Fine secolo - 11-12 gennaio 1986

Nelle donne c'è anche una maggiore attenzio:. ne al linguaggio non verbale, alle espressioni facciali, alle posture, quello tipico dei piccoli umani. Questo è importantissimo nella osser– vazione di animali che si servono molto di quel tipo di linguaggio. Gli studi sui primati però sono serviti a sostenere certe tesi femministe ... Si, ma è avvenuto -in un secondo momento. Donne come la Fossey o la Ooodall hanno studiato gorilla e scimpanzè perçhè interessate, attratte, da quegli animali. Non volevano so– stenere nessuna tesi sul ruolo delle femmine, nè erano particolarmente interessate al rapporto fra evoluzione delle scimmie· antropomorfe e evoluzione umana. I riferimenti a' quest'ultimo aspetto, all'inizio almeno, erano forse solo una "concessione" all'antropologo L.S.B. Leakey che ha sempre sostenuto e aiutato queste ricer– che. Erano semplicemente attratte da quegli animali, volevano capirli, avere rapporti. E' negli anni 70, dopo il femminismo, che comin– ciano a diffondersi approcci e riflessioni diver– se. Una nuova lettura di vecchie ricerche e le nuove che vengono fatte cominciano a produr– re una radicale revisione dei pre $iudi.zi maschi– listi che erano presenti anche nella ricerca scientifica. Si può dire che con l'ingresso di al– cune delle critiche femministe nella ricerca si cominciano a vedere cose che prima nessuno vedeva o che erano registrate senz.a trany tutte le conseguenz.e. Mi riferisco in particolare, ov- SABATO 11 / DOMENICA 12 GENNAIO Un piccoloscimpanzèdel Gombecercaunabananasotto la camicettadi Jane Goodall. Nella paginaaccanto ElisabettaVisalberghicon Troccolo. 7 viamente, alla posizione delle femmine nelle società animali e in quella umana. La com– prensione di alcuni comportamenti, soprattut– to in animali filogeneticamente così vicini a noi come gli scimpanzé, è stimolata dal femmini- ·smo e al tempo stesso diventa ragione di verifi– ca e di conferma di alcune tesi femministe. Le nuove ricerche sugli scimpanzé, per esempio, portano ad una s.Jstanziale rivalutazione del ruolo sociale e attivo delle femmine, del signifi– cato strutturante della loro presenza, più stabi– le di quella· dei maschi; a capire l'importanza del passaggio di informazione fra madre e fi– glio, della scelta del partner, del contributo delle femmine nel procurare il cibo e, di conse– guenza, alla messa in discussione della centra– lità della caccia nella evoluzione dell'umanità. Ci sono molti lavori che hanno al centro que– ste tematiche e spesso sono condotti da donne che studiano i primati o che di questi studi si . servono. C'é anche qualche, forse inevitabile, · eccesso. E' il caso di un libro uscito recente– mente negli Stati Uniti, «Le femmine dei pp– mati: studi di donne primatologhe», una rac– colta di saggi in cui la curatrice rischia di dare più importanza al sesso dei ricercatori che al valore della ricerca stessa. Questo non dimi– nuisce però l'importanza e-il rilie';o culturale di questi studi che contribuiscono a mettere in discussione, e non solo nell'ambiente scientifi– co, una serie di pregiudizi radicati e antichi. Antichi come il maschio, si potrebbe dire. I collaborat,ori d questonumero di Fine secolo Cz.eslav MILOSZ ha ricevuto nel 1980 il Nobel per la letteratura. Vive di nor– ma in America. E' soprattutto poeta, anche se è più noto per i suoi principali libri, La inente prigioniera e La mia Europa, editi in italiano da Adelphi. Il no– stro inserto ha pubblicato un suo saggio su "Vilna, la capitale di provincia". Jacek KURON, nato nel 1934 a Leopoli, è oggi, come ogni tanto gli succede, fuori dalla galera. Vive a Varsavia. Da sempre protagonista dell'opposizione polacca, non si sarebbe aspettato che toccasse a lui di scrivere, a piede libero, sul "ragazzino" Michnik. Lesz.ek KOLAKOWSKI è nato nel 1927. Nel 1956 era il principale esponente della "sinistra". Nel '66 venne espulso dal partito, dopo una conferenza sul– l'Ottobre cui l'aveva invitato il giovane Michnik. Fino al 1968 tenne la catte– dra di Storia dellà filosofia moderna a Varsavia. Vive oggi fra Oxford e gli Stati Uniti. Aleksander SMOLAR vive dopo il '68 a Parigi, dove redige la rivista Aneks. E' sociologo ed economista. Il testo di Smolar è tratto dalla più ampia prefa– zione al volume di Michnik Penser la Pologne, comparso in Francia nel 1983 per l'ediz. Maspero. Wlodek GOLDKORN è nostro regolare collaboràtore, amico e suggeritore. Vive a Firenze, viaggia molto, scrive, oltre che su Reporter, sull'Espresso e al– tre riviste. Francesco M. CATALUCCIO, studioso di storia dell'Europa orientale, colla– bora, oltre che con noi, con Rinascita. Per noi scrive un avventuroso romanzo di appendice circa alcune banane di Beckett, con puntate, finora, in Polonia e in Tunisia. ' - Rocco BUTIIGLIONE, professore di teoria politica, all'Università e altrove, segue con passione ciò che riguarda la Polonia. E' già comparso sulle nostre pagine, in intervista e in prima persona. Claudio MARTELLI fa anche lui con impegno il professore, ma è in una spe– cie di aspettativa. E' molto discreto, nonostante che possa sentirsi sulle nostre pagine, per così dire, come a casa sua. Zbigniew HERBERT è nato a Leopoli nel 1924. Vivé a Varsavia. Molto ama– to per le sue poesie e per la personale indipendenza. Una scelta di 24 poesie, a cura di Pietro Marchesani, è appena _uscita,.col titolo Rapporto dalla città asse- diata, ediz. "All'insegna del pesce d'oro". Una raccolta 'più ampia è uscita nel 1983 a Parigi per le edizioni di "Kultura'': Un'altra, in italiano,,è in prepara- , zione per Adelphi. Le poesie da noi qui pubblicate, nella traduzione di Dona– tella Farasin, sono inedite in italiano. Valentino BOMPIANI inaugura con questo numero una sua pagina di letture ritrovate, scoperte o solo consigliate. Scrittore di teatro, pittore, editore, buon nuotatore, ha pubblicato nel 1973·un primo volume di una specie di autobio– grafia letteraria, col titolo Via privata (Mondadori) cui può rivolgersi chi vuol sapere di lui., Un secondo volume, col titolo Dialoghi a distanza, sta per uscire, ancora per Mondadori. Valentino Bompiani è nato ad Ascoli Pice~o. dov'era di stanza suo padre, un generale, nel 1898 - più fine secolo di così! Cominciò la sua carriera editoriale con Mondadori, p~i diresse una piccola casa editrice, fino a che non fondò la sua, con i soldi della liquidazione. Il primo libro fu una Vita di don Bosco, di Vercesi: era il 1929. Poi vennero collane sempre più prestigiose: i Classici, Corona, i Delfini, i Grandi Ritorni, Idee nuove, il Porti– co. Durante la guerra cominciò l'impresa del Dizionario delle opere e dei per– sonaggi: casa editrice e famiglia si trasferirono da Milano a Firenze, ciò che non bastò a salvare il piombo linotipistico dalla rapina dei tedeschi. Un disa– stro, dopo il quale Bompiani ricominciò daccapo, compensato dal successo del Dizionario, che sollevò le sorti economiche della casa. Quest'ultima era torna– ta intanto a Milano. Seguì il Dizionario degli Autori. Il catalogo Bompiani conta ,400 pagine. Fra le riviste va ricordata almeno "Sipario". Valentino Bompiani vive inseparabilmente con sua moglie, Nini, e va tutte le mattine alla Bompiani, che è oggi nel gruppo Etas-Kompass. Valentina SAVIOLI ha 37 anni, scrive di argomenti esteri su Reporter, vive .con Rupert, che, nonostante il nome, è persiano. E' un gatto persiano. Valen– tina è italiana ma di nonna inglese su lei molto influente. Scrive e disegna la natura, e ne parla, in privato e al Terzo programma. I dettagli, soprattutto. Collabora anche_a Noi donne: Hanno variamente coHaborato a questo numero: Letizia Battistoni, Mauro Martini, Lisa Foa, Vincenzo Bugliani, Donatella Farasin, Ginevrl;l Bompiani, Barbara Torunczyk, Franco Galasso, Antonio De Marco, Gianni Coppola, Mario Fortunato, Maurizio Torrealta. Carolyn Christov Bagarkiev·compila per noi la rubrica degli appuntamenti d'arte. Calligaro, OL'79 e Vincino disegnano regolarmente per Fine secolo. Curano Fine secolo: Nora Barbieri, Paolo Bernacca, Marino Sinibaldi, Adria– no Sòfri, Franco Travaglini. '

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