Fine secolo - 30 novembre-1 dicembre 1985
FINE SECOLO * SABATO 30 NOVEMBRE / DOMENICA 1 DICEMBRE 24'. . narla. Eliminare quelle che non sono sperimen– tate. Le altre, quelle che rimangono, sono figu– rine anestetiche: testoni confidenziali di uomi– .ni e donne importanti, cadaveri al proprio po– sto, mostri al prpprio posto. Di grande consu– mo anche le belle ragazze spogliate e forzate a un ruolo che sta tra il mostro e il cadavere. Proviamo à sfogliare i nostri giornali nei giorni degli scandali, dei terremoti, della mafia, della droga. Lei è assalito dall'angoscia di non ca– pirci niente? E' assalito dall'angoscia di non contare niente? Non si inquieti: è tutto sotto i suoi occhi. N ori ·le si nasconde niente. Infili pure la testa nelle carcasse delle automobili saltate per aria e dia una occhiata a quello che rimane dei cadaveri. E' tutto sotto i suoi occhi, anche i politici, quelli che contano. Si fermi pure in mezzo a loro. Potrebbero stringere la mano anche a lei, parlare nell'orecchio anche a lei. Sì, certo, può fermarsi anche con le belle ragazze'. Quello è il corpo dell'ultima fidanzata del presentatore televisivo, tutto per lei. E non lasci la mano che la guida, se non vuole scivo– lare sul.sangue di tutti quegli uccisi. Perché la torta riesca è molto importante che, nel grande guazzabuglio di immagini in cui vi– viam_o,ognuno_stia al suo posto. Il pazzo al suo posto Così i giovani sono diventati le stampelle dei loro stessi vestiti, manichini gradevoli delle loro mode rassicuranti. Per tutti gli anni '70 erano stati presentati come degli idioti inco- . scienti, dagli atteggiamenti subumani e sangui– nari. Della loro capacità di rappresentarsi in altro modo e delle loro tendenze ad aderire al tipo di immagini che di loro venivano date, parlerei un'altra volta. Gli operai sono scomparsi. Dopo i trentacin– que giorni di occupazione della Fiafno!) li ab– biamo più visti. Prima avevano ricoperto il ruolo e i gesti di quelli che non si accorgono di essere arrivati tardi e male attrezzati al carne– vale di Rio. Oppure quando la situazione lo ri– chiedeva, degli esseri che mettQno paura con le loro bocche sempre aperte e tutti quei denti. Per la vérità qualcuno se ne vede ancora come appendice di qualche robot. Illustra gli articoli sulle nuove tecnologie. Ha la stessa faccia del- 1' onesto lavoratore ·versione ufficio stampa di grande industria o versione giornale sindacale. In entrambi i casi il quoziente di umanità è piuttosto bassino, e la faccia molto simile'. Ogni tanto si vedevano anche i ·pazzi. Si de- Napoli. Operaidell'ltalsiderbloccano la ferrovia. nunciavano certo- le loro sofferenze. Nessuno ,poteva più volere che stessero in un lager. In un lager no, ma al loro posto sì. Dovevano ri– manere al grado di qualità umana che gli .è concesso. Nemmeno loro, come i precedenti esemplari, mostravano sentimenti. Potevano · accedere solo al ruolo sofferente. Non si vede– vano mai due pazzi che si guardano, che parla– no fra loro, magari si prendono per mano, ma– gari anche si baciano. Non si vedevano mai dei pazzi che si aiutano a sopravvivere nello squal– lore che gli è' stato costruito intorno. Adesso sono scomparsi del tutto. Si potrebbe dire che al posto dei pazzi sonÒ comparsi i drogati e le prostitute. Si parla delle prostitute di Pordenone? I volti di Carla e Pia sono uguali a quelli delle nostre ragazze, delle nostre madri, delle nostre sorelle? Si provveda ad ·affiancarne i ritratti con sagome che con– trattano alla luce dei falò, perché nessuno pos– sa dimenticare che Carla e Pia hanno solo la faccia di donne, ma di mestiere fanno le mi– gnotte. Mi vengono in mente le fotografie del terremo– to dell'80: Si vedeva il disastro, la disperazio– n~, i morti. Quella che non si vedeva mai era la gente. La solita gara a chi più era in grado di mostrare macerie, cadaveri, bare, anonime sa– gome umane ancora- vive ma definitivamente vinte. Nessuna gara per mostrarci i volti di quelle persone «incomprensibili» che si ostina– vano a vivere in paesi per tutti gli altri assurdi e dimenticati. Come si ritrovavano insieme, come piangevano, come tentavano di reagire. · Solo e con l'obbligo della reperibilità Quando, nascevano i giornali dell'estrema sini– stra ero un giovane che per vivere faceva foto– grafie. Perchè non sapevo fare nient'a1tro, perchè era la scusa per non impazzire, perchè era la scusa per occuparmi degli avvenimenti che di volta in volta mi avvincevano. Possede– vo due paia di jeans, due macchine fotografi– che che erano già passate di moda e ora sono tornate di moda, e dicevo a tutti che avrebbero potuto telefonarmi a qualsiasi ora, anche di notte. Perchè ero solo come un cane. Trovavo le mie immagini spendendo giornate intorno a una fila qualsiasi. Con le ore cambia– vano volti, espressioni, atteggiamenti, compo– sizioni. Ero contento anche quando potevo avere la scusa per non dormire. Passavo notti a f ;;.xl/(~_- .•- ·.· - -:~·-.,•.-. > ·;; '>.
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