Fine secolo - 14-15 dicembre 1985

FINE SECOLO* SABATO 14 / DOMENICA 15 DICEMBRE 27 UN Et,EF'ANTEDI - -· . TRA FRANCIA E ITALIA- '----------------------------- di Jacqueline RISSET------------------------------ E' uscito il primo numero della rivista italo-francese "50 Rue Y arenne", dedicato alla piazza e la città. Q ualcosa sta decisamente cambiando nei rapporti tra Italia e Francia: finalmente, sul volgere del ventesimo secolo, le Alpi di Annibale sembrano perdere la loro mitica invarcabilità, e, questa volta nei due sensi. Certo, scambi, affinità, progetti comuni ci sono sempre stati. Ma questi cosiddetti scambi avvenivano immanca– bilmente sotto il ·segno .dèll'egemonia di una delle due parti, e quindi una distanza, una diffidenza permaneva– no. Segni del cambiamento effettivo di questo momento sono ad esempio il colloquio tra, "la Quinzaine littèraire" e "Alfabeta" che.ha luogo in questi giorni presso il cen– trò culturale francese, piazza Campitelli, a Roma, e l'u– scita pochi giorni fa del primo numero, a Cl.!radell'Istitu,. to Italiano di Cultura di Parigi, della rivista "50 rue Va– renne", annunciato come "supplemento italo-francese di Nuovi Argomenti". · _ "50 rue de Varenne" è un indirizzo storico per la Fran– cia: è quello dell'hotel de Galliffet", sede del ministero degli affari esteri di Napoleone, poi residenza di Talle– yrand;i suoi antichi specchi dorati riflettono oggi le mol– teplici manifestazioni dell'Istituto italiano di cultura (vi si f~teggeranno i poeti Giorgio Caproni e Mario Luzi, ap– pena tradotti in fràncese). Questo primo numero della rivista, dal tema "la piazza e la città" è posto sotto il patronato emblematico di Italo Calvino, cui è dedicato, di Valerio Adami (che ne ha dise– gnato la copertina) e di Femand Braudel, che ne ha scrit– to la Prèface-primo suo testo postumo, testo generoso e . ~ .. .,. _.,,,,._..._ ispirato, nel quale l'Italia viene definita la chance de notre , Europe. Triplice approccio libero e inventivo, dove il ri- · gore e l'attualità degli orientamenti risultano continua- ' mente nutriti delle risorse imprevedibili dell'immagina- · zione creatrice. E il tema stesso della piazza, che concentra in sè il dop- _., .. , . . .. -,. I . ' . _, . - · Sopra,il corteodelleopered'arteportatea Parigi da NapoleoneBonaparte il 27 luglio 1798(incisione). (Le illustrazioni sono trattedal voi. II della "Memòriadell'anticonell'arteitaliana",Einaudi 1985). , Qui accanto,il ForoRomanoin unapiantadella piùanticaguidadi Roma,risalentealla finedelsec. VIII. · la nozione di rapporto sociale. Se la piazza nasce come mundus, fosse à valeur rituelle où on enterre !es semailles, la sua natura di "spazio vuoto e di circolazione" (Ales– sandro Fontana) la predispone a rivestire una serie di funzioni (pratiche e simboliche) che il "50 rue de Varen– ne" si è proposto di esplorare: tra forme medievali italiane ad uso "popolare e pratico" ( Caruso) fino alle piazze reali francesi come "teatralizzazione del potere" (Fontana). Comunque "luogo dove delle energie convergono" (/ieJx de mèmoire secondo Antoine Grumbach) per comporre il quale "tre elementi sono necessari: la storia (o la memo– ria), il rituale·di fondazione, e la forma'·'. La piazza è in° sieme, ricorda Andrè Chastel a proposito del Campido– glio, élément majeur de /'e.space urbain e "luogo privile– giato, 'intenzione' dove si compie, in mezzo alle statue e alle memorie, il mito di Roma". Coeur du labyrinthe delle piazze di · Roma (Julien Gracq), e.spacevirtuel delle piazze di Parigi (Hector Bian– ciotti), le piazze attive della vita quotidiana rimandano sempre a un "implicito", che di volta in volta può essere quello del Marco Polo, di Calvino, ne Le Città invisibili, citate da Luciana Miotto a proposito delle piazze.vene– ziane: "Ogni volta ·che descrivo una città dico qualcosa di Venezia...Per distinguere le qualità delle altre, devo parti– re da una città che resta implicita. Per me è Venezia". pio aspetto del "pratico" e del "simbolico"(come sottoli- Situandosi nel cuore di questo spazio carico e attuale nea il primo contributo, quello di Claude Nicolet sul per suggerire anche una tavola rotonda tra architetti su Foro romano) si rivela una scelta straordinariamente feli- "attualità e avvenire della piazz.a" (Giancarlo De Carlo, ce per inaugurare questa nuova era degli scambi "à éga- Antoine Grumbach, Renato Nicolini, Francois Barrè) la lité", cui il suo direttore, Fernando Caruso, vota la rivi- nuova rivista si propone come un piccolo elefante di An– sta neonata, una sorta di mise en abisme - espressione nibale, redivivo da Bernini, e in viaggio amichevole tra le francese venuta dalla problematica barocca italiana· - del- , piazze delle due nazioni.

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