitensi in Marocco e lo ripreso del nazionalismo marocchino? ~ppun le, via dell'integrazione cccidentcie-islomico posso per questa via: ed è del resto illogico pensare c.he lo potenza che sto al centro i:-fella comunità occidentale, gli Stati Uniti, non stia anche ol centro dei suoi sviluppi e delle sue intP.9rozioni. In tut·o questa situazione, l'lta- • lio non può rimanere solo spettatrice: esso ho una tra,:(izio..ne di coopero2ione col mondo islamico, che la politica lungimi:"onte, praticato nei confronti ,;Jelle sue ex colonie, ha contribuito o ravvivare: esso è d'altro conto legata do strettissimi rapporti col governo di Parigi e nutre buone relazioni con quello di Londra. Questi srrettissimi rapporti e queste buone relazioni non possono però impedire al Governo italiano, in relazione anche alla suo posizione di leale membro della comunità atlantica, di sottolineare come solo dal superamento delle condizioni di minorità politico ~egli stati islamici e do una orgonica integrazione economico di essi col mondo occidentale, può venire lo soluzione di tutti i problemi che vanno rendendo, dal Morotco al Pohiston, istobili i governi e r-lifficili le relazioni con gli occidentali. In un auadro di orgonica colloborazion~ tra occidente e Islam, l'Italia può ritrovare lo suo funzione naturale di ponte tro i due sistemi e le possibilità di una integrazione economico di comune vantaggio. Per questo uno prudente e ragionato prospettivo di politico mediterronPo sul quadro della co· munità atlantico, si va aprendo al nostro Paese: e il Presi:jente De Gasperi, nelle sue ultime dichiarazioni di politica estero, ha mostrato chiaramente di averlo compreso. b. b. L'Italia e l'EPU li Messaggero del 30 ott. dopo aver doto notizia dello riunione del Comitato Interministeriale della Ricosrruzione per definire il problema dello e liberolizi:ozione degli scambi •, scrive: • si ~rotto come tutti sonno di raddrizzare la nostra bilancia commerciale e la soluzione di tale problema è uno solo e consiste nel riassorbire al pili presto l'eccesso dei nostri crediti ver~o i paesi dell'Unione Europea dei Pagamenti. Il volume di questi crediti sta raggiungendo ropidon1ente il mossimo di 205 milioni di dollari (120 miliardi· previsto dagli accordi ed ho origine dol fotto che mentre le nostre esportazioni verso i paesi predetti comminano con gronde rapidità, le importazioni in Italia dogli stessi paesi si svolgono molto .lentamente •. Precisiamo lo situazione trogicomii:o del nostro commerci~ con l'estero. Poveri come siamo, oossiomo vantare: - crediti verso 1--u.P.E. per 183 milioni di dollari - soldi creditori precedenti verso i medesimi paesi, per 129 milioni di dollari inoltre - crediti verso i paesi orientali sul Sud Americo; il totale generale a'Tlmonto o 453 milioni i dollari, poco meno di 300 miliardi di lire. Crediti che rischiono di finire' in crusca. col vento che tiro, di valutazioni .., catena. 11 Governo si trovo, do uno porte, a dover tutelare l'Ufficio Italiano Cambi, cioè a;-icoro '!.e stesso, che ho pogoto gli esportatori e teme di vedersi sfumare o congelare lo controportlt.a all'estero e si trovo dall'altro, o dover ridurre al rr.inimo gli effotti che un aumento delle importazioni potrebbe provocare Novembre 1951 dente di beni dal Paese, e spendendolo oltre frontiera. Certo, non bisogno, col mettere a dogano prodotti che primo erono contingentati, aumentare le difficoltà delle aziende; mo è ben vero anche, che indurre o un risparmio forzato per 300 miliardi di lire un Paese in cui ogni inividuo ho un reddito di duecento dollari l'anno, significo in--.,sr. durlo od agitazioni e riottositCI d'ogni sorto, che non possono c.er.., to andare a beneficio dell'onda~ .,."I mento produttivo. ~ I nostri grondi capitoni d'i!, ':.: dustria non si accorgono di cof tradirsi: vogliono che il Govern: ottengo doll'U.P.E. lo conversiori in dollari ei nostri crediti in ste? lino perché oggi è possibile ~ pratica comperare solo ,;ull'ari 1 del ollcro, senza mostrare ol"<.,,., U.P.E un minimo di b1Jono -..e; lontò quale appunto vogliono s.. , gnificare i recenti provvediment: governativi messa o dogano C; legg~ro ritc::co dei dazi contrc cui essi s, levano. ,, po,, i li-:enziomcnt; e gli aiuti di cuì lo gronde indu~rtio ~i è potuto servire, non erano o~r il ,. ridimensionom,ento •? E ~ioè per riconnessione dello nostro strutturo produtfvo o ouello europeo? Dopo i 400 miliardi di lire erogati all'erario oltre ai fondi IMI e FlM; dopo le rr.i~ sulla 9roduzione. Tuttavia, è eviente che non è glioio di licenziom-enti, come può possibil~ continuore ci ridurre il lo grande inustrio temere l'imreddito ,cole del Paese, esportan- portazianc di prodotti i -:vi prezzi $ono al rialzo per e'fet:o del do senza importare, per aumentare il gruzzolo dei fortunati esportatori ,vedi cctonieri . I trecento miliardi di lire distribuiti dall'Ufficio Italiano Cambi, glf industriali li hanno otte:,uti tagliando via uno fettn corrisponriarmo, senza confessore la provo- prio incopocitò - o cattivo lontò -- o ridurre i ?ropri costi largamente extroecr~pei? f.p. mere sul piano politico istituzionale. E collabora,re cosi alla salvezza de!la democrazia sia stando all'opposizione, (dandole un senso positivo all'interno della fo-rmula democratica), sia al governo. E nello stesso tempo salvare se stessa nell'unica via che le permetta il •ureramento del manicheismo filo o antigovernativo, annullandolo nell'autonomia funzionale sua propria. Una tale socialdemocrazia sarebbe al nostro fianco, sia pure lontana, in un'azione parnl!ela. 1l parallelismo nella funzione sto·dca. che presupporrebbe la coscienza dei !intiti ideologici e che porterebbe a costru,re uno Stato che, pur ne!t'ambito del sistema, realizzasse nt massimo le sue potenzialità di giUstizia sociale Parlamentoalla frusta All'attivo, un dibattito serrato: si sono apportate anche modifiche ai disegni di legge. Rimane un problema di efficienza di gruppi parlamentari, di collaborazione governativa, di modifiche ai regolamenti. e di democ-razia s03tanziale articolata. Così Lr due Camere hanno e:--aurilo la di:;cus- I la capacità degli organi rappre~enlativi di :-.volsoUanto si potTebbe dare 1.1.n senso e un 'Oo- sionc dei bilanci entro il termine mm-simo gere adeguatamente le loro funzioni. Qui non Lori? storico, quindi di attualità politica, aUa con~ollito dall~ ro.:.tituzionc all'c:--crrizio pro,·- ri interes~a di di~rriminare i punii a favore jo-rmula del 18 aprile, attuando un supera-• vi •ori,. f"iì, è ,.,.,1:•. ,1: ·"'r'"° nnn ,nln I ,lei Governo e dell"opposizione, come si veni- ~ut<i \.J "' ,., urt"i'.O pa~sivor• ·~: e~~" pt·r i .l\.'\CHulo .,cl·•mp 11111-nl ;1i-Jr,,hhlt,o 1. \'JJJ'' él 'J •1r •mi 11 ,1 111 finP rli oc;ni discu!:-- orr:... nEnl, • 4 n ,, r T"e ~ J ru, n1•h,• per ~li 1•l•·111t.'11u , • i. \.I ,one: al tl.: 11 valul41/.i 1~ ;10 d, J·mrv ., ! .. ~7;.1;=.lL-2!~1~..I;''•• -. rii"t~~:~...•.~.~.. ;!s .-~,f' n•!'~\~~~~~•~I .!}.~..~ 7/ Jt- :hu,,Ja r J:Q o :,e ,..!t.:1 ~1n;::.. lr l111::rnr1 p ~enlla q11;1~i -.t:m• pol.tico•amm1111• r .,.. • a, du:. tra~u. ·1 ,HlI f. e 1 , mtHt.·r, f··" "(· quc:--Lion, d1 Jnlf~- dando I<• ,p·-ito di·L rf'1' ,lamenti pnr' 11 iri, iro d, nrofond.J rJ'.'-0• que'.'-t1oni (liu ,,wrifidu· o adJirltL,;r,:i d1 raU~u.e qu.u.1rc V' u.-ypv .:>vtriui--nta aet t-'.S. ( :i.1.1.S--:J saprebbe annullarsi per realizzarla. Le numerose mozioni presentate per il prossimo congresso di cui una Il mina vagante • da collocare qua e là ccme una poUrona, con la loro prevista pressochè uguale ripartizione di suffragi, con il loro velleitarismo banale e astarico, lasciano prevedere che la socialdemocrazia italiana proseguirà nella sua sconfortante impostazione e nei siioi sconfortanti risultati eletto-rali, a meno di un miracolo. Ma i socialisti non credono ai miracoli. E questa volfa quasi quasi non ci crediamo nemmeno noi. F. E. P. nrnza ·naz1ona1e. Lél 11a.t.1v11a••--..:. ., •• Jrl11 n- ratlc1r- lol·al ... da l.1· t 1~ir 1 • ad altr· o... l ;1,i •f' di du~t ic dc11rid1e, l'av,enire delta riforma I impegno 11iù ~Pntw 1inll 'fù~a1ion t· r.). agraria, i rapporti ira a-manu n.o privato e 'ion ~iciamo che ~1ue"-t_o~pir~to !)J~ _!',lato~~marmamcnio na,ale publ,lico, il comportamento prc n~pellato: che anzi molti ordm1 del g1orcJegli organi di polizia nella lotta contro il no e parecd1i di!--tor:--i destinali in c~clu:--iva banditismo, il , iaggio cli Dc Ga~peri in Amc- agli elettori dei diver'.'-i. rollegi, ~i potevano rica, per non ri1are C"hegli ar~oment! di mag-1 certo ,ev!tare e-on.van1a~g10: ma nel ~on~!>les-.o, gior irilie,o, hanno allirato l at1cnz1onc del- per 1 u1g~1~za cli t_oncluderc _e pe1 ~ 111~por.- l'opin:c ne pubblit:a, -.oli1amenLc cli--tralla, !--ul- tanz_a. polit1ca degli arJ?oment1 trallal1, 1 . dile discu~sioni di :\Ionteritorio e di palazzo \la- hau111 hanno av111?. 111 a~1clamento relat,~·aÙama. Ma quel che pili importa è che quc:--to mcr~tc --cr alo •. E < 10 ,.on_ e andato a scapito rapporto Parlamento-opinione pubblica ~i sia d_el_al pprofo~1dm1en10 l~rnu~o, ~a _operare. posman!.enulo vivo per un periodo in::iolitamen.t. s1bilm.e111c 111 ~cde cli -~omn11:s1cnc: sicché lungo e che esso abbia fallo !--entire al Paese fatto abbm,Lar~z~ raro, :1 e ~er~ino sopp~rtata qualcl1e mod1f1ca ai di,•gn, d, legge d, approvazione e agli ..,.aniiamenti fissati negli ~,ali di previ~ione. MONDO CATTOLICO In . margine a Il' apostolato dei laici Vno dei punti più delicati toccati dal <:anto) « zi_one di attività politica; . è. il. loro buon Padre nel -recente disc~o tenuto a 1en- « diritto, non meno come cristzanz. che come ti delle o-rganizzazioni laiche d .,<> « cittadi'1.i. La presenza nelle sue file e la convenuti a Roma da tutto il "'"' pel: . partecipazione di membri dell'Azione Cat: • Congresso Mondiale per l'. osto!tfo<> d, j • !elica -. n_el senso e nei limiti su accennati Laici II è il punto che si ·if, :ce r, v.:, --- . - è legittima e puo essere an-::he del tutto fra apostolato dei laici eè azionP. i:o,,~ u. « desiderabile ». su questo punto Sant0 P,frtre -~' affe'r· Autorevoli i:;ai·ole dunque, hanno voluto mato: « Necessari,.mente e CSnt ,· I ,lente ,la 1·iòadre anche in occasione della riunione a « 1'ita umana, pri zta e .s~iaLe .-,i trova :n Re, , d. dirigenti di croanizzazioni di laici • contatto cr,n .a rr?qqe f! 1 spiritc rei ca. te r d'ogni parte del mondo il concetto « Cristo; ,, suita, per ·a 1, ,a deUr ,.-, ,i.,,r,m ,rn, dei laici cattolici anche nella « una cn np netra.zione e< P ,ca det •. , .c:to• I vita J:O• tlf:J, :n quanto ~ittadini più di altri • lat(' •vlr. 7 . ,,s, e dell'a·· 1 . 1 . ., ,. 'ca I c~rac1 ad mdent1ficare 11 vero « bene della • 'J ione oi icn e,, . · « nèl ,,,., rr.ialiare della JaTola, ,wn "' pc I s >. _Qualcuno contest:ra questa maggiore « rJ,·, a i,•o che ,:- 01·~1-Jornlione , i Uene Q..c 1 t lGJ~anta det ::attolzci rispetto ai Loro con- " dt.ù, del!;: J:,'(11. 1 qu -sin bene de,. • 1 c,ttuò1n, che assu-n<>no l'isr,irazione del loro a città è mc/le· _. 1 e qu,ndì .,, 1 t•· .·reno ~.:ire d dottri'1e th o respingono il prin- ~ r,olitico ,ii d, '>uL.<;no , •i d••.ano 1, gg, di e •i,, smritual~•ta /l"e,ernità dell'an,ma nella , 1 um,Jia porta·a, quali reiflfit.~ al matr~- ~._- (ur11 u~ana) o non ammetto·~o La divi- « ,· ~io, a!ZJ fcnr,ialia, all'i1tfa"' a. al'a S<"UO· 'Il ta •e! Cnsto ccn tutte e relative conse~ « 1n, 9:-Pr lit:i tarCi a questz. ese-n r.,1Z. For:,e g~tenzt 'ii ordine storico e dogmatico. ~t- pu~ v chè qu, . p,-oblemi non interes. a1to an- r SJCO~de - a costorn eh! que::ta 1 car:acita 0 de1 , ; utto la religione~ Possono que • .':' .pro-I cattolici n. 1h~-, di altn a. iden. f•çare l oglJ. •mi lasciare indifferente ed arat,c, ,.n gett1 della '"-' ica eroe ti <ero " bene .postalo? Net discorso tenuto ,recentemente della polis 11 derit •l l?ro dall'amore per • 1ll'Azione Cattolic·a Italiana Noi abbinmo 11 co, s,mi!P, am, 0:he ha la sua fonte prima Crediamo che ~e il :Parlamento vorrà mantenere un conlalto ('O'iante col Paese dovrà c;eguitarc nella ~,rada dei diballiti politici frequenti e brevi: non è tanto d1e finora, <·ome si va dicendo, ,i sa falla 1roppa politica nelle Camere, quanto ~ innegabile che e!.'-sa ,ja ~lata trauata in mHlo spesso nocivo per prolit-silà e ..,car:-,o pe..,o ~pccifico dei dibattili; a rutta l'economia dei lavori parlamentari. Se invece per l'a11todi1ciplina dei gruppi e per l'introduzione di 1kunc norme regolamentari limitalriti, (di tipo francese, p. es.) si riuscisse ad offrire all'opinione pubhlita, con la collaborazione dd Governo, un aggiornamento di perioòici1à abba~tanza forte ~ui problemi più ~cntiti, nOl riteniamo che l'opera parlamentare, oggi cosi spesso miscono- ~ciuta o denigrata, troverebbe di fronte al Paese una legittimazione tntL'altro che inul ile. Certamente a questo In oro più cJamoro~amente politico, dovrebbe arcompagnar!)i un acccleramen10 della f,01zione legislativa: e anche qui,ollre i pre:;,,upposti procedurali ricordali sopra (e che ,pénerebbe in primo luogo ai gruppi maggioritari cli attuare), si fa senLire l'e~igenza cli una collaborazione pili stretta, efficiente ed illuminata tra Parlamento e Governo, il quale intanto dovrebbe avere ben chjare le idee sulla priorità della diocussione dei vari di&egni di legge, non vivendo, per così dire, alla giornata e non ingombrando le commissioni con ponderosi disegni di legge (facendoli magari discutere a lungo), senza che ~ia stata pre!',a la cleci~ione poli1i,~a di por- t(ner prc,ente il momento anomalo in cui tarli fino in fondo. ver ..a. tutta l'organizzazione rm,tituzionale, ma Il problema del Parlamento è dunque da in partic·olare quella dei... rappre:-.rntath i, risolvere soltanto in chiave di efficienza di per la prei-.enza nella vita politica italiana di gruppi parlamentari, di collaborazione go- partiti ri1cn11ti a ragione -.ovver~ivi dalla mag• vernativa, di modifiche ai regolamenti parla- gioranza democratica: ciò da luogo a un rap· mentari, di adozione di nuovi metodi di di- I porto con l'oppo~izione del tutto anormale, a •-"vn-c-- uO'I .,,,·a.-..~-~ 1 ,.~-s--- n-m.-1 un •c1J7P1'1._ì.., J..; ~._.....,..r ... !'...-..:.JJa jn Pat~1 .. nlo-;. Paratore). che limita in maniera grave la 110-.,ihilità di \on c'è anche un problema di rifor- rendimento delle due Camere. In ..econdo ma di ~1rull11ra da prendere in con,ide- , luogo il problema dc11a riforma del Parlamen• - razione? Senza e~rludere t~he e~i.:.,1aanc·he una 10 non può e~:--erc avul!--O nella -.ituazione ques1ione di ques.10 tipo (ed augurandoci anzi. odierna da quelle considerazioni di alta ,trache ~o~ la d~hit~ ur~enza ~~~a. '.'-ia chiarita n~i I l~f!ia elet.torale ('he la n_1aggioranza. demor~aLermm1 co:-.tlluz1onal1 ), 1101 riteniamo che i1 t1ta do,ra, a ~cadt'nza p111tto~to rapida. prenproblema de1la effieienza ahbia una prioritr, dere ~enza dubbio in C!--ame: e ciò ... j dice, temporale e logica, anche se in parte riman- non pc.r diminuire l'importanza di un pro• ga vincolato alla !:-Oluzione da dare al primo., blema tanio grave. ma per indicare il grado A questo riguardo è opportuno ricordare due di politit·i1à (·he (':,!-o attualmente pre~enta e elemenLi, la tui con-..iderazione può e, itare dw prcc-lude comunque :-oluzioni ba ..ate --u ~begni ~i riforma troppo astrat~i e ina~egua-1 a:,,,lralli :-.rhemi CO!ò.lituzionalistici. t1 alla situazione reale. lnnanz1tulto bisogna Gino Malatesta teneramsasa.~a~liala L'i11i-:.ia1iva presa dall"o11. I !lino Giordani e eia al1ri suoi amiri <li costituire uuo intesa parlametttr,re per la difesa della pllCe è di quelle , he 11011, essendo valide per l'impas1<1zio11ea mocli/icare una .,i1ua=.ione, di /<lllO ri\rhir,,,o di frec,re co11/usio11e, a fL;IIO v<mtag~io di 111w ,lei/e due forze cn111e11clenti. E' Junr di dubbio che fo presente tensione intenrn:,io• noie è gravicla di pericoli. nw per uscirne fuori 11011 è w1Jficie111e denunciare l'anuale .\lato ,li cose e<I esecrare la guPrra. Bisocma dunque calare in un<i ,1<;,,, realul .'"itorica, i11 un determinalo rapporto di forze, la e,wnria:;ione generale, e con ciò scegliere la linea politica, le strutture, i modi che ~<tr<ulliscmw cd massimo l'attua:.ione ecl il rispetto dell'emuicfoto generale. Altri• menti non si esce dol generico e l'ulferma:ione morale Ji1tisce per clive11tare mornlistic<i. Sono indicazioni precise cli 1111a p(llitica che tutPli la pace, i s.Pl/r> punti dell'appello c/ell'on. Giordani? ,,o,, _ç;embra. Il primo ide111ifi«t nel/e, mi,eria l'origirte prima ,lelCa11uale conflitto mondiale: è una ,liognosi palesem<'nte i11sufjicie111e. Il secondo rive11clira all'fu,lia la più ampia parteripa:;io11e <'//<'lliu, alle de<isioni collettive 11el <ampo interna:ionr,le: è un desiderio, 11011 una direlliva perchè è chi<iro che ne.'"iç;u110 s,i c,ugllra il contrario. 1l terzo ribculi.ç;ce le note tesi t>uropPistiche, troppo dette per e,ç;sere di per sè valide, ecl inoltre s.i pre.ç;/a all'equh·nco di 111;a li?r='l t·ia europen ( equivoro cJ,,~ Ira n/ suo limite la posi:ione neutralis1ica). Il quarto è ovvio, percl,è i11c/icando n.el Parlame1110 l"orga110 competrnte ad nssumere le supreme derisioni, ri[Jete il di.spo.\/o dell'art. 78 rtella Cos1i111:irme. fl <111into per l"nn vf:'r.'-O co11te11imento del Patto Atltmtico alla tagica di/err '"iin, - 11011, fo che ribadire le tesi uf/iriali dei Gor:erui adPrertti o qnesto Putto, e quine/i dice cose ovvie oppure dice troppo poco: per l'altro - riswbilimento <li normali relazioni diplomatic/1<•, culturali e com- ,:·c,rciali con tulli i pae.'-i del mondo -- C'-"J>rimeun de.ç;i<ferio che, .\e pure (l/lt1ato, di per ~è ,ron risofoerebbe l'attuale cn11/li110 e <111i11cl1i 1nu .w,rebbe .suffirienle {!aran=if, <li pace. li sesto, con l'inrilar<' ad appoggiare ngni ,eri<l iniziatii:a di pace, è cli 11r1111ra metodologica. Il sPttimo infine propttf!llll ;/ diw,rmo i11ter11a=.imwle, nobile indi• ri:=.o Mli piano ,li princ ipin, ma se non a/1ro i1w111wbile, fer,1111 res1<111<lo 1111a politfra cli gartm:.ia difensfra. Si è t•nluto con ciò dirf' d1e dal mani.festo di Giorcla- ,ri 11nn si 1raggo110 precise indica:.inni di politiu, estera, ma solo i11diri=zi irenerici che non aggiungorro nulla rtgli alluali contrc,pposti imliri:=.i politici. Esso è servito piuttosto <li s1rume11I0 propoganc/i,tico ai com1111i.sti. d,e notoriamP,rtP camu/fr1110 la loro prPcisa linea politica con i paludamenti delle verità /apalis.,iane. JYoi siamo i primi fl riconosrer<! la nobiltà clei propo• sili dell'on. Gi9rda11i e dei suoi amici, ma le buone in• ternioni però non bastano per fare h• buone azioni . F. M. « tracciato i limiti tra azione cattolica ed ,, ,rrlc 11,•Jl'arron: •!l'uomo per Di,> e nel e azione J.,Olitica. L'Azione Cattolica non deve r;cr•>o.,n11,ento del/ ,·e di Dio i:, . l'uomo. « entrare in Zizza nella politica di i:;artito. S• • z •iUPS'.G n ~ • 11 consimtl.. oè « Ma, come abbiamo affermato anc~e d:n- per il r,a,cllo 1mu ,, attività polt Al/"ONU, la lensione inlernazionale si esprime nel giuoco delle mani alzale. Ci auguriamo che per la pace tulle le man, sr alzino e non solo per propaganda. « nanzi ai membri della Conferenza Olivaint, tica divPntn facile me~zo di sopra,, oione del 1 è tanto desiderabile mantenersi al disopra fratello, smen!endo sè stessa ;n rp,anto .; « delle querele contingenti che inaspriscono ,!duce d~ « rn"!aborazione al '>cne de'l, • le lotte dei partiti quanto sarebbe biasi, città » ad "-. , mazione di sè e del pror.· ·io « mevole lasciare il campo libero, rer diri- eaoistico interesse. « gere gli affari di Stato, agli uaminì indegni Tvttavia, è da aagiungere elle a qui'- •· • e:! incapaci ». • capacità » di amore del cattolico fo-rmat• Nel disccrso ali' Azione Cattolica Italiana nelle organizzazioni di apostolato dei la, cui il Santo Padre fa cenno, sullo stes o non J:<LÒ essere disgiunta - se vuole a/re aTgomento il Papa si espresse con le seguenti in politi:a, come in ogni altra attivun ;:-arole: " Noi non abbiamo bisogn, d'insen- uman:z - un'altra " capacità 11: la capacità 11 gnarvi che l' Azicne Cattolica non è chia- tecnica. Non basta amare il fratello ,occorre • m.ata ad es:ere una forza nel camr,o dell(l anche sapere con esattezza, con la maggiore « politica di partito. I cittadini cattali";, in pcssibile lucidità, come aiutare il fratello. e quanto talf, r,ossono unirsi in un .t. l~.-.ocia- Il campanone

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